WASHINGTON -
I responsabili delle sevizie a prigionieri iracheni
e afghani ''saranno giudicati'', ''Gli
iracheni devono sapere che in una democrazia si
fanno errori, ma sugli errori si conducono delle
inchieste''. All' epoca di Saddam Hussein, nessuno
pagava per episodi del genere.
BERLUSCONI:
DOLORE PER TORTURE MA LA MISSIONE VA AVANTI
- ''Siamo addolorati e impressionati
per quello che e' emerso, non crediamo tuttavia
che questo non cambi il senso della nostra missione
umanitaria in Iraq'' ''la missione umanitaria
in Iraq andra' avanti", e ha sottolineato
come ''anche questa azione avviene in ambito
Onu''. Come stabilito, poi, il 30 giugno avverra'
''il passaggio di sovranita' alla compagine
governativa scelta dall' Onu''. ''Se dovessimo
decidere un giorno, e non sara' cosi', di lasciare
l' Iraq ritirandoci in un isolamento tutto italiano
allora dovremmo fare la stessa cosa con l' Afghanistan,
il Kosovo, la Bosnia e le altre parti del mondo''.
''L' Italia ha l'onore e l' orgoglio di essere
il terzo paese impegnato in azioni di peace keeping''.
''Anche questa azione avviene in ambito Onu,
in base alla Risoluzione 1511 che invita tutti
i paesi a dare il loro contributo per il periodo
di passaggio alla democrazia''.
25
DETENUTI MORTI IN IRAQ E AFGHANISTAN
Trentacinque casi di tortura
hanno causato la morte di 25 detenuti tra Iraq
e Afghanistan. Il dato emerge dalle inchieste
condotte a partire da dicembre nei due paesi.
Di fronte all' indignazione internazionale il
segretario di stato Powell ha cercato di contenere
i danni: "Sono preoccupato per l' immagine
che le foto proiettano dell' America. Dobbiamo
far capire al mondo che non e' questa la vera
America, non sono le forze armate americane".