ROMA
- 22/04/2003 (ANSA) - Sfiora i 4.000 casi nel mondo,
l'ultimo bilancio sulla diffusione della Sars fornito
dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms).
Il totale dei casi probabili e' salito a 3.947, 80 in
piu' rispetto a ieri, e quasi tutti localizzati tra
Cina e Hong Kong (rispettivamente 2.001 e 1.434). Le
morti sono salite a 229, 12 in piu'. Si segnalano anche
7 casi in piu' in Canada, il paese non asiatico piu'
colpito dalla Sars.
Sono sempre 27 le aree colpite nel mondo dal virus della
polmonite atipica ed e' sempre fermo a tre il bilancio
dei casi sospetti in Italia.
CINA:
PIU' DI DUEMILA CONTAGIATI -
Sono 2.158, secondo un nuovo conteggio diffuso dal ministero
della sanita', i malati confermati di Sars in Cina.
I morti sono stati, fino alla notte scorsa 97, secondo
un comunicato del ministero diffuso dall'agenzia d'informazione
Xinhua. I casi ''sospetti'' di infezione per Sars sono
918.
HONG
KONG: ALTRI 5 MORTI - A Hong Kong il virus Sars
ha provocato cinque nuovi morti, portando il totale
dei decessi a 99. I casi complessivi sono saliti a 1.434,
ha detto il governo locale. Secondo un comunicato del
governo della regione amministrativa speciale cinese,
i morti erano di eta' tra i 66 ed gli 88 anni. Di loro
quattro avevano una storia di malattie croniche ed una,
una donna, aveva 83 anni. La morte di decine di pazienti
di Sars relativamente giovani - tra i 30 ed i 50 anni
- e sani fino al momento di contrarre il virus misterioso,
ha allarmato i medici del territorio. Tra le altre e'
stata fatta l'ipotesi che il virus abbia subito una
prima mutazione, diventando ancor piu' pericoloso.
CANADA:
SALE IL NUMERO DI CASI, 14 LE VITTIME - Il Canada
conta 316 casi di polmonite atipica, con 14 morti, secondo
un bilancio diffuso dal ministero della sanita'. La grande
maggioranza dei casi e' circoscritta alla provincia dell'Ontario,
dove l'epidemia ha finora colpito 259 persone, di cui
129 sono state ricoverate in ospedale. Le autorita' sanitarie
canadesi hanno detto di non essere in grado di giungere
alle stesse conclusioni dell'Organizzazione mondiale della
sanita' (Oms) sull'origine della malattia. ''L'Oms ha
concluso che la Sars e' causata dal coronavirus. Noi non
siamo in grado di giungere a questa conclusione'', ha
sottolineato il ministero in una nota. Sebbene nulla indichi
che il virus si trasmetta con il sangue, il ministero
ha ordinato dal 10 aprile che non si raccolga sangue da
persone che hanno viaggiato nelle regioni colpite dal
virus al di fuori del Canada. Su richiesta della regione
dell'Ontario, il ministero ha inviato 10.000 mascherine
a Toronto ''a titolo di misura provvisoria d'urgenza''.
Anche negli ospedali sono state rafforzate le misure di
sicurezza.
GARACI
(ISS): ESCLUSA SARS PER CASO AMALFI -L'Istituto
Superiore di Sanita' (ISS) tende ad escludere l'ipotesi
che sia riferibile alla Sars la morte dell'imprenditore
di Amalfi avvenuta nei giorni scorsi a causa di una
polmonite. Intervenendo nella trasmissione Radio Anch'io
il presidente dell'ISS, Enrico Garaci, ha detto che
nel caso dell'imprenditore di Amalfi ''sembrerebbe esclusa
la diagnosi di Sars poiche' quanto osservato nel paziente
non rientra nella definizione di caso probabile o sospetto
data dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'''. ''Di
conseguenza in Italia - ha concluso - i casi sospetti
di Sars restano tre, nessuno dei quali al momento confermato
da' diagnosi di certezza''.
SORVEGLIANZA
IN UE E' OK MA SI TEME TEST INVERNO - Mentre in
Asia e in Canada i casi di Sars continuano ad aumentare,
in Europa occidentale la situazione e' sostanzialmente
stabile. ''Il cordone sanitario sta funzionando ed i
casi sono circoscritti: questi elementi ci danno sicurezza'',
ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco, dell'universita'
di Milano.
Tuttavia, ha aggiunto, la risposta definitiva arrivera'
soltanto con il prossimo inverno, quando cominceranno
a circolare i casi della normale influenza, i cui sintomi
sono simili a quelli della Sars. ''Sara' il test oggettivo
di tenuta del sistema'', ha osservato. E' questa una
delle tante domanda ancora aperte sulla Sars. Eccone
solo alcune:
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IL TEST DEL PROSSIMO INVERNO: Mentre in questo
periodo l'ondata di influenza e' gia' alle nostre spalle
ed e' quindi molto facile individuare casi sospetti
della polmonite atipica, con l'arrivo dell'inverno e
della prossima influenza ci si trovera' di fronte al
rischio di non poter distinguere la Sars dalla normale
influenza. Inoltre, ha aggiunto il virologo, ''le stesse
condizioni di rischio che facilitano la diffusione dell'influenza
potranno aiutare anche il virus della Sars''. Ambienti
caldo-umidi e luoghi chiusi e affollati, da cinema e
teatri ad autobus e metropolitane, sono in grado di
aumentare notevolmente la circolazione del virus dell'influenza,
cosi' come quella del virus della Sars.
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L'AGENTE RESPONSABILE: Le ultime affermazioni
del ministero canadese della Sanita' hanno minato l'unica
certezza sulla Sars, e cioe' che a provocare la malattia
sia un corona virus. Per le autorita' sanitarie canadesi
la presenza di questo virus e' stata pero' verificata
solo nel 50% dei pazienti finora esaminati. Tornano
quindi sul tappeto le ipotesi del paramyxovirus, del
metapneumovirus, o dell'azione combinata di due virus
oppure di un virus e un batterio come la clamidia. ''Su
questo punto - ha osservato - resta una grande indeterminatezza''.
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LA CONTAGIOSITA': ''Un elemento positivo - ha rilevato
Pregliasco - e' che i dati relativi alla Sars indicano
una contagiosita' non elevata della malattia, con una
mortalita' non alta''. Il rischio, ha aggiunto, e' che
in futuro il virus possa adattarsi meglio all'organismo
umano e variare ulteriormente, aumentando cosi' il grado
di contagiosita'. ''Anche la storia del virus dell'Aids
e' cominciata cosi' - ha osservato - ma, mentre allora
l'Aids sembrava circoscritto a certi fattori di rischio,
adesso il grande allarme sulla Sars gioca a nostro favore''.
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LE MODALITA' DI CONTAGIO: E' certo che il virus
della Sars si trasmette soltanto a distanze molto ravvicinate,
entro un metro. Ma e' anche vero che e' un virus resistente,
capace di sopravvivere nell'ambiente anche per 24 ore
(basti pensare che il normale virus dell'influenza riesce
a sopravvivere solo per pochi minuti). La persistenza
nell'ambiente del virus della Sars (paragonabile a quella
dei virus dell'epatite B e della poliomielite) fa pensare
quindi anche ad una diffusione per contatto.
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