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Tartarughe in pericolo
L' esistenza delle tartarughe marine e dei cetacei e' messa a rischio dalle sostanze chimiche.

Lo rivela uno studio condotto da un gruppo di ricercatori facenti capo al prof. Silvano Focardi, docente di ecologia e Preside della facolta' di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell' Universita' di Siena.

Gli studiosi hanno rinvenuto in quattro esemplari di tartarughe marine provenienti dal Nord Adriatico, intrappolati nelle reti di pescatori, tracce significative di policlorobifenili (PCB), compresi i congeneri piu' pericolosi (quelli chiamati diossino - simili). Si tratta di idrocarburi clorurati usati diffusamente in passato nell'industria elettrotecnica, ma anche come plastificanti e solventi.

L' accumulo di sostanze tossiche, anche cancerogene, riguarda purtroppo e soprattutto altre specie protette: un' accurata ricerca realizzata sempre dall' equipe di Focardi, analizzando i tessuti, gli organi (reni, fegato) e il sangue di cetacei (balenottere comuni, delfini, stenelle, tursiopi) in Mar Ligure, Tirreno, Adriatico e Ionio ha rilevato una preoccupante presenza di sostanze tossiche: DDT (insetticida da anni fuori commercio), PCB (Policlorobifenili), IPA (Idrocarburi policiclici aromatici) in decine di esemplari oggetto dell' indagine.




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