Segue
polemica e dibattiti in Spagna
Nozze gay non sono conquista civile
Il
matrimonio gay "non è una conquista civile, ma
piuttosto trionfo di quel laicismo che pretende di trasformare
i capricci in diritti". Lo ha detto Marcello Pera,
in visita in Spagna. Il presidente del Senato sì è
scagliato contro la legge approvata dal governo Zapatero e,
parlando del referendum sulla procreazione assistita in Italia,
ne ha sottolineato l' esito: "la sconfitta del laicismo
più arrogante".
Secondo il presidente del Senato, l' Italia per fortuna non
è la Spagna, dove il pensiero laicista avrebbe sferrato
un vero e proprio "attacco" all' idea stessa del
matriomonio. Un disegno studiato a tavolino con l' obiettivo
di minare alla base le fondamenta dell' antica istituzione
attraverso "una doppia manovra a tenaglia". Da un
lato il divorzio "lampo", dall' altro il matrimonio
omossessuale.
Pera guarda poi con preoccupazione al diffondersi dell'eresia
laicista attraverso l' Europa, che ne sarebbe vittima, e che
avrebbe "rinunciato a una bella fetta della propria identità".
Una rinuncia, secondo Pera, già inscritta nella Costituzione.
"Si vieta la clonazione riproduttiva ma si apre la strada
a quella terapeutica, si riconosce il diritto di sopsarsi
senza precisare chi con chi, si afferma di ispirarsi all'eredità
culturali e umanistiche dell'Europa senza mai specificare
quali religoni".
Ma secondo Katia Belillo, responsabile dei diritti civili
del Pdci, non si spossono definire capricci la parità
di diritti tra le persone:"Non essere discriminati per
le proprie scelte personali e sessuali non è un capriccio".
"Sono contrario a ogni forma di discriminazione -fa sempre
sapere Pera da Madrid- ma altra cosa è andare oltre
il superamento delle discriminazioni e rivendicare diritti
che non hanno diritto nella discriminazione stessa".
E sui cosiddetti Pacs? (Patti di convivenza e solidarietà
per le coppie di fatto e le coppie gay) Il presidente del
Senato non si pronuncia.
PERA: MATRIMONIO GAY NON
E' CONQUISTA CIVILE
MADRID
- Marcello Pera, in Spagna per inaugurare con l'ex premier
Aznar un seminario di studi sociali, si scaglia contro il
matrimonio gay appena approvato dal Parlamento di Madrid.
''Una
cosa e' chiara: e' falso che si tratti di conquiste civili
o di misure contro le discriminazioni odi estensione dell'
uguaglianza; si tratta piuttosto del trionfo di quel laicismo
che pretende di trasformare i desideri, e talvolta anche i
capricci, in diritti umani''.
Secondo
Pera anche in Spagna il problema si chiama laicismo. A Madrid
il pensiero laicista e' andato all' attacco ''dell'idea stessa
di matrimonio''. E lo ha fatto ''con una manovra a tenaglia:
da un lato il divorzio lampo, dall'altro il matrimonio omosessuale''.
''Cosi' - e' il commento di Pera - una bella fetta della nostra
identita' se ne e' volata via''. ''Questo laicismo - aggiunge
il presidente del Senato - a me sembra antistorico e anche
pericoloso. L'Europa, in particolare, ne e' vittima''.
''In
ogni caso - precisa Pera - e' evidente che quella sul matrimonio
gay e' una decisione libera presa da un Parlamento di un Paese
democratico e come tale va rispettata''.
PERA: NOI LAICI SIAMO CRISTIANI, I LAICISTI NO
A Madrid, dove insieme a Jose' Maria Aznar inaugura il Campus
di studi sociali, Marcello Pera sostiene che anche i laici
sono cristiani. ''Noi, compresi noi laici non credenti, esclusi
naturalmente i laicisti, siamo cristiani. Siamo cristiani
per i valori che professiamo e i principi in cui crediamo.
Siamo cristiani anche quando proclamiamo la separazione tra
Stato e Chiesa e fra politica e religione. Siamo cristiani
o, piu' precisamente, siamo giudaico-cristiani per storia
anche quando non lo siamo per fede''.
Pera
riconosce che la cultura occidentale e' ''una mescolanza''
e che insieme al cristianesimo c'e' anche il pensiero classico
greco-latino. ''Ma ovunque si cerchi la nostra genealogia
piu' profonda, comunque si cerchi la nostra identita', si
finisce sempre li', al Sinai e al Golgota. E' li' che abbiamo
avuto la legge ed e' li' che ci siamo scoperti fratelli''.
''Chi nega questa realta' - prosegue il laico Pera - rischia
la fine dell' apprendista stregone: prima si indebolisce,
poi diventa vittima. Noi invece questa realta' dobbiamo ritrovarla''.
PERA,
PACS? NON ANDARE OLTRE SUPERAMENTO DISCRIMINAZIONI
Il presidente del Senato, Marcello Pera non si pronuncia sulla
possibilita' di introdurre i Pacs (Patti di convivenza e solidarieta'
per le coppie di fatto e le coppie gay) nella legislazione
italiana, ma fa capire di essere contrario a interventi che
vadano oltre il superamento della discriminazione sessuale.
''Personalmente
- dice Pera in un breve incontro con i giornalisti a Madrid
- sono contrario a ogni forma di discriminazione. La legislazione
europea ha gia' provveduto a eliminare molte discriminazioni
basate sui costumi sessuali. Se ce ne sono ancora, come per
esempio nell'ambiente di lavoro, bisogna toglierle. Ma altra
cosa e' andare oltre il superamento delle discriminazioni
e rivendicare diritti di altra natura che non hanno origine
nella discriminazione stessa''.
Il
punto, dunque, e' quello del superamento di ogni forma di
discriminazione: ''Se questo si possa fare con lo strumento
dei Pacs o altro, e' una questione tecnica su cui non ho opinioni.
Ma la mia opinione ferma e' che nessuna discriminazione sia
accettabile''.
Pera
invita lo schieramento laico italiano a tener conto della
lezione del referendum sulla procreazione. ''Tutti dovrebbero
riflettere sui risultati di quel referendum. Non si puo' ignorare
quello che e' accaduto. Il risultato referendario ha significato
qualcosa di profondo: la maggioranza dei cittadini ha avvertito
un eccesso di arroganza''.