Risparmio
o Gioco d' azzardo?
Gioco
d’azzardo o investimento per addetti ai lavori: il dibattito
su come considerare la Borsa va avanti da tempo. I recenti
dissesti finanziari hanno dato nuovi argomenti a chi non trova
poi tanta differenza tra chi decide di affidare ai listini
i propri risparmi e chi tenta di indovinare un numero secco
alla roulette.
Gli
affezionati alle piazze finanziarie, però, non si perdono
d’animo giocare in Borsa, ribadiscono, non è né
più né meno che diventare imprenditori, con
i benefici ma anche i rischi che questo comporta.
A
mettere tutti d’accordo potrebbe essere l’Amministrazione
autonoma dei monopoli di Stato visto che, da aprile, scommesse
e andamento dei listini saranno molto più vicini.
Su
iniziativa dell’Aams, gestore unico dei giochi pubblici
italiani dal 2002, il mese prossimo vedrà il battesimo
della schedina finanziaria e i celeberrimi segni: 1, X, e
2 sbarcheranno, dai campi di calcio, sulle piazze finanziarie.
Il
meccanismo è pressoché lo stesso: si punterà
sull’1 se si pensa che il listino scelto chiuderà
in rialzo, sulla X se lo si presuppone invariato, sul 2 se
convinti che a prevalere saranno le vendite.
Le
scommesse, effettuate il giorno precedente la seduta, avranno
una quota fissa e, per chi alla competizione non può
proprio rinunciare, ci sarà anche un’altra possibilità:
considerare due listini uno contro l’altro, provando
a prevedere quale di due metterà a segno il rialzo
più alto, o magari ipotizzando per entrambi la stessa
chiusura.
L’iniziativa
promette scintille anche perché si apre ad ampi scenari,
come quella di un campionato, con relativa classifica, su
cui orientare a propria volta le scommesse. L’obiettivo
è chiaro: spingere i 30milioni di giocatori italiani
a non perdere la loro passione e ripetere il successo del
2004.
Racimolare
altri 7,5 milioni di euro, come accaduto lo scorso anno, non
sarà facile, soprattutto ora che il 53 è uscito
sulla ruota di Venezia, stemperando un po’ quella febbre
da gioco da cui tanti erano stati contagiati. L’Aams,
però, ce la sta mettendo tutta: prima la possibilità
di puntare sul Festival di Sanremo, ora la schedina finanziaria
e, in futuro, perfino scommesse sugli eventi politici internazionali.
Il
cammino sembra solo all’inizio e quello della Borsa sarà
un banco di prova. Per lo Stato l'occasione è ghiotta
e nelle sue casse dovrebbero arrivare un bel po' di quattrini.
Resta qualche perplessità sull'opportunità di
trattare la finanza alla stregua di un evento sportivo.
La
capacità di un'azienda di crescere e premiare così
chi ha deciso di investire sulle sue azioni è una questione
della massima serietà. Considerarla, a cuor leggero,
come uno dei tanti fenomeni di costume su cui scommettere e
scherzare non aiuta certo a recuperare quella credibilità
di cui i mercati finanziari hanno tanto bisogno.