Timori
al Seti, l'istituto americano che ricerca segnali alieni per
l' idea di riammettere i telefonini in volo: coprirebbero i
messaggi dallo spazio
ROMA - Forse i cellulari non fanno cadere gli aerei, ma di certo
rendono difficile l' atterraggio per gli ufo. Gli scienziati
del Seti, l' istituto americano che setaccia il cielo con potenti
antenne alla ricerca di intelligenze extraterrestri, sono preoccupati
che l' uso dei cellulari sugli aerei possa disturbare e coprire
eventuali segnali alieni provenienti dallo spazio.
"L'uso
dei cellulari sugli aeroplani potrebbe essere un autentico disastro
per noi", ha dichiarato alla rivista New Scientist Michael
Davis, direttore dei progetti del Seti. "Abbiamo radiotelescopi
incredibilmente sensibili", ha spiegato. "Anche un
solo telefonino su un aeroplano a cento miglia di distanza potrebbe
fare danni abbastanza seri, creando un rumore di fondo dieci
volte superiore alla soglia tollerabile".
L'allarme
del Seti fa seguito alla proposta di riammettere l'uso di
cellulari accesi sui voli americani. Negli Usa come in Italia,
tenere il telefonino acceso durante il volo è proibito,
per la paura di pericolose interferenze con l'elettronica
dell'aereo. Ora, un crescente movimento d'opinione, composto
da studiosi, legislatori e industriali, chiede l'abolizione
del divieto. La Federal Aviation Administration (Faa) ha commissionato
uno studio per capire se davvero i cellulari mettano a rischio
la strumentazione degli aerei. La Federal Communications Commission
(Fcc) ha ricevuto circa 8 mila risposte alla sua richiesta
di commenti pubblici sull'argomento. Sono stati parecchi i
passeggeri e gli assistenti di volo che hanno sottolineato
quanto sarebbe piacevole per loro poter accendere il telefonino
durante voli particolarmente lunghi.
Come
conciliare le esigenze di questi umani volanti con quelle degli
extraterrestri e dei loro cacciatori? Un comitato della National
Academy of Sciences propone l'adozione sugli aerei di un dispositivo
chiamato "picocel". Si tratta di una sorta di mini
ripetitore grazie al quale i cellulari (in grado di adattare
la propria potenza in base alla distanza dell'antenna più
prossima) limitino le emissioni in modo da non interferire con
i radiotelescopi a terra.
|