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Un documentario assicura che
Mussolini fu giustiziato per ordine di Churchill

Roma, 31 ago - Un documentario che analizza i punti oscuri della morte di Benito Mussolini assicura che non fu giustiziato dai partigiani, come fino ad ora si pensava, ma che fu assassinato per ordine dell' allora primo ministro brittanico, Winston Churchill.
Questa nuova versione dei fatti e' quella che sostiene lo statunitense Peter Tomkins, un ex menbro dell' Organizzazione dei Servizi Strategici degli USA (la OSS, la antecedente alla CIA) e ex corrispondente del New York Herald Tribune, e la giornalista italiana Maria Luisa Forenza.


La sua investigazione, che ha dato origine al documentario "Mussolini: la última verdad", si basa nelle dichiarazioni del gia ottantenne ex partigiano Bruno Giovanni Lonati, che assicura che lui fu che tiró il grilletto contro il "Duce", il 28 aprile del 1945, per ordine dei servizi segreti brittanici.

Una interpretazione che nulla concorda con i libri di storia, che sostengono che Mussolini fu fucilato da un plotone della resistenza dopo essere stato catturato con la sua amante, Clara Petacci, in Dongo, quando tentavano di fuggire in Svizzera durante gli ultimi giorni della guerra.

Il documentario, mandato in onda dalla RAI3, da credito alla tesi di Lonati, che sostiene che mentre lui uccise Mussolini, un tale "capitano John", ufficiale dei servizi segreti brittanici di origine siciliana e con il vero nome di Roberto Macarrone, fu chi giustizio' la sua amante.

L' obiettivo dell' operazione era, secondo il partigiano, recuperare per il Governo brittanico le carte segrete che Mussolini aveva contraccambiato con Churchill, e che Londra voleva evitare a tutti i costi che fossero rese note alla opinione pubblica.

Di certo c' e' che una borsa con documenti confidenziali che sembra Mussolini portava con se al momento del suo arresto spari' dopo la sua morte, e con lei la corrispondenza che, secondo gli storici, che contraccambio' con il lider brittanico.

Sono quattro anni, senza esito, che l' Archivio di Stato italiano sollecita alla Presidenza del Governo il permesso di cercare tra gli archivi privati dei presidenti italiani, le tracce di quella possibile corrispondenza.

Tomkins, senza dubbi, e' convinto dell' esistenza di quelle lettere, che evidenzierebbero opinioni come la antipatia che ambo i lidere professavano contro la ex Unione Sovietica e al comunismo in generale, inoltre alla richiesta di aiuto di Mussolini a Churchill quando vide che la sua situazione si complicava.

"Quando mi sono occupato per la prima volta del tema di Mussolini rimasi sconcertato per le incredibili quantita' di versioni che circolavano sulla sua morte, e nessuna stava in piedi", disse il veterano ex spia, di 85 anni, in una recente intervista alla Repubblica.

La sua tesi indica inoltre che Mussolini e la sua amante furono giustiziati in un fosso a un centinaio di metri dal posto dove erano prigionieri e che successivamente i loro cadaveri furono trasferiti alle rive del lago di Como, luogo dove la versione ufficiale indica come quello del fucilamento.

L' ipotesi mantenuta per il docomentario - al seguira' una seconda parte con il titolo "La corrispondenza Chirchill-Mussolini: la ultima verita'''- e' stata accolta con un certo scetticismo da alcuni esperti, che considerano che presenta alcuni punti inverosimili.

Per lo storico Aurelio Lepre, autore di una biografia sul "Duce" pubblicata nel 1995, "uno statista dell' esperienza di Churchill non avrebbe mai scritto di suo pugno a Mussolini, con il rischio di compromettersi mentre le ostilita' erano in corso".

Per lo scrittore Luciano Garibaldi, autore del libro sulla morte di Mussolini "La pista inglese" (2002), no considera questa tesi tanto esagerata.

In una dichiarazione al Corriere della Sera, Garibaldi dice che, secondo sue investigazioni, "un intervento brittanico nella morte del "Duce" e' una ipotesi molto verosimile".




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