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ITALIA CRONACA


Al Bano: "Ylenia si è uccisa"
A 11 anni dalla scomparsa della figlia


"Dopo tanti anni l' ho capito: Ylenia si è uccisa. Nessuno potrà restituirmela". Sono trascorsi undici anni dalla scomparsa di Ylenia e per Al Bano è il tempo di accettare quello che, in fondo, è convinto di aver sempre saputo. La giovane figlia, scomparsa nel nulla a New Orleans nel 1994, non è stata sequestrata, non è stata uccisa, non è fuggita per costruirsi una nuova vita, ma ha deciso di togliersi la vita.

Al Bano racconta la sua drammatica vicenda familiare in una intervista al settimanale Oggi. "Un suicidio non si consuma nella follia di un momento, matura lentamente nel tempo. C'erano tanti indizi rivelatori del male di vivere di Ylenia - dice Al Bano - e io li ho intercettati confusamente, a livello intuitivo, irrazionale. Perchè un padre non può mai ammettere a mente lucida che la propria creatura, il proprio sangue, sta per essere inghiottito in un buco nero".

"Il cuore m'è schiantato nel preciso momento in cui il capo della polizia di New Orleans ha detto che una ragazza si era buttata nel fiume. Le sue ultime parole udite da un testimone sono state: ok, io appartengo all'acqua. In quella frase ho riconosciuto Ylenia. Così diceva da bambina quando si buttava spavalda. Poi ho aperto i suoi diari, ho capito" racconta Al Bano.

Poi il cantante ripercorre gli ultimi mesi insieme alla figlia, quando intraprese la strada senza uscita della droga e lui rimase impotente a guardarla mentre si allontanava sempre di più. "Una sera capisco che ci mente, non mi fido, la vedo svicolare via, premuta da un'ansia insostenibile. Cerco di tallonarla nelle viuzze degradate di un quartiere di miserabili, accattoni che vivono alla giornata, drogati. Allora ho avuto il lancinante presentimento che mia figlia imboccava una strada senza ritorno" dice Al Bano.

"Una volta mi sfidò: papà fatti una canna. Ci rimasi di sasso. Voleva che dessi un calcio al mio mondo, alla mia musica, a Cellino, ai valori semplici nei quali sono stato allevato. Per lei era tutto da buttare, comprese le radici americane, le buone scuole, la tranquillità economica. C'è stato un momento nella vita di Ylenia nel quale ha voluto spogliarsi di ogni privilegio. Era come una rivoluzionaria utopista che vuole rovesciare i destini dell'umanità" continua Al Bano.

Da febbraio la tv spagnola Telecinco trasmette testimonianze e raconti di persone che sostengono che Ylenia sia ancora viva. Il cantante, invece, vorrebbe solo pietà e silenzio: "Sono vittima di un cumulo di bugie, di qualcosa che voglio chiamare terrorismo dell'informazione" ha detto avviando un'azione legale contro la tv.

Al Bano: "False le voci su Ylenia"
Cantante smentisce che figlia sia viva


"E' l'ennesimo squallido scoop falso". Al Bano Carrisi risponde così alle ultime voci circolate sulla figlia Ylenia, la primogenita scomparsa in circostanze misteriose a New Orleans più di dieci anni fa, che assicurano che la ragazza si trovi ai Caraibi con un compagno poco raccomandabile. Dichiarazioni smentite seccamente dal cantante, che chiede "rispetto per il dolore".

E' il gennaio del 1994 quando Ylenia, la primogenita di Al Bano Carrisi e di Romina Power, scompare a New Orleans. Un mistero. Da quel momento non si hanno più notizie di lei, nonostante il susseguirsi di segnalazioni, presunti avvistamenti e piste che però ogni volta si rivelano false. Le ultime voci sono state diffuse nelle scorse settimane dalla conduttrice di una trasmissione televisiva spagnola, della quale il cantante era stato ospite.

"La cosiddetta rivelazione è stata rispolverata da una giornalista spagnola, rilanciata in Germania, poi nella Repubblica Dominicana" e "adesso affiora anche in Italia", racconta Al Bano, smentendo seccamente la notizia. "La presunta scoperta che mia figlia Ylenia, scomparsa a New Orleans 11 anni fa, sia viva e stia ai Caraibi, con un compagno poco raccomandabile, è l'ennesimo squallido scoop falso".

Tramite un suo portavoce da Cellino San Marco, dove risiede con la famiglia, il cantante chiede infine rispetto per una ferita ancora aperta: "Vorrei pregare tutti: se non si ha rispetto per il dolore altrui, almeno lo si abbia per la verità, la decenza".
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