CINEMA:
MORTO IL REGISTA ALBERTO LATTUADA
ROMA
- Il regista Alberto Lattuada e' morto questa mattina
nella sua casa di campagna non lontano da Roma. Nato a Milano
nel 1914, Lattuada era da tempo malato. I funerali, secondo
quanto hanno riferito i familiari, si svolgeranno con ogni probabilita'
martedi' a Roma nella chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo.
Alberto
Lattuada, morto stamattina all'eta' di 91 anni, sara' probabilmente
ricordato come il regista delle giovani scoperte e dell' erotismo
leggero ed ambiguo, pur essendo stato tra gli anni Cinquanta
e Sessanta l' autore di notevole eclettismo in grado di realizzare
film di largo consumo e attenti ai costumi dell' Italia del
dopoguerra. Figlio del compositore Felice Lattuada, fu innanzitutto
studioso di cinema e fondo' con Mario Ferrari e Gianni Comencini
la cineteca italiana, negli anni Trenta.
Pur
avendo esordito alla regia nel '43, dopo alcune collaborazioni
alla sceneggiatura di film importanti come 'Piccolo mondo
antico' di Mario Soldati, si rivela nel dopoguerra con una
personale rilettura del neorealismo in 'Il bandito'
(1946) che in realta' e' una sorta di versione italiana dei
gangster film americani, interpretato da Amedeo Nazzari, Anna
Magnani e Carla del Poggio, che era divenuta sua moglie. Dopo
aver realizzato nel '49 il 'Mulino del Po' tratto dal
romanzo di Bacchelli, dirige nel 51, insieme a Federico Fellini
'Luci del varieta''.
Il
primo film pero' che porta la sua impronta riconoscibile,
che e' stata una caratteristica in molti suoi film fino al
fortunato 'La Cicala' (1980) e' 'La spiaggia' del 1954,
in cui tratteggia il ritratto di una prostituta (Martine Carol)
che in vacanza con la figlia si finge vedova. Di particolare
valore il suo lavoro sugli attori, di cui resta una traccia
importante sia in opere di derivazione letteraria come 'Il
cappotto' (1952) tratto da Gogol e intepretato da un sorprendente
Renato Rascel, sia nei molti titoli leggeri in cui Lattuada
scopre e fa esordire giovani attrici destinate al successo:
e' il caso di 'Dolci inganni' (1960), in cui debutta
Catherine Spaak, o 'Le faro' da padre' con Gigi Proietti
e la giovanissima Teresa Ann Savoy fino a 'La cicala' in cui
accanto a Anthony Franciosa e Virna Lisi compaiono Clio Goldsmith
e Barbara De Rossi, che diventera' negli anni Novanta una
star delle fiction tv.
Il
suo ultimo film e' 'Una spina nel cuore', del 1986,
tratto da Piero Chiara e legato ancora da quella provincia
italiana tante volte utilizzata da Lattuada per le sue storie.
Nel 1994 era anche comparso nel ruolo di un burbero uomo d'
affari in 'Il toro' di Carlo Mazzacurati.