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Londra congela il referendum
Blair teme bocciatura di Costituzione


Per evitare altre batoste al progetto europeo dopo quelle rimediate in Francia e Olanda, la Gran Bretagna ha annunciato il congelamento del progetto di legge riguardo al referendum sulla Costituzione europea. La decisione di congelare il referendum, ritirando dall'ordine del giorno della Camera dei Comuni il dibattito sul progetto di legge, è stata ufficializzata dal ministro degli Esteri Jack Straw.

Si tratta di qualcosa di più di una scelta tattica. Gli ultimi eventi cambieranno la politica di Blair rispetto all' Unione. La doppia bocciatura, olandese e francese, della Costituzione Ue rappresenta anche la fine del "sogno europeo" del premier britannico. Il referendum avrebbe dovuto svolgersi nel primo semestre del 2006. Dopo le due bocciature il Ministro per gli Affari europei, Douglas Alexander, aveva messo in chiaro in un' intervista rilasciata alla Bbc che il Regno Unito "è convinto della necessità di rispettare il parere delle opinioni pubbliche e quel che avvenuto questa settimana". Secondo Alexander il Trattato "è stato firmato da Venticinque Paesi, e non spetta a uno solo dichiararlo morto". Alexander si era però detto convinto del fatto che il Trattato si trova "in grave difficoltà" e che conviene dunque "fare una pausa e riflettere": "Vogliamo capire da parte dei governi francese e olandese perché pensano che i rispettivi elettorati abbiano votato 'no' e in che modo pensano che questo esito possa influenzare il Trattato".

Londra vuole dunque "impegnarsi in una discussione approfondita" con i partner europei già prima del vertice europeo di Bruxelles, previsto per il 16 e 17 giugno: "L' allargamento a Venticinque ha cambiato la natura del dibattito che si svolge in Europa: ci troviamo ormai in una dinamica di globalizzazione, e non in una di armonizzazione come accadeva alcuni anni fa, e l' Ue deve privilegiare l' espansione piuttosto che l' integrazione", ha concluso Alexander. Invece secondo un editoriale dello storico Timothy Garton Ash pubblicato dal Guardian il governo britannico non crede più nella Costituzione ma andrà avanti con cautela: il premier Tony Blair farebbe male "ad essere il primo a rinunciare alla ratifica del Trattato, anche perché diverrebbe in questo modo un comodo capro espiatorio per (il presidente francese) Jacques Chirac". Il Regno Unito si accinge ad assumere il turno di presidenza europea, conclude Garton Ash, e l' aspettano già sufficienti occasioni di polemica con i partner, come l' approvazione del bilancio europeo, la direttiva Bolkestein sui servizi, lo sconto alla Gran Bretagna, o gli orari di lavoro.

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