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I
CAPI DI STATO E DI GOVERNO UE APPROVANO DICHIARAZIONE
DI ROMA
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Berlusconi ottimista sui lavori della Conferenza
intergovernativa dell' Ue che oggi si e' aperta
nella capitale italiana.
Ciampi:la nave e' partita, ora aggiustare
la rotta.
ROMA 21.10.2003 - I capi di stato e di governo
europei, convenuti a Roma per il Vertice di apertura
della Conferenza intergovernativa, hanno
approvato la 'Dichiarazione di Roma' con la quale
assumono la bozza di Costituzione messa a punto
dalla Convenzione europea come ''una buona base''
per il lavoro della Cig. Il premier, ottimista
sul futuro dei lavori della Conferenza, auspica
che Roma possa ospitare anche l'atto finale della
firma del nuovo trattato costituzionale; nessun
ostacolo al referendum.
Conferenza stampa congiunta con Prodi e
Cox. Prodi: l' unanimita' con 25 stati
significa non decisione; ogni paese un commissario;
irrealistico un referendum europeo. Spagna e Polonia
insistono: no alla modifica del trattato di Nizza
per quanto conserne il sistema di voto.
Colazione da Ciampi a Castelporziano. Conclusi
i lavori della Conferenza intergovernativa dell'
Unione europea che deve portare alla nascita della
Costituzione europea. I lavori si erano aperti
a Roma stamattina sotto la presidenza di turno
italiana. All' inizio dei lavori ha preso la parola
il presidente del consiglio Silvio Berlusconi.
L' apertura, prevista per le 10:00, ha subito
un lieve ritardo di circa dieci minuti, a causa
del ritardato arrivo del premier Simone di Bulgaria.
''Quello di oggi e' un avvenimento che fa gia'
parte della storia'': lo ha detto il presidente
del Silvio Berlusconi aprendo i lavori della Cig.
L' Europa deve ''ritrovare il suo secolare primato
rinnovando le ragioni della sua civilta''', ha
aggiunto Berlusconi, precisando che la cultura
ci ha dato una nostra identita'''.
Il premier ha anche ricordato le radici della
''cultura comune'' del continente. ''Questa -
ha sottolineato - e' la conferenza della volonta'
europea, dell' Europa che vuole essere Europa''.
'L' Europa - ha aggiunto - deve ritrovare il suo
secolare primato''. Secondo Berlusconi la bozza
di costituzione europea preparata dalla Convenzione
''e' una sintesi felice'' delle diverse tradizioni
del continente europeo. La Convenzione, ha precisato,
''ha fatto un buon lavoro''. ''Mi auguro con tutto
il cuore - ha detto ancora - che Roma possa ospitare
anche l' atto finale della firma del nuovo trattatoospitare
anche l' atto finale della firma del nuovo trattato
costituzionale''. Berlusconi ha anche sottolineato
che questa sara' ''un' Europa che manterra' sempre
saldo il legame'' con le nazioni che sono consapevoli
della ''propria immensa civilta''' come ''gli
Stati Uniti d' America''.
La Conferenza intergovernativa (Cig) deve approvare
la prima Costituzione europea. A seguire, ci sara'
la prima sessione di lavoro della Cig a livello
dei ministri degli esteri. Arrivati a Roma 28
Capi di Stato e di Governo ed altrettanti
ministri degli Esteri, oltre ai presidenti della
Commissione Ue e dell' Europarlamento. Dopo la
Conferenza i 28 Capi di Stato e di Governo si
sono recati a Castelporziano, per una colazione
offerta in loro onore dal presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi.
I ministri degli esteri europei, invece, dopo
una colazione al Palazzo dei Congressi entreranno
nel vivo dei lavori della Cig alle 15.30 per terminare
alle 18.00.Dalle 18.00 alle 18.30 il ministro
degli Esteri Franco Frattini terra' una conferenza
stampa a nome della presidenza italiana. In contemporanea,
si svolgeranno le conferenze stampa nazionali
dei singoli ministri degli Esteri
LINK
TUTTE LE
TAPPE DELLA NUOVA COSTITUZIONE
L'ABC DELLA
NUOVA COSTITUZIONE
TUTTI I NUMERI DELLA CONFERENZA
LA SFIDA DELLA
MAGNA CHARTA EUROPEA
CIG,
TUTTE LE NOVITA' DELLA COSTITUZIONE
BRUXELLES
- La bozza della Costituzione europea sulla quale
lavorera' la Conferenza intergovernativa riempie,
complessivamente, quasi 250 pagine. Molte sono
le novita' per quanto concerne funzioni, ruoli
e regole delle istituzioni europee.
PARLAMENTO EUROPEO - Esercita, insieme
al Consiglio, le funzioni legislative e di bilancio.
Elegge il presidente della Commissione e ratifica
la nomina del ministro degli esteri e dei commissari.
Vede raddoppiati i suoi poteri di co-decisione
ed ha l' ultima parola su tutte le spese dell'
Unione.
CONSIGLIO EUROPEO - Si tratta di un nuovo
organismo incaricato di dare all' Unione gli impulsi
necessari al suo sviluppo e definire orientamenti
e priorita' politiche generali. Non esercita alcuna
funzione legislativa. E' composto dai capi di
stato e di governo degli stati membri, dal suo
presidente e da quello della Commissione. Il ministro
degli esteri partecipa ai lavori.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO - Altra
novita' introdotta dalla Costituzione: presiede
i lavori del Consiglio europeo, ne assicura preparazione
e continuita' ''in cooperazione con il presidente
della Commissione e sulla base del lavoro del
Consiglio affari generali''. Ha la rappresentanza
esterna dell' Unione ''senza pregiudizio delle
responsabilita' del ministro degli esteri''. E'
eletto dal Consiglio europeo per un mandato di
30 mesi, rinnovabile una volta. Puo' far parte
di altre istituzioni europee, non puo' avere mandati
nazionali.
CONSIGLIO DEI MINISTRI - Insieme all' Europarlamento
svolge funzioni legislative e di bilancio. E'
composto da un rappresentante di ogni stato membro
a livello ministeriale per ciascuna delle sue
formazioni. Finite le presidenze a rotazione semestrale,
ad eccezione per gli Esteri, la presidenza di
ogni consiglio viene fatta a rotazione ugualitaria,
con mandato di almeno un anno. E' previsto anche
un Consiglio legislativo tra i cui compiti c'e'
il coordinamento dei diversi Consigli, escluso
quello esteri.
COMMISSIONE EUROPEA - Promuove l'interesse
generale europeo e prende le iniziative appropriate
a tale fine. Verifica il rispetto della Costituzione
e l' applicazione del diritto dell'Unione sotto
il controllo della Corte di giustizia. Con le
novita' introdotte oltre ad assicurare la rappresentanza
esterna dell' Unione, tranne su politica estera
e difesa comune, promuove la programmazione annuale
e pluriennale. A partire dal primo novembre 2009
sara' composta da non piu' di 15 commissari, incluso
il presidente. Potra' essere assistita da altri
in numero non superiore a quindici, senza diritto
di voto. Tra i commissari e' prevista una rotazione
a carattere ugualitario.
PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE - Definisce
gli orientamenti nel quadro in cui la Commissione
esercita la sua missione, sceglie i commissari,
puo' nominare dei vicepresidenti della Commissione.
E' eletto dall' Europarlamento su proposta del
Consiglio europeo.
MINISTRO DEGLI ESTERI - E' un' altra delle
grandi innovazioni introdotta per cercare di dare
all' Europa una politica estera comune. E' anche
vicepresidente della Commissione. Viene eletto
dal Consiglio europeo d' accordo con il presidente
della Commissione e con ratifica dell' Europarlamento.
MAGGIORANZA QUALIFICATA - E' uno dei punti
sui quali il compromesso e' stato piu' difficile
e che alcuni vorrebbero ancora modificare. A partire
dal 2009 sara' basata sulla maggioranza degli
stati membri e su quella del 60 per cento della
popolazione complessiva.
DIRITTO DI INIZIATIVA POPOLARE - E' una
delle ultime novita' inserite nel testo. Se un
milione di cittadini europei, suddivisi su un
numero di paesi ancora da determinare, lo richiede
la Commissione sara' invitata ad adottare un'
iniziativa legislativa.
RATIFICA DELLA COSTITUZIONE - Se dopo due
anni dalla firma della Carta i quattro quinti
degli stati membri hanno ratificato il trattato
ed uno o piu' stati membri hanno difficolta' a
procedere alla ratifica, il Consiglio europeo
si prende carico della questione. Ma ci sono pressioni
per definire meglio le clausole per le future
modifiche.
L'
ABC DELLA NUOVA COSTITUZIONE
BRUXELLES
- La Conferenza intergovernativa (Cig) che
apre i battenti domani a Roma avra' il compito
di sciogliere i nodi ancora irrisolti e ratificare
le grandi innovazioni introdotte dalla Convenzione
nella bozza della futura Costituzione europea.
Ecco un ABC delle principali 'voci'.
A = Allargamento - L' adesione all' Ue
di dieci nuovi paesi il primo maggio 2004, e di
almeno altri tre in futuro, ha dato il via al
processo di revisione delle istituzioni e del
funzionamento dell'Ue che dovra' sfociare nella
prima Costituzione europea, destinata ad essere
il testo di base per almeno 28 paesi.
C = Commissione europea - E' uno dei principali
nodi. In particolare la sua composizione ed il
ruolo del suo presidente oppongono duramente Valery
Giscard D' Estaing e Romano Prodi. Mentre la bozza
prevede quindici componenti con diritto di voto
(compreso il presidente e il ministro degli esteri
Ue), Bruxelles e molti dei paesi piccoli insistono
per un commissario per paese e per un piu' incisivo
ruolo del presidente.
D = Diritti - Quelli dei cittadini europei
sono elencati nella Carta dei diritti fondamentali
dell' Ue, inserita nel testo della bozza di Costituzione,
che riconosce, tra l' altro, la dignita', il diritto
alla vita, la proibizione della tortura e della
schiavitu', e tutte le liberta' fondamentali tra
le quali quella di pensiero, di associazione e
di religione.
E = Eurogruppo - Nella bozza i ministri
dell' economia e delle finanze di Eurolandia vedono
aumentata la portata delle loro competenze. La
proposta della Commissione va ancora oltre, prevedendo
che l' Eurogruppo abbia per la zona euro le stesse
competenze che il Consiglio Ecofin ha per l' Ue.
F = Fondatori - Sono i sei paesi che hanno
gettato le basi e poi sviluppato l' nione europea
(Belgio, Lussemburgo, Olanda, Italia, Francia
e Germania). Hanno avuto e possono avere un ruolo
fondamentale nella difesa della bozza e nella
spinta all' integrazione.
I = Istituzioni - Quelle gia' esistenti,
contenute nella bozza, sono il Parlamento europeo;
il Consiglio europeo; il Consiglio dei ministri
nelle sue possibili formazioni; la Commissione
Ue; la Banca centrale europea; la Corte di giustizia
e la Corte dei conti. Tra le novita' ci sono il
Presidente del Consiglio europeo e il Ministro
degli affari esteri dell'Ue.
M = Ministro degli esteri europeo - Dovra'
cercare di dare all' Unione una politica estera
comune. L' innovazione e' stata accolta positivamente,
ma ci sono divergenze sui compiti e poteri effettivi
e sulla struttura d' appoggio.
O = Obiettivi dell'Ue - Promuovere la pace,
i suoi valori e il benessere dei popoli. Offrire
ai suoi cittadini uno spazio di liberta', sicurezza
e giustizia, promuovere la coesione sociale ed
economica e contribuire alla pace della Terra.
P = Presidenti - Emerge la figura, inedita,
del Presidente del Consiglio europeo a tempo pieno,
in carica per due anni e mezzo e incaricato di
presiedere ed animare i lavori del Consiglio.
Alcuni vedono in tale figura un 'facilitatore'
dell' attivita' del Consiglio, altri spingono
per un ruolo piu' politico. Il dibattito e' in
corso anche per la definizione dei poteri del
Presidente della Commissione Ue, che dovrebbe
passare da primus inter pares a leader dell' esecutivo.
Q = Qualificata (maggioranza) - E' uno
degli aspetti piu' controversi che la Cig dovra'
appianare. I problemi riguardano essenzialmente
la formula. La bozza propone di calcolarla tenendo
conto della doppia maggioranza: quella dei paesi
e quella della popolazione con soglia del 60 per
cento. Alcuni (Spagna) in testa difendono il sistema
del voto ponderato, che attribuisce ad ogni paese
un peso specifico, fissato a Nizza.
R = Religione - L' inserimento di un riferimento
esplicito alle radici cristiane dell' Europa e'
al centro di un confronto. L' Italia e' pronta
a riaprire il dibattito, ma i paesi che sostengono
questa richiesta sono in netta minoranza. La bozza
approvata in Convenzione contiene un riferimento
alle ''eredita' culturali, religiose e umanistiche''.
S = Solidarieta' - Gli articoli dedicati
a questo tema sono dodici, e includono, tra l'altro,
negoziazione e azioni collettive, tutela in caso
di licenziamento ingiustificato, condizioni di
lavoro giuste ed eque, diritto all'assistenza
sociale e divieto di lavoro minorile.
T = Trattati - Saranno sostituiti dalla
Costituzione. Quelli su cui l' Ue si fonda attualmente
sono stati gradualmente modificati dal 1957 ad
oggi. Le modifiche piu' rilevanti sono state introdotte
dall' Atto unico europeo (1986), dal Trattato
di Maastricht (1982), da quello di Amsterdam (1997)
e da quello di Nizza (2000, non ancora entrato
in vigore).
U = Unanimita' - E' uno dei punti piu'
controversi ed aperti. Equivale nella sostanza
al diritto di veto e, con l' allargamento gia'
dal 2004 a 25, rischia di provocare uno stallo
nell' integrazione europea. Per gli euroscettici
e' invece la garanzia degli interessi degli stati
membri. La discussione riguarda soprattutto l'eliminazione
del voto all'unanimita' su temi quali la politica
estera e la fiscalita'.
TUTTI
I NUMERI DELLA CONFERENZA
ROMA
- Per la Conferenza intergovernativa di domani,
che vedra' riuniti al Palazzo dei Congressi dell'
Eur a Roma i capi di Stato e di Governo dei 25
Paesi dell' Europa allargata piu' tre aspiranti
come osservatori, sono stati stanziati ben 15
milioni di euro. Lo ha fatto sapere l' Ufficio
del Commissario delegato per il coordinamento
del semestre italiano dell' Unione europea. La
cifra potra' essere integrata esclusivamente per
ragioni attinenti alla sicurezza.
Ecco tutti i numeri dell' evento.
15 mln di euro - Stanziati per organizzazione
conferenza.
31 - delegazioni partecipanti.
500 - componenti delle delegazioni.
37 - aerei che trasporteranno delegazioni.
27 - box per le delegazioni.
1400 circa - i giornalisti accreditati.
650 - posti sala stampa principale.
584 - postazioni di lavoro per i giornalisti
accreditati.
172 - computer con agenzie di stampa.
8 - maxischermi.
584 - telefoni.
60 - box per le televisioni.
10 CHILOMETRI - lunghezza cavi elettrici
ed telefonici.
1.410 - tecnici che hanno lavorato per
opere allestimento.
2.000 - conversazioni contemporanee consentite
da reti telefoni.
34 - bus messi a disposizione per trasporto.
3.600 METRI - diserbo vegetazione marciapiedi
e cigli stradali.
3.000 METRI QUADRATI - aiuole parate.
3.700 MQ - manutenzione segnaletica stradale
orizzontale.
1.000 METRI - potatura e sistemazione siepi.
52.000 MQ - pulizia marmi.
3.750 MQ - pulizia scritte sui muri.
100 - illuminazione facciate monumentali
e fontane.
1.500 MQ - rimozione scritte abusive.
1.000 METRI - sistemazione e rifacimento
cigli stradali.
15.000 MQ - tinteggiature.
8.000 MQ - ripristino pavimentazione in
cubetti di porfido.
30 - aste portabandiera.
28 - statue pulite.
LA
SFIDA DELLA MAGNA CHARTA EUROPEA
ROMA - Mezzo secolo dopo, la storia della costruzione
europea ripassa da Roma: domani parte dalla capitale
italiana quella Conferenza intergovernativa che
dovra' varare la Costituzione della Nuova Europa
dei venticinque.
I ricorsi storici sono evidenti: nel 1957 dalle
stanze del Campidoglio i sei paesi fondatori lanciarono
una scommessa ambiziosa e lungimirante dando il
via alla storia dell' avventura comunitaria. La
sfida che parte domani dai palazzi neoclassici
dell' Eur non e' meno importante: gli europei,
in pochi mesi, devono scrivere la Magna Charta
dell' Europa del ventunesimo secolo.
Sono divisi e, in alcuni casi, su posizioni molto
distanti, i venticinque (gli attuali Quindici
membri e i dieci che entreranno ufficialmente
il primo maggio del 2004) ma tutti consapevoli
che per una volta parlare di momento storico non
e' esagerato.
Ma prima di festeggiare questo nuovo passaggio
della storia europea, bisognera' attraversare
una lunga serie di riunioni dei capi di stato
e di governo e di ministri degli esteri ed una
trattativa che non si annuncia semplice e che
dovra' portare ad un punto di equilibrio fra le
varie sensibilita' e posizioni nazionali. La base
di partenza e' il compromesso raggiunto dalla
Convenzione guidata da Valery Giscard d' Estaing,
dopo diciotto mesi di lavoro serrato e non pochi
momenti polemici e di confronto franco, faticoso,
e, a volte, anche aspro.
Non sara' un negoziato facile. Si combattono due
scuole di pensiero: da un lato coloro che ritengono
pericoloso riaprire il dibattito sui grandi pilastri
istituzionali, dall' altro quelli che si dichiarono,
per diversi motivi, insoddisfatti del lavoro della
Convenzione e vogliono, comunque, riaprire a fondo
il negoziato. Tra coloro che vorrebbero sostanzialmente
mantenere il testo della Convenzione facendo soltanto
alcune modifiche parziali e senza toccare i grandi
temi di fondo ci sono l'Italia, la Francia, la
Germania e la Gran Bretagna, i quattro grandi
dell' Unione Europea.
Gli altri, chi piu' chi meno, avanzano rivendicazioni
e richieste. Spagna e Polonia chiedono con forza
e chiarezza di non abbandonare il sistema del
voto ponderato deciso con il Trattato di Nizza
e rifiutano il sistema a doppia maggioranza (meta'
dei Paesi piu' uno che rappresentino il 60 per
cento della popolazione) decisa dalla Convenzione.
Secondo Madrid e Varsavia, il loro peso specifico
subisce un ridimensionamento evidente nel passaggio
da un sistema all' altro.
I piccoli paesi, guidati da Finlandia e Austria
ma uniti in uno schieramento trasversale che raccoglie
vecchi e nuovi dell' Ue e appoggiati da Romano
Prodi, rifiutano la nuova composizione della Commissione
che, dicono, privilegia il ruolo dei grandi e
ridimensiona quello dei piccoli. Inoltre criticano
la creazione di un presidente del Consiglio europeo
(in carica per due anni e mezzo) e l' abolizione
della presidenza a rotazione che, di fatto, impedira'
loro di presiedere i lavori dell' Ue come avverrebbe
con il sistema attuale.
La Commissione ed altri paesi chiedono un allargamento
del ventaglio di temi in cui si votera' a maggioranza
qualificata e la conseguente diminuzione del potere
di veto che, a volte, blocca i lavori delle riunioni
europee. Ma rimettere in discussione questi argomenti
centrali, il cuore della Convenzione, vorrebbe
dire riaprire il Vaso di Pandora delle tante rivendicazioni
nazionali e dover cercare, quindi, un nuovo equilibrio
su un tema dai contorni fragili e delicatissimi.
I tempi sono strettissimi perche' il primo maggio
entreranno i nuovi dieci membri e il 12 giugno
si terranno le elezioni europee. Sarebbe opportuno,
quindi, firmare la nuova Costituzione europea
in quella ristretta finestra temporale tra maggio
e la prima decade di giugno. Questo vorrebbe dire
concludere i lavori della Cig tra dicembre e gennaio
per aver il tempo necessario per tradurre in termini
giuridici i risultati della Conferenza Intergovernativa.
Sara' quindi un negoziato sul filo del rasoio
che la presidenza italiana vuole proteggere con
il sistema del ''dissenso costruttivo'' (prima
di aprire la discussione su un tema, bisogna dimostrare
che l'innovazione e' migliorativa della versione
precedente ed avere un largo seguito di Paesi).
Bastera'? A sentire le bellicose dichiarazioni
della vigilia non sara' facile, ma la storia della
costruzione europea e' fatta di interminabili
vertici notturni, di negoziati estenuanti e tirati
al limite estremo, di trattative prolungate fino
sull' orlo del burrone. Ma, fino ad oggi, nel
crepaccio l'Europa non e' mai caduta. Alla fine
il classico colpo di reni europeo dell' ultimo
istante ha sempre salvato l' Ue e la costruzione
del suo futuro. E' stato cosi' a Maastricht. E'
stato cosi' a Nizza. Molti credono che sara' cosi'
anche stavolta.
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