Per
i magistrati avrebbe speso 25mila euro usando il cellulare
di servizio.
La replica: "Solo falsità"
OMA,
24.06.05 - Venticinquemila euro in telefonate con il
cellulare di servizio. "Peculato, molestie e disturbo"
sono le accuse contro Umberto Vattani, ex ambasciatore
a Bruxelles, ex segretario generale della Farnesina,
nonché presidente designato dell' Istituto di Commercio
con l' Estero. Per l' importante funzionario i sostituti
procuratori Angelo Antonio Racanelli e Giuseppe
De Falco hanno chiesto il rinvio a giudizio.
Secondo i magistrati romani l' ambasciatore Vattani avrebbe
utilizzato il cellulare d' ufficio per rivolgere avances,
a tutte le ore del giorno e della notte, ad alcune sue collaboratrici
a Bruxelles.
In
realtà i due magistrati romani avrebbero immaginato
di scoprire tutt'altri reati. Le telefonate sotto accusa sono
saltate fuori nel corso delle indagini del Gico: i detective
del gruppo investigativo centrale operativo, delle Fiamme
Gialle, nel 2003 hanno intercettato per mesi il telefono dell'ambasciatore.
Cercavano prove su un grosso giro di corruzione e appalti
pilotati per commesse di gas dalla Tunisia. In un primo tempo
l' inchiesta è stata portata avanti dal pubblico ministero
di Potenza, Henry John Woodcock. Poi è stata
trasferita alla procura di Roma che sta ancora indagando.
I
magistrati romani hanno invece chiuso gli accertamenti sulle
presunte molestie telefoniche: 264 telefonate per 52 ore
e 26 minuti. Per i pm romani De Falco e Racanelli l' alto
funzionario della Farnesina avrebbe abusato della relazione
d' ufficio per compiere le telefonate a spese dello Stato
"per motivi libidinosi e quindi biasimevoli". Accuse
che devono essere tutte da dimostrare, e sulle quali dovrà
presto pronunciarsi il giudice per le indagini preliminari.
"Accuse
false che non stanno né in cielo né in terra".
La linea difensiva dell' ex ambasciatore è chiara:
"Come avviene normalmente per i diplomatici all' estero,
è materia di contabilità, d' imputazione delle
spese per le varie utenze, che sono state totalmente rimborsate
al momento della richiesta. Quanto alla seconda questione
è una vicenda che è stata interpretata in maniera
assolutamente forviante, come si può facilmente dedurre
da una semplice lettura delle conversazioni, dalle quali risulta
la mancanza di qualsiasi costrizione e dal tono assolutamente
scherzoso delle telefonate stesse".