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Pisanu: “Rammaricato per la situazione in cui si sono venuti a trovare alcuni cittadini residenti all’ estero”

ROMA – “Rammaricato per la situazione in cui si sono venuti a trovare alcuni cittadini residenti all’ estero, che non avendo esercitato tempestivamente la prevista opzione per votare in Italia, sono stati esclusi dal voto”. Così il Ministro dell’ Interno Pisanu in una nota diffusa dal Viminale il 13 giugno a conclusione degli scrutini referendari e nella quale si replica con “vivo disappunto” alle “pesanti illazioni con cui si è cercato di gettare ombre sulla comprovata correttezza dell’amministrazione dell’Interno”. Pisanu si riferisce alle accuse del fronte del “SI” secondo il quale il Vicinale avrebbe raccolto i dati di affluenza prima dei check point previsti, allo scopo di dare l' immagine di una partecipazione al voto minore e così disincentivare anche chi voleva recarsi alle urne. Pisanu al riguardo ribadisce che “i dati sull’ affluenza alle urne sono stati rilevati e diffusi con le stesse tecniche e modalità applicate a norma di legge dal 2002 ad oggi, senza mai suscitare obiezioni di alcun genere”. Quanto al voto dei disabili, Pisanu ritiene “che è doveroso agevolarlo in ogni possibile modo, ma ha osservato che per farlo efficacemente occorrono nuove, apposite norme di legge. questo vale anche per il voto dei militari in missione all’estero e per quello del personale delle rappresentanze diplomatiche”. Comunque “su questi, come su altri inconvenienti che rivelano carenze legislative”, il Ministro dell’ Interno “conferma la sua piena disponibilità ad assecondare ogni iniziativa del Parlamento”.

Riguardo ancora agli italiani all’ estero, ricordiamo che la scorsa settimana i capogruppo DS di Camera e Senato, Violante e Angius, avevano scritto al Ministro Pisanu esprimendogli preoccupazione in merito alla regolarità delle liste elettorali degli italiani all’estero . Pisanu aveva replicato che erano stati trasmessi dal giorno 7 ai Presidenti delle Camere gli elenchi dei 2.665.033 iscritti nell’anagrafe dei cittadini italiani all’estero (AIRE) ed aventi diritto al voto in quanto maggiorenni ed esenti da cause di esclusione dall’ elettorato attivo (condanne penali, fallimenti ecc.). “Questi elenchi – aveva ricordato il Ministro in una nota - costituiscono il risultato di una scrupolosa verifica che ha permesso di cancellare le persone decedute, irreperibili, rimpatriate o che abbiano perso la cittadinanza italiana. Il lavoro è stato svolto dal ministero dell’interno con la collaborazione degli Esteri e di tutti i Consolati italiani tra cui, naturalmente, anche quello di New York, citato dal sen. Angius e dall’on. Violante”. A questo proposito, Pisanu ha precisato che “la verifica condotta dal Consolato di New York sull’elenco inviato dal Ministero dell’interno ha fatto emergere non ‘7900 nomi con indirizzi irraggiungibili’, bensì 393 irreperibili e 350 deceduti: in tutto 743 nominativi che, pertanto, sono stati regolarmente depennati. Analogamente si è proceduto con tutti gli altri consolati e, nel complesso, sono stati cancellati 150.540 nominativi sui 2.815.573 provvisoriamente censiti, giungendo così alla cifra di 2.665.033, che sarà computata ai fini della determinazione del quorum nei referendum del 12 e 13 giugno”.

Per quanto riguarda, invece, il voto dei militari all’estero e del personale delle rappresentanze diplomatiche, il Ministro ha sottolineato che “per consentire anche a loro il voto per corrispondenza è necessaria una specifica disposizione di legge”. Il Viminale ricorda che già dal 20 agosto dello scorso anno lo stesso Ministro Pisanu aveva espressamente segnalato alla Camera dei Deputati l’opportunità di un sollecito esame delle proposte di legge sul voto dei militari presentate dai deputati Ramponi, Spini e Angioni.

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