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ECCO LE CANZONI DI SANREMO, TORNA A DOMINARE L'AMORE

Sanremo 11.02.05 - L' amore in tutte le sue possibili declinazioni torna a dominare le canzoni di Sanremo. Piu' che alla ricerca dell' effetto o della polemica sembra che i cantanti e i loro autori abbiano badato a rispondere a quella che e' ormai da tempo la questione centrale della manifestazione: trovare cioe' canzoni capaci di conciliare la tradizione del festival con le esigenze della televisione, e dunque dello spettacolo popolare, insieme all' attualita' musicale e ai gusti dominanti dei network radiofonici, veri protagonisti del mercato. Per questo, pur con i limiti insiti in una generalizzazione, se fosse necessario indicare una cifra comune si dovrebbe parlare di una ricerca di melodie cantabili così come della condivisa volontà di evitare eccessi provocatori o soluzioni musicali troppo ardite.

Piaccia o no, il ritorno dell' eliminazione dalla gara di due interpreti per ciascuno dei cinque gruppi in cui sono divisi gli artisti, Uomini, Donne, Gruppi, Classic e Giovani, sara' il filo conduttore delle prime quattro serate (anche se la gara vera e propria comincera' dalla seconda), con le inevitabili discussioni sui vari eliminati. Sulla carta i gruppi sono sufficientemente equilibrati da rendere difficile individuare favoriti e candidati alla partenza anticipata. Tanto piu' che - e va ascritto ai meriti della direzione artistica - nel cast ci sono personaggi, basta pensare a Gigi D' Alessio, Le Vibrazioni, Umberto Tozzi, Meneguzzi (amatissimo dalle teenager) che, pur considerando le loro storie diverse, sono buoni, se non in certi casi ottimi, venditori di dischi.

A loro poi si aggiungono altri protagonisti che godono o di una larga popolarità, magari televisiva, tipo Dj Francesco. C' e' infine da valutare l' impatto che potranno avere i cinque 'Classic', dove ci sono nomi diventati nel tempo sinonimo di Sanremo, tipo Cutugno o Marcella Bella. Tra l' altro, sul piano strettamente musicale ci sono alcune sorprese come i Velvet, uno dei nomi piu' vicini all' universo giovanile e al nuovo rock, che al festival portano un pezzo simpaticamente Beat, nel senso di sonorità che ricordano gli anni d' oro dell' Equipe 84. Un brano d'amore e' 'DA GRANDE' di Alexia, molto vicino alle atmosfere di una Patti Labelle o della disco music più soul: strofa molto melodica seguito da un ritmo dance in quattro quarti.

Con 'A MODO MIO', titolo assai poco originale, Paola e Chiara sembrano aver deciso di lasciarsi alle spalle le atmosfere sexy latine delle loro più recenti produzioni per cercare invece di conquistare gli amanti delle canzoni romantiche a tutta voce. 'FAMMI ENTRARE' segna il ritorno in grande stile di Marina Rei: scritto insieme a Daniele e Riccardo Sinigallia, il pezzo ha un che di psichedelico nel suo sviluppo melodico sostenuto da un tema sentimentale: una buona occasione di rilancio per l'artista romana. Scritta da Kaballà e Mario Venuti (interprete del più elegante dei brani della scorsa edizione), 'ECHI D'INFINITO' è la canzone che può restituire ad Antonella Ruggiero il successo popolare senza farle perdere nulla della sua identità di interprete sofisticata. Non è difficile individuare qui una delle risorse migliori di questa edizione, una composizione elegante e piacevole che permette alla Ruggiero di mettere in mostra le sue doti vocali senza dover ricorrere alla cerebralita'.

'RAGAZZA DI PERIFERIA' E' il titolo della canzone scritta da Gigi D'Alessio per Anna Tatangelo, una cantante appena maggiorenne che ha già un paio di festival alle spalle ed è ancora in cerca della maturità artistica. 'Ragazza di periferia' ha tutte le caratteristiche dello stile D'Alessio, uno dei cantanti italiani che in questo momento vende di più.

Chi conosce solo 'Il capitano', o l'ha seguito l'anno scorso all'Ariston, rimarrà un pò sorpreso nel sentire Dj Francesco che canta 'FRANCESCA' che almeno, se si pensa a quanto registrato finora, è una canzone. Se 'GRIDO D'AMORE' è un titolo che non lascia dubbi sul contenuto del brano dei Matia Bazar, ha una melodia ce ricorda molto il classico 'Cryin' in the chapel', un gospel cantato da Mahalia Jackson ma anche da Elvis Presley. E' il modo scelto da Piero Cassano e Giancarlo Golzi per dare spazio alla voce della nuova cantante Roberta Faccani. Gli addetti ai lavori più attenti conoscono bene il valore di Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, uno dei sassofonisti jazz migliori del mondo: 'CHE MISTERO E' L'AMORE', scritto tra gli altri da Maurizio Fabrizio, sembra un tema di un'ideale colonna Sonora con le eleganti linee vocali della Nicolai sostenute dal sax soprano di Di Battista.

'OVUNQUE ANDRO'' conferma la capacità delle Vibrazioni di dare un'identitA' precisa e una riconoscibilita' a ogni loro interpretazione: per i Quattro ragazzi di 'Raggio di sole' il festival è l'occasione preziosa di farsi conoscere dal pubblico più vasto che affronteranno dopo aver scelto senza esitazione questo pezzo tra I tanti composti in questi ultimi mesi. 'DOVEVO DIRTI MOLTE COSE' è un po' la sorpresa preparata dai Velvet: come detto in precedenza, fa piacere segnalare la sua atmosfera da Beat italiano. 'L'AMORE CHE NON C'E'' è il titolo scelto da Gigi D'Alessio per il festival: il cantante napoletano ha ormai uno stile tanto riconoscibile quanto amato dal grande pubblico (a Milano, D'Alessio canta allo stadio di San Siro). La sua sarA' la scomoda posizione del favorito della vigilia.

'NON CAPIVA CHE L'AMAVO' di Paolo Meneguzzi rientra in quello stile che ha in Tiziano Ferro il suo punto di riferimento. Meneguzzi è una di quelle presenze che assicura agli organizzatori del festival il sostegno del pubblico giovanile dei network radiofonici. Marco Masini torna a Sanremo dopo la vittoria dell'anno scorso: 'NEL MONDO DEI SOGNI' dimostra che non ha voluto allontanarsi dalle atmosfere dell' 'Uomo volante'. 'ANGELO' di Francesco Renga non ha ancora una identità precisa anche se può contare sulla vocalità tutt'altro che banale di Renga e sulla somiglianza di alcune parti con il classico '(I can't help) Fallin' in love with you'. 'LE PAROLE' riporta a Sanremo Umberto Tozzi che, da musicista ultra navigato, ha una delle melodie più interessante del lotto. 'CHI C'ERA' non potrà non far pensare a Bruno Martino ascoltando lo swing delicato da ballad tra il jazz e il night di 'COLPEVOLE', il pezzo interpretato dal decano di questa edizione, l'ottantaduenne Nicola Arigliano, uno dei cinque 'Classic'. In questo gruppo c'è Franco Califano con 'NON ESCLUDO IL RITORNO', scritto da Federico Zampaglione dei Tiromancino, Toto Cutugno, fedele alla sua linea artistica con 'COME NOI NESSUNO AL MONDO', Peppino Di Capri con la malinconica 'LA PACHINA' e Marcella Bella (altro ritorno), specialista in titoli forti (basti pensare a 'Violentami'): questa volta è il turno di 'UOMO BASTARDO'. Per quell che riguarda I Giovani, si avverte la differenza tra chi è un debuttante per il Festival ma ha già alle spalle una solida esperienza,.

Vedi Negramaro, 'Mentre tutto scorre', Modà, 'Riesci a innamorarmi', La differenza, 'Che faro', Equ, 'L'idea', e debuttanti assoluti, tipo I tre dell'Accademia di Sanremo, Giovanna D'Angi 'Fammi respirare' e Veronica Ventavoli, 'L'immaginario'.Max De Angelis, 'Sono qui per questo' è il rappresentante del filone 'alla Tiziano Ferro', Enrico Boccadoro, 'Dov'è la terra capitano', un devoto cultore di Francesco De Gregori con un testo ispirato al dramma degli sbarchi clandestine che è una delle poche concessioni al sociale di questa edizione. A tenere alta la fiamma della provocazione sono invece I Concido', dal momento che la 'kappa' del titolo 'Ci vuole K...' , e' l'abbreviazione dell'espressione più familiare usata come sinonimo di fortuna.

A memoria non si ricorda un altro ritornello del festival con una parola del genere (che effetto farà canticchiarne le parole?). Sabrina Guida, 'Vorrei' (uno dei titoli più ricorrenti nella storia del festival), ricorda le atmosfere del techno pop alla Jennifer Lopez, Christian Lozito, 'Segui il tuo cuore' è nel filone melodico giovanile, Laura Bono, 'Non credo nei miracoli', può contare su indiscutibili doti vocali.

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