MADRID
- Il delegato del CTIM per la Spagna Alessandro Pucci -
in un appello rivolto al Ministro per gli Italiani nel mondo Mirko
Tremaglia e inviato per conoscenza al Ministro degli Esteri
Franco Frattini - fa presente che attualmente nessuna Autorità
italiana ha protestato ufficialmente con il Governo spagnolo per
la "discriminazione" attuata con il Decreto Reale dello
scorso 14 Febbraio 2003 nei confronti dei cittadini italiani che,
nei documenti di residenza, vengono indicati con la parola: extranjeros.
Sarebbe più corretto scrivere comunitari e comunque - rileva
Pucci - è una grande discriminazione che non si applica
invece con i cittadini spagnoli in Italia che ricevono una carta
d`identità uguale a qualsiasi di cittadino italiano.
Gli Italiani in Spagna (vale lo stesso per gli altri cittadini
dell' Unione Europea) sono invece trattati come i cittadini di
paesi extracomunitari: si pretende che facciano file notturne
di ore come in Alicante, per esempio, e che richiedino la "Tarjeta
de residencia", nonostante la sua quasi totale abolizione
e sostituzione con una "Tarjeta di identificazione....fiscale"
(lo stesso numero di cittadino residente è stato praticamente
mantenuto come numero fiscale, fiscale residente, per certe situazioni
particolari).
E' ora di protestare energicamente con il Governo spagnolo e se
non si sono cambiamenti si deve applicare lo stesso trattamento
ai cittadini spagnoli residenti in Italia, dichiara Pucci.
Pucci si chiede come mai ancora le nostre Autorità non
abbiano sollevato il problema con le Autorità spagnole
e chiede anche all' Ambasciatore Amedeo De Franchis un
intervento energico, coordinato con i due Consoli Generali Franco
Giordano di Barcellona e Luigi D`Agostini di Madrid.
Inoltre gli Italiani residenti chiedono di avere e poter fare
solo... una coda comunitaria. C' è da chiedersi - conclude
Pucci - se veramente esiste una Europa Unita o è solo una
barzelletta.
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