"L'Italia
non sospende Schengen"
Berlusconi: "Non seguiremo
la Francia"
"No,
non ne faremo niente, non credo che seguiremo la strada della
Francia". Con queste parole il presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi ha escluso la possibilità che l'Italia
possa sospendere gli accordi di Schengen come misura anti-terrorismo.
Questa misura è stata decisa solo mercoledì dalla
Francia e potrebbe essere adottata anche dalla Spagna e dall'Olanda.
Sulle eventuali misure da adottare alle frontiere italiane,
il premier ha poi ribadito: "Vedremo, valuteremo domani
nel Consiglio dei ministri".
LE
REAZIONI
Baldassarri
Un dibattito "paradossale e fuori luogo". Mario
Baldassarri, vice ministro all'Economia e deputato di An,
definisce così quello che si è aperto dopo la
decisione di Francia e Olanda di sospendere l'applicazione
degli accordi europei sulla libera circolazione delle persone
e delle merci. "Anche senza entrare nel merito - afferma
- si sta parlando di controlli fisici alle frontiere. Ma questo
terrorismo è tecnologico e finanziario, oltre che ideologico.
E siccome le nuove tecnologie volano per aria, non passano
per le dogane di porti e aeroporti, lo sforzo maggiore va
fatto per una integrazione forte sulle piattaforme tecnologiche.
Servono piu' intelligence e intelligenze, piuttosto che controlli
alle frontiere". Baldassarri spiega invece che, discutendo
di Schengen, si guarda "alla punta di un ago piuttosto
che al vero problema". E gli attentati di Londra, aggiunge,
ne sono purtroppo la controprova. "Perché gli
attentatori erano kamikaze, dunque fortemente ideologizzati;
ed erano cittadini inglesi che abitavano nel Regno Unito.
Non si poteva controllare niente alle frontiere. Si potevano
al massimo controllare i tabulati telefonici, le comunicazioni
tra i terroristi".
Di
Pietro
"Più che sospendere gli accordi di Schengen la
lotta al terrorismo va implementata con interventi mirati
di polizia e previa ampia attività di intelligence
che anche nel nostro paese deve essere rafforzata nei mezzi,
nelle strutture e nell'operatività logistica".