Il
Sottosegretario Boniver sul voto all’ estero
“Rendere
praticabile l’esercizio del diritto di voto è
una operazione complessa della quale non vanno nascoste le
difficoltà”
ROMA
– CGIE, organismo di “importanza centrale sia per
le comunità all’estero sia per il Governo”
. Lo ha detto il Sottosegretario agli Esteri Margherita
Boniver, intervenuta ai lavori dell’Assemblea Plenaria,
prima della partenza per una missione nelle Coree del Nord
e del Sud. Boniver al posto del Ministro Fini, impegnato a
seguito dei terribili attentati di Londra.
Importanza
centrale del CGIE. Poiché esso costituisce “un
raccordo essenziale fra le istanze governative e la galassia
degli italiani all’ estero che trova negli organismi
di base dei nostri connazionali - i Comites e il CGIE - un’
articolazione particolarmente vitale”.
Boniver
ha parlato di “dialogo costruttivo e proficuo” instaurato
in questi anni, e di “collaborazione operosa ed assidua”
dei Comites e del CGIE che ha consentito “passi avanti
di grande rilievo sulla via dell’ attuazione del disegno
promosso con tanta perseveranza dal Ministro Mirko Tremaglia”,
che ha come traguardo “la piena interazione con la madrepatria”
e di cui l’ esercizio del diritto di voto è l’
espressione simbolicamente più significativa anche
se non è l’ unica.
Rendere
praticabile l’ esercizio del diritto di voto è
una operazione complessa della quale non vanno nascoste le
difficoltà, ha detto il Sottosegretario, ricordando
che il referendum di giugno ha offerto l’ occasione per
fare il punto sull’ applicazione della legge 459, sulla
macchina allestita dalla Farnesina e sui problemi di funzionalità
emersi. E non è insoddisfatta di come sono andate le
cose Margherita Boniver, in questo terzo appuntamento con
il voto per corrispondenza. Il rapporto tra plichi elettorali
inviati e buste restituite dai connazionali agli uffici consolari
è stato pari al 20,35 per cento. Quindi la percentuale
di votanti vicino a quello che si è registrato in Italia,
il che conferma, ha detto Boniver, che i cittadini italiani
all' estero sembrano rispondere agli appuntamenti, quanto
meno referendari, con “partecipazione e sensibilità”
simili a quelle di cui danno prova gli italiani in Patria.
E’ stata una “prova incoraggiante” in vista
delle politiche del 2006 che coinvolgeranno direttamente le
nostre collettività nelle vicende politico-sociali
del Paese: “un coinvolgimento consapevole ed attivo che
fa giustizia di pregiudizi e stereotipi consolidati”.
Sempre
facendo riferimento alla macchina messa in moto per il referendum
Boniver ha definito “meritevole di apprezzamento la risposta
offerta dalla Farnesina e da altri settori della Pubblica
Amministrazione in questo delicato banco di prova, per l’
efficienza e la capacità organizzativa pari alla complessità
dei compiti”.
Certo
ci sono ancora dei problemi da risolvere: in primis la difformità
dei dati dell’ anagrafe consolare con quelli dell ’AIRE.
Il MAE e le altre Amministrazioni dello Stato interessate
sta compiendo “ogni possibile sforzo per dare adeguata
soluzione ad un problema vecchio di decenni”. E’
inutile nasconderselo, una “soluzione definitiva è
ancora lontana dall’ essere trovata”, tuttavia negli
ultimi anni sono stati conseguiti “risultati significativi”
e sono state “eliminate numerose discrepanze”: oggi
le posizioni allineate tra le due banche dati sono circa 2
milioni e 700 mila mentre nel referendum del 2003 erano 1
milione e 900 mila.
Ed
è allo studio, ha aggiunto Boniver, una capillare operazione
di “mailing” che potrebbe “una volta per tutte”
mettere fine alle discrepanze. Altro problema “la cronica
carenza di personale nei Consolati”. Pur nelle ristrettezze
di risorse il Mae è tuttavia riuscito a reperire fondi
per assumere i “digitatori” per le operazioni di
aggiornamento delle anagrafi consolari.
“Dinanzi
alle legittime attese dei nostri connazionali diviene imperativo
trovare risposte nuove e soprattutto adeguate”, anche
attraverso la semplificazione e lo snellimento delle procedure
amministrative e attingendo al ventaglio di possibilità
offerto dalle tecnologie informatiche per migliorare anche
il servizio a favore degli italiani nel mondo.
Obiettivo
indicato: “Miriamo ad inserire l’ insieme degli
interventi per gli italiani nel mondo in una logica di sistema”,
ossia “integrati e coordinati con la politica generale
di un Sistema Italia di cui i nostri connazionali all’
estero sono membri di punta, di prima linea”. In un mondo
globalizzato, in cui aumenta la sfida di competitività
fra Paesi, “la risorsa straordinaria costituita dai milioni
di italiani in tutto il mondo, in possesso delle professionalità
più svariate, rappresenta una preziosa marcia in più
creando una rete di italianità diffusa e apprezzata
da tutti in tutto il mondo”. Il “pacchetto emigrazione”,
ha detto Boniver, deve offrire agli italiani all’ estero
“gli stessi diritti, la stessa assistenza, le stesse
opportunità” offerte agli italiani in Patria,
riuscendo nel contempo a “promuovere e valorizzare il
loro apporto al Sistema Paese nel suo complesso in termini
di cultura, di cultura di impresa, di ingegno”. E, se
“gli italiani all’ estero hanno bisogno dell’
Italia, della sua attenzione, del suo sostegno”, è
altrettanto vero che “l’ Italia ha bisogno degli
italiani all’ estero, veri e propri ambasciatori dei
nostri valori e del nostro stile di vita in tutto il mondo”.