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Ucciso un ostaggio italiano in Iraq: e adesso?
LE RICHIESTE DEI SEQUESTRATORI
Benvenuti ai confini della realtá: anzi, in Iraq. Dove la guerra é finita, ma si uccide e si muore ancora; dove chi va per portare la pace, viene spazzato via. Chi va per lavorare, viene sequestrato e poi ucciso. Una " esecuzione senza pietá " quella di Fabrizio Quattrocchi ( cosi' la definisce l' Osservatore Romano): " un atto disumano in cui si specchia il baratro della violenza". Angosciosi interrogativi - aggiunge - si addensano sugli sforzi della comunita' internazionale tesi a trovare credibili vie d' uscita alla crisi.
Persone che fino a poco tempo fa ritenevano che bisognasse ritirare le truppe dall' Iraq, ora all' improvviso cambiano idea.

Esponenti politici che proponevano soluzioni "diplomatiche" al problema terrorismo ora dicono ' Non si tratta con i terroristi ' , come nel caso di Romano Prodi. Persino Francesco Rutelli ,nella puntata di Porta a Porta di ieri, ha detto che su questo nessun partito politico puo' essere in disaccordo, e ora come mai davvero devono sparire indecisioni e differenze fra le parti, per avere una linea forte, decisa e coesa. Ieri, sempre a Porta a Porta, la conferma della morte di Fabrizio Quattrocchi é arrivata in diretta, da parte del vice-direttore di " Libero ", dopo essersi comunicato telefonicamente con il responsabile di Al Jazira per l´Europa. Presenti in studio anche il ministro Frattini e la sorella e il fratello di due degli italiani sequestrati. Bruno Vespa ha piú volte ripetuto, come del resto lo ha fatto il ministro Frattini, che i ragazzi italiani sequestrati non erano dei militari, ma solo persone che stavano svolgendo il loro lavoro, che erano lí per magari migliorare la propria situazione economica, e invece hanno trovato la morte. A questo concetto é stata data molta enfasi da parte di tutti perché, come lo stesso Vespa ha affermato, la televisione la vedono tutti, e trasmissioni come Porta a Porta vengono viste anche da chi deve capire che quei ragazzi che hanno fra le mani, sono solo persone innocenti.

LE RICHIESTE DEI SEQUESTRATORI

Nel filmato mostrato da Al Jazira in cui si vedono i quattro ostaggi italiani vengono presentate alcune richieste a nome del gruppo islamico che ha rivendicato il rapimento.

Queste le richieste, secondo varie fonti:

- Il governo italiano deve ritirare le sue forze dall' Iraq.
- Il ritiro deve avvenire secondo un calendario.
- Il governo italiano, per voce del Premier, deve presentare scuse ufficiali attraverso le emittenti satellitari arabe per le trasgressioni contro l' Islam e i musulmani.
- Il governo italiano deve liberare i detenuti iracheni, tra i quali dignitari religiosi.
- Se il governo italiano rispondera' positivamente a queste richieste, verra' informato della controparte con cui trattare per il rilascio degli ostaggi

Naturalmente il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, attraverso una nota della presidenza del Consiglio, ribadisce che " la missione di pace dei soldati italiani in Iraq, in linea con gli impegni internazionali assunti, non e' assolutamente in discussione''.

Se qualcuno pensava ancora che si dovessero immediatamente ritirare le truppe Italiane dall' Iraq, si dovrá ricredere, dopo tutto quello che sta succedendo. Dovrá farlo perché non si puo' cedere al ricatto dei terroristi, vorrebbe dire consegnare il mondo intero nelle loro mani. Inoltre, chi pensa che il ritiro delle nostre truppe ci farebbe stare piú tranquilli, viene smentito dalla recente uccisione di due agenti del servizio segreto tedesco, anche se come é noto la Germania non ha voluto partecipare alla guerra, e anzi fin dall' inizio é contraria.
Cosí, nemmeno la Francia si deve sentire troppo "sicura", perché presto potrebbe toccare anche a lei, e allora come reagirá?

Ritornando in Italia, vorrá veramente l' opposizione e tutti i partiti che in essa esistono, seguire le indicazioni e affermazioni dello stesso Francesco Rutelli?
Vorrano una volta per tutte capire che la diplomazia contro il terrorismo ha solo da perdere?
Daranno appoggio incondizionato al governo Berlusconi, senza intralciare o criticare puerilmente?
Per saperlo, non ci resta altro che aspettare. Senza smettere mai di prestare attenzione a ció che succede in quella zona calda del mondo che é il Medio Oriente, perché in un modo o in un altro, riguarda tutti noi, ovunque noi siamo.

Ricky Filosa

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