di
Gerard Dubois*
(*Nel maggio 2003 il prof. Pr Gerard Dubois,
Chairman of the National Committee against Smoking (CNCT) dal
1993 al 1998, veniva eletto all' unanimità Chairman of
the National Coalition against Smoking. La Coalizione riunisce
venti NGO, alcune focalizzate nella lotta contro il fumo (CNCT,
OFT, DNF), altre che hanno tra I propri scopi anche l' azione
contro il fumo (French Cancer League, French Cardiology Federation,
National Committee against Respiratory Diseases). Da anni il prof.
Dubois, che dirige il Centro di valutazione medica per le malatttie
polmonari presso l' Hopital Nord di Amiens (Francia), sta conducendo
un' aspra battaglia contro le multinazionali del fumo.)
10 Jan 2005
Il Bilancio dell' epidemia del tabacco è senza precedenti
nella storia: il tabacco ha ucciso 62 milioni di persone dalla
Seconda Guerra mondiale e sarà responsabile della morte
di oltre 100 milioni di individui nei prossimi venti anni. Fronteggiando
un disastro di queste proporzioni, uno può legittimamente
sollevare domande riguardo alla responsabilità dell' industria
del tabacco che, protetta da battaglioni di avvocati, è
risultata invincibile per 40 anni. A seguito della decisione presa
dalla Corte del Minnesota, dieci milioni di documenti interni
sono stati resi pubblici, permettendo di rivelare il comportamento
dell' industria del tabacco
"Con una eccezione, gli individui che abbiamo avvicinato
ritengono che il fumo sia la causa del cancro ai polmoni"
stabilisce un rapporto degli investigatori della British American
Tobacco (BAT) agli inizi del 1958. Tuttavia, in una nota diffusa
lo stesso anno, l' Imperial Tobacco, una sussidiaria della BAT,
faceva la seguente affermazione: "Dichiaro che alla luce
di quanto conosciuto non vi è prova assoluta che il fumo
determini il cancro ai polmoni e molti dati suggeriscono che non
ne sia la causa."
Nel 1962, un rapporto ufficiale del Royal College of Physicians
di Londra per primo ha rilevato l' impatto del tobacco sulla salute.
I produttori privati di sigarette hanno risposto nel 1977 in occasione
dello Shockerwick House Summit creando l' International Committee
on Smoking Issues (ICOSI), e decidendo di negare ogni effetto
di casualità tra il tabacco e la malattia, affermando che
i fumatori sanno cosa li aspetta, con lo scopo di evitare di essere
obbligati a indicare il contenuto di catrame e di nicotina, ogni
limitazione nella pubblicità e sottraendosi alla dichiarazione
che alcune sigarette potrebbero essere meno dannose di altre.
"La nicotina è una droga . . . eccellente",
affermò Sir John Ellis di BAT nel 1962.
"La natura del business del tabacco e il ruolo cruciale
della nicotina al suo interno." era il titolo di un rapporto
del 1972 scritto da C.E. Teague Jr. della R.J. Reynolds. La ciliegina
sulla torta fu una dichiarazione della BAT nel 1980 secondo cui:
"BAT dovrebbe imparare a guardare a se stessa più
come ad una azienda farmaceutica piuttosto che ad un' industria
del tabacco". Questo tuttavia non ha impedito al Tobacco
Institute (ora smantellato) di fare affermazioni negative pubbliche,
nè che i dirigenti di sei società che producono
sigarette commettessero spergiuro di fronte ad un Comitato della
Camera dei Deputati USA in data 14 Aprile 1994, affermando che
"Io credo che la nicotina non dà dipendenza".
"Ammoniation, il trattamento con l'ammoniaca, è
il segreto della Marlboro", ha scritto C.E. Teague della
R.J. Reynolds nel 1973. Infatti, l' ammoniaca aumenta la proporzione
della nicotina libera, che penetra più rapidamente nel
sangue rispetto alla nicotina convenzionale. Nel 1983, la British
American Tobacco ha ottenuto attraverso la tecnologia del DNA
della pianta la possibilità di manipolare geneticamente
il tabacco in modo da aumentare la concentrazione di nicotina
e ha consentito di creare la pianta Y-1, che cresce ed è
usata in molte nazioni, inclusa la Francia.
"Y-1 dà il 50 per cento in più di nicotina
per acro, persino con il 20 per cento in meno di foglie"
(BAT: 1990). I produttori di sigarette hanno commesso spergiuro
per la seconda volta nell' Aprile 1994, quando hanno negato la
manipolazione del contenuto di nicotina delle sigarette. "Per
assicurare un incremento della crescita nel lungo termine alla
Camel Filter, la marca deve aumentare il suo share di penetrazione
tra I gruppi che vanno dai 14 ai 24 anni che sono portatori di
valori più liberali e rappresentano il business del domani
nel settore delle sigarette" (R.J. Reynolds, 1975).
Per molti anni l' industria ha negato di avere focalizzato le
sue azioni di marketing tra i giovani, anche se il personaggio
di Joe il Cammello, lanciato nel 1988, è familiare ai bambini
di sei anni quanto Topolino. Le sigarette Camel, che erano le
preferite dallo 0.5% dei giovani americani nel 1976, hanno superato
il 32.8% di share del mercato illegale di sigarette tra i minori
nel 1998. All'insegna del "nessuno escluso",
nel 1979 un documento della Philip Morris sosteneva: "Marlboro
domina tra i diciassettenni e fasce d' età inferiori, catturando
più del 50% del mercato".
I miliardi di dollari spesi in pubblicità e sponsorizzazioni
dai produttori di sigarette non hanno altro scopo se non quello
di indurre i ragazzi e gli adolescenti a provare i loro prodotti
il più presto possibile. La nicotina poi farà in
modo che diventino consumatori affezionati. "Voglio essere
chiaro: è inutile prendersi in giro. Questo funziona. Cioè
l' impatto delle tasse sul consumo" ha detto William
Neuville, un membro del Canadian Tobacco Manufacturers Council
nel 1990.
Tasse più alte sul tabacco aumentano le entrate governative,
nonostante il declino del consumo che esse determinano.
Sebbene l' industria sostenga che le tasse fanno aumentare il
contrabbando, i suoi documenti interni dimostrano che essa incoraggia
ed organizza il contrabbando per incrementare i propri guadagni.
Leslie Thomson, direttore di una sussidiaria della R.J. Reynolds
, è stato condannato negli Stati Uniti nel 1999 e in Canada
nel febbraio del 2000 dopo avere confessato e concordato la sua
collaborazione. I governi del Canada, Colombia e Ecuador hanno
fatto causa per recuperare i mancati guadagni a seguito dell'
evasione delle tasse doganali da parte delle industrie del fumo.
Dopo due anni di inchieste da parte del European Fraud Suppression
Office [ufficio europeo anti-frode], nel novembre del 2000 la
Commissione Europea ha annunciato l' inizio di una causa negli
Stati Uniti contro la Philip Morris, R.J. Reynolds e Japan Tobacco
per contrabbando nell' Unione Europea.
Nel giugno del 1998, Jerry Lui, responsabile per le esportazioni
del gruppo BAT in Hong Kong, è stato condannato a tre anni
e otto mesi di prigione per avere accettato bustarelle dai contrabbandieri.
Una analisi dei documenti del BAT è particolarmente interessante.
Il 3 Febbraio del 2000, il suo vice presidente, K.J.Clarke, già
Cancelliere dello Scacchiere e Ministro per la Sanità,
ha dichiarato al Guardian: "Laddove il governo non vuole
agire o i suoi sforzi sono senza successo, noi agiamo, su base
legale nella considerazione che le nostre marche devono essere
disponibili in concorrenza con quelle degli altri competitori
sia nel mercato del contrabbando che in quello legittimo."
Il 30 Ottobre del 2000 il Dipartimento del Commercio e dell' Industria
ha fatto irruzione negli uffici della BAT, iniziando a investigare
il ruolo giocato dalla BAT nel gigantesco commercio internazionale
del contrabbando di sigarette. Un terzo dei mille miliardi di
sigarette che sono esportati sparisce nel contrabbando. La World
Bank ha sostenuto che questo traffico internazionale dipende più
dal livello di corruzione di una nazione che dal livello di tassazione
delle sigarette. Noi sapevamo che l' industria dele sigarette
è atipica e che una cartina da sigarette la divide a malapena
dal crimine organizzato.
Nel 1978, la Roper Organization for the Tobacco Institute ha affermato
che "Quello che il fumatore fa al non fumatore. . . consideriamo
questo come l' argomento più pericoloso che abbia mai attaccato
l' industria del tabacco." L' industria, con Philip Morris
a suo capo, ha creato il "Whitecoat Project"
[progetto tuta bianca] in modo da "riunire un gruppo di
scienziati organizzati da uno scienziato nazionale come coordinatore
insieme ad avvocati americani per esaminare la letteratura scientifica
e lavorare sull' ETS per mantenere viva la controversia"
(Londra, febbraio 1988).
I produttori di tabacco hanno inoltre cercato di influenzare prestigiose
riviste scientifiche come Lancet. Un' inchiesta dell' indistria
del tabacco ordinata dal WHO [Organizzazione Mondiale della Sanità]
ha rivelato l'esistenza di un piano d' azione fatto nel 1988,
il Boca Ration Action Plan, le cui attività sovversive
erano "attentamente preparate, profumatamente sovvenzionate
e per lo più nascoste" e che inoltre tenevano
sotto mira altre agenzie dell' ONU.
L' industria del tabacco ha scritto il proprio capo d'accusa:
Ha nascosto e poi negato i pericoli del tabacco.
Ha nascosto e poi negato che la nicotina è una droga.
Ha manipolato la nicotina e poi negato di averlo fatto.
Ha deliberatamente puntato sui giovani e poi negato di averlo
fatto.
Ha organizzato il contrabbando internazionale del tabacco.
Ha creato falsi conflitti d' opinione sui pericoli del fumo
passivo.
Ha organizzato campagne di disinformazione utilizzando organizzazioni
fraudolente di comunicazione.
Chiaramente, le centinaia di milioni di morti causate dal tabacco
durante il ventesimo secolo non sono attribuibili ad una scelta
consapevole di adulti responsabili; essi sono le vittime di una
deliberata, aggressiva e arrogante politica messa in atto da un'
industria che promuove i suoi interessi finanziari a livello internazionale,
senza tener conto della vita umana e della legge, utilizzando
l' inganno, falsità, ipocrisia e corruzione.
La sua responsanbilità è stata riconosciuta l' 8
December 1999 in Francia, in prima istanza, nella causa promossa
contro l' industria francese del tabacco (SElTA) da un fumatore
che è poi morto per tre tumori connessi con il tabacco.
Il 14 luglio del 2000, questa responsabilità è stata
ancor più severamente riconosciuta (145 miliardi di dollari
di risarcimento) in Florida nella causa Engle contro l' industria
americana del tabacco. La storia non è ancora chiusa.
Ma la reale esistenza di un' industria del tabacco che opera secondo
queste linee di intervento merita di essere sottoposta a esame.
Ecco perchè l 'attenzione dei governi deve essere rivolta
al ruolo di leader e di ricerca della qualità della vita
giocato dalla WHO, che promuove risposte effettive nell' Europa
centrale e dell' est e nel mondo intero. La WHO è stata
incaricata di introdurre, entro il 2003, un sistema internazionale
di controllo sul tabacco, dalla coltivazione alla pubblicità.
Questa risposta deve essere commisurata all' ampiezza del danno
causato globalmente dal tabacco (un miliardo di morti previsto
alla fine del secolo 21mo).
Alla luce di queste problematiche di grande importanza, è
determinante che questa convenzione di base sia capace di censire
le attività dell' industria del tabacco, che costantemente
si avvale di ogni cavillo legale per fare circonvenzione dello
spirito della legge. Per concludere, non c' è miglior esempio
di menzogna da parte di un'intera industria, di artificio, prepotenza
e ipocrizia, di desiderio senza limiti di profitti, il tutto risultante
nel più grande disastro globale mai avvenuto.
Il vero scopo di questa convention sul controllo del tabacco è
far di tutto affinchè le nazioni diano alla WHO il vigoroso
appoggio necessario per rispondere alla strategia globale e profittatrice
di un' industria che vende la morte. |