CIG,
TUTTE LE NOVITA' DELLA COSTITUZIONE
BRUXELLES
- La bozza della Costituzione europea sulla quale lavorera' la
Conferenza intergovernativa riempie, complessivamente, quasi 250
pagine. Molte sono le novita' per quanto concerne funzioni, ruoli
e regole delle istituzioni europee.
PARLAMENTO EUROPEO - Esercita, insieme al Consiglio, le
funzioni legislative e di bilancio. Elegge il presidente della
Commissione e ratifica la nomina del ministro degli esteri e dei
commissari. Vede raddoppiati i suoi poteri di co-decisione ed
ha l'ultima parola su tutte le spese dell'Unione.
CONSIGLIO EUROPEO - Si tratta di un nuovo organismo incaricato
di dare all'Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo e definire
orientamenti e priorita' politiche generali. Non esercita alcuna
funzione legislativa. E' composto dai capi di stato e di governo
degli stati membri, dal suo presidente e da quello della Commissione.
Il ministro degli esteri partecipa ai lavori.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO - Altra novita' introdotta
dalla Costituzione: presiede i lavori del Consiglio europeo, ne
assicura preparazione e continuita' ''in cooperazione con il presidente
della Commissione e sulla base del lavoro del Consiglio affari
generali''. Ha la rappresentanza esterna dell' Unione ''senza
pregiudizio delle responsabilita' del ministro degli esteri''.
E' eletto dal Consiglio europeo per un mandato di 30 mesi, rinnovabile
una volta. Puo' far parte di altre istituzioni europee, non puo'
avere mandati nazionali.
CONSIGLIO DEI MINISTRI - Insieme all'Europarlamento svolge
funzioni legislative e di bilancio. E' composto da un rappresentante
di ogni stato membro a livello ministeriale per ciascuna delle
sue formazioni. Finite le presidenze a rotazione semestrale, ad
eccezione per gli Esteri, la presidenza di ogni consiglio viene
fatta a rotazione ugualitaria, con mandato di almeno un anno.
E' previsto anche un Consiglio legislativo tra i cui compiti c'e'
il coordinamento dei diversi Consigli, escluso quello esteri.
COMMISSIONE EUROPEA - Promuove l'interesse generale europeo
e prende le iniziative appropriate a tale fine. Verifica il rispetto
della Costituzione e l'applicazione del diritto dell'Unione sotto
il controllo della Corte di giustizia. Con le novita' introdotte
oltre ad assicurare la rappresentanza esterna dell'Unione, tranne
su politica estera e difesa comune, promuove la programmazione
annuale e pluriennale. A partire dal primo novembre 2009 sara'
composta da non piu' di 15 commissari,incluso il presidente. Potra'
essere assistita da altri in numero non superiore a quindici,
senza diritto di voto. Tra i commissari e' prevista una rotazione
a carattere ugualitario.
PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE - Definisce gli orientamenti
nel quadro in cui la Commissione esercita la sua missione, sceglie
i commissari, puo' nominare dei vicepresidenti della Commissione.
E' eletto dall'Europarlamento su proposta del Consiglio europeo.
MINISTRO DEGLI ESTERI - E' un'altra delle grandi innovazioni
introdotta per cercare di dare all'Europa una politica estera
comune. E' anche vicepresidente della Commissione. Viene eletto
dal Consiglio europeo d'accordo con il presidente della Commissione
e con ratifica dell'Europarlamento.
MAGGIORANZA QUALIFICATA - E' uno dei punti sui quali il
compromesso e' stato piu' difficile e che alcuni vorrebbero ancora
modificare. A partire dal 2009 sara' basata sulla maggioranza
degli stati membri e su quella del 60 per cento della popolazione
complessiva.
DIRITTO DI INIZIATIVA POPOLARE - E' una delle ultime novita'
inserite nel testo. Se un milione di cittadini europei, suddivisi
su un numero di paesi ancora da determinare, lo richiede la Commissione
sara' invitata ad adottare un' iniziativa legislativa.
RATIFICA DELLA COSTITUZIONE - Se dopo due anni dalla firma
della Carta i quattro quinti degli stati membri hanno ratificato
il trattato ed uno o piu' stati membri hanno difficolta' a procedere
alla ratifica, il Consiglio europeo si prende carico della questione.
Ma ci sono pressioni per definire meglio le clausole per le future
modifiche.
L'ABC
DELLA NUOVA COSTITUZIONE
BRUXELLES
- La Conferenza intergovernativa (Cig) che apre i battenti
domani a Roma avra' il compito di sciogliere i nodi ancora irrisolti
e ratificare le grandi innovazioni introdotte dalla Convenzione
nella bozza della futura Costituzione europea. Ecco un ABC delle
principali 'voci'.
A = Allargamento - L'adesione all'Ue di dieci nuovi paesi
il primo maggio 2004, e di almeno altri tre in futuro, ha dato
il via al processo di revisione delle istituzioni e del funzionamento
dell'Ue che dovra' sfociare nella prima Costituzione europea,
destinata ad essere il testo di base per almeno 28 paesi.
C = Commissione europea - E' uno dei principali nodi. In
particolare la sua composizione ed il ruolo del suo presidente
oppongono duramente Valery Giscard D'Estaing e Romano Prodi. Mentre
la bozza prevede quindici componenti con diritto di voto (compreso
il presidente e il ministro degli esteri Ue), Bruxelles e molti
dei paesi piccoli insistono per un commissario per paese e per
un piu' incisivo ruolo del presidente.
D = Diritti - Quelli dei cittadini europei sono elencati
nella Carta dei diritti fondamentali dell'Ue, inserita nel testo
della bozza di Costituzione, che riconosce, tra l'altro, la dignita',
il diritto alla vita, la proibizione della tortura e della schiavitu',
e tutte le liberta' fondamentali tra le quali quella di pensiero,
di associazione e di religione.
E = Eurogruppo - Nella bozza i ministri dell'economia e
delle finanze di Eurolandia vedono aumentata la portata delle
loro competenze. La proposta della Commissione va ancora oltre,
prevedendo che l'Eurogruppo abbia per la zona euro le stesse competenze
che il Consiglio Ecofin ha per l'Ue.
F = Fondatori - Sono i sei paesi che hanno gettato le basi
e poi sviluppato l'Unione europea (Belgio, Lussemburgo, Olanda,
Italia, Francia e Germania). Hanno avuto e possono avere un ruolo
fondamentale nella difesa della bozza e nella spinta all'integrazione.
I = Istituzioni - Quelle gia' esistenti, contenute nella
bozza, sono il Parlamento europeo; il Consiglio europeo; il Consiglio
dei ministri nelle sue possibili formazioni; la Commissione Ue;
la Banca centrale europea; la Corte di giustizia e la Corte dei
conti. Tra le novita' ci sono il Presidente del Consiglio europeo
e il Ministro degli affari esteri dell'Ue.
M = Ministro degli esteri europeo - Dovra' cercare di dare
all'Unione una politica estera comune. L'innovazione e' stata
accolta positivamente, ma ci sono divergenze sui compiti e poteri
effettivi e sulla struttura d'appoggio.
O = Obiettivi dell'Ue - Promuovere la pace, i suoi valori
e il benessere dei popoli. Offrire ai suoi cittadini uno spazio
di liberta', sicurezza e giustizia, promuovere la coesione sociale
ed economica e contribuire alla pace della Terra.
P = Presidenti - Emerge la figura, inedita, del Presidente
del Consiglio europeo a tempo pieno, in carica per due anni e
mezzo e incaricato di presiedere ed animare i lavori del Consiglio.
Alcuni vedono in tale figura un 'facilitatore' dell'attivita'
del Consiglio, altri spingono per un ruolo piu' politico. Il dibattito
e' in corso anche per la definizione dei poteri del Presidente
della Commissione Ue, che dovrebbe passare da primus inter pares
a leader dell'esecutivo.
Q = Qualificata (maggioranza) - E' uno degli aspetti piu'
controversi che la Cig dovra' appianare. I problemi riguardano
essenzialmente la formula. La bozza propone di calcolarla tenendo
conto della doppia maggioranza: quella dei paesi e quella della
popolazione con soglia del 60 per cento. Alcuni (Spagna) in testa
difendono il sistema del voto ponderato, che attribuisce ad ogni
paese un peso specifico, fissato a Nizza.
R = Religione - L'inserimento di un riferimento esplicito
alle radici cristiane dell'Europa e' al centro di un confronto.
L'Italia e' pronta a riaprire il dibattito, ma i paesi che sostengono
questa richiesta sono in netta minoranza. La bozza approvata in
Convenzione contiene un riferimento alle ''eredita' culturali,
religiose e umanistiche''.
S = Solidarieta' - Gli articoli dedicati a questo tema
sono dodici, e includono, tra l'altro, negoziazione e azioni collettive,
tutela in caso di licenziamento ingiustificato, condizioni di
lavoro giuste ed eque, diritto all'assistenza sociale e divieto
di lavoro minorile.
T = Trattati - Saranno sostituiti dalla Costituzione. Quelli
su cui l'Ue si fonda attualmente sono stati gradualmente modificati
dal 1957 ad oggi. Le modifiche piu' rilevanti sono state introdotte
dall'Atto unico europeo (1986), dal Trattato di Maastricht (1982),
da quello di Amsterdam (1997) e da quello di Nizza (2000, non
ancora entrato in vigore).
U = Unanimita' - E' uno dei punti piu' controversi ed aperti.
Equivale nella sostanza al diritto di veto e, con l' allargamento
gia' dal 2004 a 25, rischia di provocare uno stallo nell' integrazione
europea. Per gli euroscettici e' invece la garanzia degli interessi
degli stati membri. La discussione riguarda soprattutto l'eliminazione
del voto all'unanimita' su temi quali la politica estera e la
fiscalita'.
TUTTI
I NUMERI DELLA CONFERENZA
ROMA
- Per la Conferenza intergovernativa di domani, che vedra' riuniti
al Palazzo dei Congressi dell' Eur a Roma i capi di Stato e di
Governo dei 25 Paesi dell' Europa allargata piu' tre aspiranti
come osservatori, sono stati stanziati ben 15 milioni di euro.
Lo ha fatto sapere l' Ufficio del Commissario delegato per il
coordinamento del semestre italiano dell' Unione europea. La cifra
potra' essere integrata esclusivamente per ragioni attinenti alla
sicurezza.
Ecco tutti i numeri dell' evento.
15 mln di euro - Stanziati per organizzazione conferenza.
31 - delegazioni partecipanti.
500 - componenti delle delegazioni.
37 - aerei che trasporteranno delegazioni.
27 - box per le delegazioni.
1400 circa - i giornalisti accreditati.
650 - posti sala stampa principale.
584 - postazioni di lavoro per i giornalisti accreditati.
172 - computer con agenzie di stampa.
8 - maxischermi.
584 - telefoni.
60 - box per le televisioni.
10 CHILOMETRI - lunghezza cavi elettrici ed telefonici.
1.410 - tecnici che hanno lavorato per opere allestimento.
2.000 - conversazioni contemporanee consentite da reti
telefoni.
34 - bus messi a disposizione per trasporto.
3.600 METRI - diserbo vegetazione marciapiedi e cigli stradali.
3.000 METRI QUADRATI - aiuole parate.
3.700 MQ - manutenzione segnaletica stradale orizzontale.
1.000 METRI - potatura e sistemazione siepi.
52.000 MQ - pulizia marmi.
3.750 MQ - pulizia scritte sui muri.
100 - illuminazione facciate monumentali e fontane.
1.500 MQ - rimozione scritte abusive.
1.000 METRI - sistemazione e rifacimento cigli stradali.
15.000 MQ - tinteggiature.
8.000 MQ - ripristino pavimentazione in cubetti di porfido.
30 - aste portabandiera.
28 - statue pulite.
LA
SFIDA DELLA MAGNA CARTA EUROPEA
ROMA
- Mezzo secolo dopo, la storia della costruzione europea ripassa
da Roma: domani parte dalla capitale italiana quella Conferenza
intergovernativa che dovra' varare la Costituzione della Nuova
Europa dei venticinque.
I ricorsi storici sono evidenti: nel 1957 dalle stanze del Campidoglio
i sei paesi fondatori lanciarono una scommessa ambiziosa e lungimirante
dando il via alla storia dell' avventura comunitaria. La sfida
che parte domani dai palazzi neoclassici dell' Eur non e' meno
importante: gli europei, in pochi mesi, devono scrivere la Magna
Charta dell' Europa del ventunesimo secolo.
Sono divisi e, in alcuni casi, su posizioni molto distanti, i
venticinque (gli attuali Quindici membri e i dieci che entreranno
ufficialmente il primo maggio del 2004) ma tutti consapevoli che
per una volta parlare di momento storico non e' esagerato.
Ma prima di festeggiare questo nuovo passaggio della storia europea,
bisognera' attraversare una lunga serie di riunioni dei capi di
stato e di governo e di ministri degli esteri ed una trattativa
che non si annuncia semplice e che dovra' portare ad un punto
di equilibrio fra le varie sensibilita' e posizioni nazionali.
La base di partenza e' il compromesso raggiunto dalla Convenzione
guidata da Valery Giscard d' Estaing, dopo diciotto mesi di lavoro
serrato e non pochi momenti polemici e di confronto franco, faticoso,
e, a volte, anche aspro.
Non sara' un negoziato facile. Si combattono due scuole di pensiero:
da un lato coloro che ritengono pericoloso riaprire il dibattito
sui grandi pilastri istituzionali, dall' altro quelli che si dichiarono,
per diversi motivi, insoddisfatti del lavoro della Convenzione
e vogliono, comunque, riaprire a fondo il negoziato. Tra coloro
che vorrebbero sostanzialmente mantenere il testo della Convenzione
facendo soltanto alcune modifiche parziali e senza toccare i grandi
temi di fondo ci sono l'Italia, la Francia, la Germania e la Gran
Bretagna, i quattro grandi dell' Unione Europea.
Gli altri, chi piu' chi meno, avanzano rivendicazioni e richieste.
Spagna e Polonia chiedono con forza e chiarezza di non abbandonare
il sistema del voto ponderato deciso con il Trattato di Nizza
e rifiutano il sistema a doppia maggioranza (meta' dei Paesi piu'
uno che rappresentino il 60 per cento della popolazione) decisa
dalla Convenzione. Secondo Madrid e Varsavia, il loro peso specifico
subisce un ridimensionamento evidente nel passaggio da un sistema
all' altro.
I piccoli paesi, guidati da Finlandia e Austria ma uniti in uno
schieramento trasversale che raccoglie vecchi e nuovi dell' Ue
e appoggiati da Romano Prodi, rifiutano la nuova composizione
della Commissione che, dicono, privilegia il ruolo dei grandi
e ridimensiona quello dei piccoli. Inoltre criticano la creazione
di un presidente del Consiglio europeo (in carica per due anni
e mezzo) e l' abolizione della presidenza a rotazione che, di
fatto, impedira' loro di presiedere i lavori dell' Ue come avverrebbe
con il sistema attuale.
La Commissione ed altri paesi chiedono un allargamento del ventaglio
di temi in cui si votera' a maggioranza qualificata e la conseguente
diminuzione del potere di veto che, a volte, blocca i lavori delle
riunioni europee. Ma rimettere in discussione questi argomenti
centrali, il cuore della Convenzione, vorrebbe dire riaprire il
Vaso di Pandora delle tante rivendicazioni nazionali e dover cercare,
quindi, un nuovo equilibrio su un tema dai contorni fragili e
delicatissimi.
I tempi sono strettissimi perche' il primo maggio entreranno i
nuovi dieci membri e il 12 giugno si terranno le elezioni europee.
Sarebbe opportuno, quindi, firmare la nuova Costituzione europea
in quella ristretta finestra temporale tra maggio e la prima decade
di giugno. Questo vorrebbe dire concludere i lavori della Cig
tra dicembre e gennaio per aver il tempo necessario per tradurre
in termini giuridici i risultati della Conferenza Intergovernativa.
Sara' quindi un negoziato sul filo del rasoio che la presidenza
italiana vuole proteggere con il sistema del ''dissenso costruttivo''
(prima di aprire la discussione su un tema, bisogna dimostrare
che l'innovazione e' migliorativa della versione precedente ed
avere un largo seguito di Paesi). Bastera'? A sentire le bellicose
dichiarazioni della vigilia non sara' facile, ma la storia della
costruzione europea e' fatta di interminabili vertici notturni,
di negoziati estenuanti e tirati al limite estremo, di trattative
prolungate fino sull' orlo del burrone. Ma, fino ad oggi, nel
crepaccio l'Europa non e' mai caduta. Alla fine il classico colpo
di reni europeo dell' ultimo istante ha sempre salvato l' Ue e
la costruzione del suo futuro. E' stato cosi' a Maastricht. E'
stato cosi' a Nizza. Molti credono che sara' cosi' anche stavolta.
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