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Fuoristrada: sono davvero pericolosi?
E anche nel nostro Paese scattano i primi divieti…

21.12.2004 - Negli ultimi anni i Suv Sport utility vehicle hanno invaso le strade urbane del mondo e sta montando la protesta, quella spontanea tra i cittadini infastiditi dalla loro invadenza e quella organizzata tra le associazioni ambientaliste. La Danimarca recepisce una direttiva del Consiglio europeo e vieta i bull bars, cioè i paraurti sporgenti e, sempre ai fuoristrada, il Comune di Parigi ha deciso di precludere il transito in città, divieto che sta pensando di adottare anche l'amministrazione di Londra.

In Italia? Si muove per prima Firenze e dal primo gennaio 2005 il centro sarà interdetto ai proprietari di veicoli che abbiano ruote di diametro superiore ai 70 centimetri, ovvero i famigerati Sport utility vehicles (SUV). Tra i modelli elencati, molti sono quelli appena usciti sul mercato vista la grande richiesta: le immatricolazioni di queste grandi auto, che hanno tutte ruote che superano i 70 centimetri di diametro, sono aumentate di 3,2 punti percentuali in tre anni.

Nella nuova ordinanza è disposto anche lo stop ai vecchi diesel, ovvero alle auto alimentate a diesel non conformi alla direttiva CEE. Legambiente sta lanciando una campagna anti-fuoristrada, chiedendo a cittadini e amministrazioni di muoversi per la sicurezza delle strade e la protezione dell'ambiente contro la minaccia dei Suv. Le azioni: introdurre una patente speciale per i Suv con prova supplementare per accertare che il conducente sappia controllare i rischi del baricentro alto; vietare ai Suv la circolazione nei centri storici; eliminare gli incentivi fiscali per i Suv (che possono essere immatricolati come autocarri); introdurre l' obbligo da parte di costruttori e venditori ad informare gli acquirenti circa i danni ambientali dell' auto, come previsto dalla normativa europea.

Tutto questo in un mercato che anche da noi sta vivendo un'impennata. Se in America i fuoristrada rappresentano ormai il 25 per cento delle auto in circolazione (3,5 milioni), in Italia hanno raggiunto quota 5% (125mila). Il più venduto è un modello da oltre 45mila euro: la Bmw X5, seguita da Land Rover Freelander, Volkswagen Touareg, Mercedes ML e Porsche Cayenne. Auto costose e che consumano anche più di un litro ogni cinque chilometri, ma che hanno successo perché, dicono i proprietari, danno un notevole senso di sicurezza.


L' ente statunitense della sicurezza stradale (Nhtsa) ha decretato però che i Suv sono le auto più pericolose in circolazione perché hanno una forte tendenza al ribaltamento.

Al dato tecnico si è aggiunto quello statistico: nel 2002 sulle strade degli Stati Uniti sono morte 42.850 persone e quasi un quarto dei decessi sono avvenuti in ribaltamenti dei Suv. A scuotere ancora di più gli americani il 4 giugno scorso è arrivata una sentenza di una giuria californiana che ha condannato la Ford a pagare un risarcimento stellare (369 milioni di dollari) a una donna rimasta paralizzata dopo essersi ribaltata con il suo Suv. In Europa non è andata meglio. L' Euroncap, l' organismo Ue che testa la sicurezza dei veicoli, ha bocciato i Suv, uno dei quali è stato dichiarato il veicolo meno sicuro in assoluto.

E Quattroruote ha testato numerosi modelli. Risultato? "Manovre di ordinaria amministrazione possono essere molto impegnative".
In particolare la cosiddetta prova dell' alce, che riproduce le manovre necessarie a scartare un ostacolo improvviso: "Le reazioni dell' auto sono imprevedibili e non sempre facilmente controllabili dal conducente". Sul bagnato i risultati sono "molto allarmanti". Eppure per le strade italiane questi veicoli si moltiplicano. Non stupisce. La California, che pure si accinge a recepire gli standard di Kyoto, oggi è governata da Arnold Schwarzenegger che di Hummer ne possiede non uno ma sei. E se proprio da Los Angeles è partita la contestazione ai Suv, anche da noi insieme con la diffusione dei fuoristrada crescono le contestazioni.


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