I
dati finali sono stati resi noti a Milano dall' urologo
Vincenzo Mirone (Universita' Federico II di Napoli) durante
un incontro con i giornalisti promosso da Bayer in occasione
del milione di pillole di Vardenafil vendute, a un anno
dal lancio della pillola arancione, contro la disfunzione
erettile (DE).
''Per la prima volta - ha detto Mirone - abbiamo uno spaccato
certo dei 500 mila utilizzatori italiani (la stima e'
di circa 3 milioni di soggetti con DE) delle pillole dell'amore.
Tra essi l'eta' media e' di 51,8 anni, il 78,7% e' sposato,
ha un peso medio di 80 chili per una statura di 1,73 (quindi
e' sovrappeso, quando non obeso) e il 70% ha un'altra
malattia concomitante e tra queste, il 30% e' il diabete
e il 25% l'ipertensione''.
Sono
dati, secondo Mirone, che la dicono lunga sul tipo di
malattia che e' la DE: ''Sfatano, innanzitutto - ha
rilevato l' urologo - il fatto che sia un disturbo degli
anziani. Oggi, 52 anni e' un' eta' relativamente giovane,
rispetto ai limiti di durata media della vita. E danno
anche altre informazioni, quali il ruolo giocato dalla
condizione di sovrappeso o obesita'''.
La
persona con disfunzione erettile, nel 54,7% dei casi
beve moderatamente alcolici e nella stessa identica
percentuale fuma. Due dati che confermano quanto gia'
si sapeva, cioe' che amore non va d'accordo con alcool
e che la nicotina, vasocostrittore, chiude le arterie
che portano sangue al pene.
Nel
campione esaminato, inoltre, l'86,9% ha denunciato problemi
nel riuscire a mantenere un' erezione sufficiente per
tutta la durata del rapporto sessuale, e il 73,8% nell'
avere un' erezione troppo debole per la penetrazione.
Solo il 20,7% accusava eiaculazione precoce, dimostrando
che questo e' un problema completamente a parte, non
attinente con la DE.
Il
99,2% dei soggetti del campione ha utilizzato il Sildenafil
(pillola blu), che nel 75% dei casi ha migliorato l'
erezione risolvendo il problema. Del 24,3% che aveva
abbandonato la terapia perche' inefficace, il 65% ha
potuto risolvere col Vardenafil.
Ma
lo studio ha fornito un altro elemento basilare per
conoscere meglio questa malattia: ''Nel valutare i successi
per paziente, incrociando i dati, e' stato possibile
scoprire che il fattore eta' e' molto importante. Infatti,
quando la malattia ha avuto una durata inferiore a 3
anni prima del trattamento il successo e' stato del
75,3%; nei casi di durata superiore, il successo e'
stato nell'ordine del 64,4%. La DE - ha concluso Mirone
- e' dunque una malattia che deve essere diagnosticata
e trattata prima possibile''.
|