"Gesù
esiste", prete querelato
Viterbo, denunciato da autore libro
Aprile
2005 - Don Luigi Righi parroco di un paese del Viterbese
comparirà domani davanti al gip di Viterbo per aver
scritto della certezza dell' esistenza di Gesù. Il
prelato dovrà comparire in tribunale in seguito alla
querela presentata dall' autore di un libro Luigi Cascioli,
il quale dice di aver dimostrato il contrario. Il gip dovrà
decidere se rinviarlo a giudizio per i reati di abuso di credulità
popolare e sostituzione di persona.
Don Enrico Righi parroco di Bagnoregio è stato
infatti iscritto nel registro degli Indagati per i reati di
"abuso della credulità popolare" (art. 661
CP) e "sostituzione di persona" (art. 494 CP).
Tra i documenti depositati come prova in tribunale c' è
anche il libro-denuncia scritto da Cascioli nel quale
sostiene che Gesù Cristo non è mai esistito.
Le indagini hanno preso avvìo dall' accusa che il denunciante
Luigi Cascioli ha mosso contro don Enrico Righi indicando, nelle
memorie riportate al tribunale di Viterbo, come "il
medesimo don Enrico Righi, volontariamente, induca in errore
taluni del popolo mediante l' impostura dell' inconfutabilità
di Gesù di Nazaret. Al contrario e secondo molte autorevoli
fonti storiche e scientifiche, le vicende umane attribuite a
Cristo sono - come denuncia lo stesso Luigi Cascioli - rimodellate
sulla storia di un personaggio reale: un certo Giovanni di Gamala;
altro e diverso dal Gesù dei vangeli; che, di conseguenza,
è l' elaborazione letteraria sorta dalla ricostruzione
del celebrativo ritratto traslato di costui che si ricompone
facendo la tara degli originali suoi sembianti di guerrigliero
indigeno antiromano. A riprova che don Enrico Righi sia solito
persuadere la gente cui rivolge i propri scritti dando per reale
l' UOMO Gesù, è stato allegato il foglio del Bollettino
della Parrocchia di S. Bonaventura in Gagnoregio n.245 del marzo
- aprile 2002 nella denuncia".
Alle confutazioni del Luigi Cascioli sulla derivazione della
figura di Gesù dei vangeli dalla storia di tale Giovanni
figlio di Giuda, don Enrico righi, che pure conosce il libro
di Calcioli, ha risposto "sfidandolo", con nell' affermare
nel citato bollettino e rivolgendosi a chiunque legga come sia
da intendere, come da lui vi è narrato, un essere senz'
altro reale l' uomo GESU'.
Alla luce di queste argomentazioni ecco cosa Cascioli chiede
nella sua querela:"Con
il presente esposto non si vuole contestare la libertà
dei cristiani di professare la propria fede, sancita dall' art.19
della costituzione, ma si vuole stigmatizzare l' abuso che la
Chiesa Cattolica commette, avvalendosi del proprio prestigio,
per inculcare come fatti reali e storici, quelle che non sono
altro che invenzioni. Dal punto di vista penalistico, tali falsificazioni
storiche possono integrare le fattispecie di due reati: l' abuso
della credulità popolare e la sostituzione di persona
(nel caso di Gesù Cristo)".
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