SI
BARRICA IN CASA PER UN PIGNORAMENTO, FA UNA STRAGE
BOGOGNO
(NOVARA), 27.06.05 - Il comandante della Compagnia dei carabinieri
di Arona, capitano Burri, ha fornito un primo bilancio ufficiale
della sparatoria: i morti sono due, un carabiniere e
un passante che stava transitando in motocicletta. I corpi sono
ancora stesi sul selciato a terra davanti alla casa e nessuno
riesce ad avvicinarsi perche' sono esposti al fuoco dello sparatore.
Potrebbe esservi anche un terzo morto, l' ufficiale giudiziario
che si era recato nella casa di Bogogno per notificare un pignoramento.
Il cadavere si troverebbe nell'abitazione dello sparatore. I
feriti sono otto, di cui sei carabinieri e una donna. Uno dei
feriti sarebbe gravissimo ed e' stato ricoverato al reparto
rianimazione dell'ospedale di Novara.
Lo
sparatore, Angelo Sacco, 54 anni, si e' barricato in
casa con un fucile a pallettoni e una pistola. Ha sparato
contro un ufficiale giudiziario che, accompagnato dai carabinieri,
stava notificandogli un pignoramento. Sul posto, alla periferia
del paese, sulla strada per Veruno, si sono recati il Questore
di Novara, Andrea Ninetti, e il sostituto procuratore Francesco
Caramore, piu' i vertici dei carabinieri di Novara. Tra i
feriti c' e' una donna di Arenzano (Genova), Matilde Panicali,
35 anni.
Trattative
sono in corso tra gli inquirenti e Angelo Sacco, barricato
nella casa di via Martiri. Le sta conducendo il procuratore
capo di Novara Corrado Canfora, il colonnello dei carabinieri
Fabrizio Bernardini e il Questore Andrea Inetti. Parlano allo
sparatore con un megafono. In una prato a circa 300 metri
dalla casa e' atterrato un' elicottero AB 412 da cui e' scesa
una squadra di sei carabinieri del Gis, con tute nere e passamontagna.
Giornalisti e abitanti della zona sono tenuti ad alcune centinaia
di metri di distanza.
La
situazione viene definita dai carabinieri ''sotto controllo''.
Un amico dell' uomo, Franco Carbonati, racconta: ''Angelo
e' stato una persona gioviale e allegra fino al '73-'74, quando
e' andato a fare il militare. Al ritorno sembrava un altro,
taciturno e introverso. Fino a 10 anni fa e' stato presidente
della Federcaccia di Bogogno. Un ottimo tiratore, si esercitava
anche al piattello. Dopo avere studiato per un biennio alla
Facolta' di ingegneria, aveva lavorato all' Aermacchi ed ora
si occupa di informatica, a Varese''. ''Era talmente rinchiuso
in se stesso - aggiunge Carbonati - che quando abbiamo fatto
la festa dei cinquantenni, non ha voluto parteciparvi''. La
nipote Oriana lavora all' Arpa di Vercelli ed e' assessore
all' edilizia al Comune di Bogogno.