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UN CARDIOLOGO RIVELA: GESU' MORI' PER UN INFARTO
Analizzate da uno specialista milanese le cause che provocarono il decesso
di Marcel Blanch

La morte di Gesù resta ancora un mistero sotto il profilo medico, perché le cause del decesso non sono state ancora completamente chiarite. Se non ci sono dubbi sul significato religioso e filosofico della crocifissione e della resurrezione, senza dubbio mancano risposte scientifiche certe sulla agonia del figlio di Dio che a Pasqua i cattolici vivono con devota commozione.

Ad approfondire il delicato argomento in questi giorni di Quaresima è un cardiologo milanese, Francesco Fiorista, fervente cattolico e autore anche di libri sui vangeli, che analizza le varie supposizioni mediche circa la fine del Cristo. Le ipotesi fino ad oggi più accreditate restano quelle che il mondo scientifico ha raccolto a partire dal lontano 1871: ipotesi che affermano, come ha dichiarato il presidente della Royal Medical Society di Edimburgo, che la causa principale della morte di Gesù sia stata un infarto miocardico.

Ma i dubbi non mancano. Il supplizio della crocifissione si svolse in maniera decisamente anomala, in quanto tale tortura durò un giorno solamente, anzi, stando alla testimonianza di S. Luca, appena tre ore e ciò risulta in contrasto con la tradizione dell'epoca che invece aveva l'intento di infliggere una morte lenta e dolorosa. Fatto questo che sorprese lo stesso Pilato, che lo aveva condannato e che ne aveva potuto ammirare il coraggio e la resistenza alle varie sevizie subite durante la notte precedente alla crocifissione davanti a Caifa e al Sinedrio.

Non ci si deve dimenticare infatti le sofferenze a cui il Figlio di Dio fu sottoposto: la flagellazione, i vari colpi subiti alla testa con copiose perdite di sangue, la fronte completamente lacerata dalla corona di spine; e per finire le ferite ai polsi e ai piedi prodotte dai chiodi. A tutto questo si deve aggiungere, come ricorda il professore Fiorista, il digiuno e uno stato avanzato di disidratazione che sicuramente lo resero ancora più debole.

Per non parlare della lunga esposizione al freddo della notte del corpo nudo, del principio di infezione delle innumerevoli ferite subite durante il calvario e una possibile febbre da trauma. Tutte circostanze che sicuramente diminuirono la sua resistenza fisica.

È difficile quindi determinare la causa principale della sua morte così rapida sulla croce. Sono state fatte varie ipotesi. Secondo un medico americano una delle concause principali fu il sudore ematico: nel giardino di Getsemani, sentendo vicino il momento della morte, Cristo accusò uno stato di profonda angoscia psicologica tanto che, scrive Luca nel suo Vangelo, "il suo sudore divenne simile al sangue".

Altri ipotizzano invece di un decesso per asfissia, favorita dalla comparsa di una progressiva e irreversibile contrattura muscolare generalizzata. E' stata anche ventilata la possibilità di una morte riflessa da deglutizione con secondario arresto cardiaco. Ipotesi che si basa sul fatto che i legionari gli diedero, in quella posizione abnorme, da bere una bevanda composta da acqua, aceto e uovo.

È molto difficile dare una risposta certa a questo quesiti, tenendo conto anche del fatto che le interpretazioni dei vangeli sono molte e variegate e che le rappresentazioni pittoriche della crocifissione non raffigurano fedelmente la sua agonia. Basti pensare che alcuni pittori rappresentano il Cristo con le mani inchiodate, mentre sappiamo che furono i polsi ad essere trafitti. E non solo: anche i piedi vengono solitamente disegnati sovrapposti e inchiodati su un piccolo legno di sostegno; altro grave errore perché i piedi di Gesù furono trafitti separatamente.


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