La
Lega alla scoperta degli italiani all' estero
ROMA,
15.07.05 - "Siamo ben consapevoli che il voto degli italiani
all' estero inciderà sullo scenario politico nazionale.
E cerchiamo di muoverci con i mezzi che abbiamo. Così,
attraverso il nostro giornale, dico ai lettori, ai simpatizzanti
leghisti: chi tra voi ha dei parenti, degli amici residenti
in una nazione straniera che potrebbero offrire la loro disponibilità
per le elezioni politiche dell' anno prossimo, me lo segnali
direttamente. E chi si vuole impegnare si faccia avanti, vado
a trovarlo: un pelo di risorse per aprire una sezione della
Lega nel suo Paese gliele diamo". Il Sottosegretario all'
Ambiente e responsabile della Lega Nord per i padani all' estero
Stefano Stefani dalle colonne del quotidiano "La Padania"
aveva alla fine di giugno lanciato un appello ai padani all'
estero di buona volontà per creare circoli della Lega
all' estero. Una chiamata a raccolta di quel "popolo della
Padania" sparso nel mondo, che la Lega sembra aver scoperto
ora, all' avvicinarsi a grandi passi dell' appuntamento elettorale
che consentirà a eletti all' estero di sedere in Parlamento.
"Segnalatemi persone che possano tenere alta la bandiera
del Carroccio dai Paesi dove sono andati a vivere e lavorare"
aveva ribadito Stefani, che forse qualcuno ricorderà
per avere, in apertura del semestre di presidenza italiana UE
(luglio 2003) creato un incidente diplomatico con la Germania,
definendo i turisti tedeschi che vengono in Italia - lui che
all' epoca era Sottosegretario al Turismo, poi costretto alle
dimissioni - in modi decisamente poco ortodossi: esternazioni
che crearono qualche malumore anche fra gli italiani residenti
in Germania. L' appello "ai padani all' estero, ai simpatizzanti
leghisti" e a tutti coloro che "hanno dei parenti
o degli amici residenti in una nazione straniera che potrebbero
offrire la loro disponibilità per le elezioni dell' anno
prossimo perché prendano contatto con la sede della Lega
a Milano", è stato rinnovato da Stefani, sempre
sul giornale di partito, ieri 13 luglio.
Anche se in una nota dei giorni scorsi aveva già fatto
capire che i padani all' estero rispondono all' invito positivamente.
"Le prime risposte all' appello lanciato ai padani che
risiedono fuori d' Italia di metterci a conoscenza delle loro
proposte e delle loro aspettative ci fanno ben sperare, anzi
ci danno una certezza: anche gli italiani all' estero hanno
voglia di rinnovare la politica del nostro Paese", aveva
dichiarato Stefani. Sottolineando prima nel comunicato, poi
dalle colonne della Padania di ieri che "l' obiettivo è
quello di fornire agli emigranti padani la possibilità
di scegliere candidati che sappiano interpretare quei valori
di laboriosità e serietà per cui la gente del
Nord è conosciuta e apprezzata in terra straniera".
E ribadendo l' importanza di creare circoli di partito all'
estero in vista delle prossime elezioni.
"Ci siamo mossi in ritardo - ha ammesso l' esponente leghista
- rispetto alle altre forze politiche, che possono vantare strutture
consolidate come i patronati, emanazione diretta di partiti
di sinistra o destra. Ma, nonostante questo handicap - ha aggiunto
- siamo convinti di potere coinvolgere nel nostro progetto persone
che, nei Paesi dove sono andati a vivere e lavorare, sappiano
tenere alta la bandiera del Carroccio e ciò che essa
simboleggia".
Certo la Lega non ha molta esperienza in fatto di comunità
all' estero. Ma ora cerca di recuperare... confidando da una
parte , come ebbe a dire Stefani un mese fa, su "un senso
di appartenenza che il padano all' estero ha più forte
degli altri" e, dall' altra, più concretamente andando
fra le collettività.
Stefani ha infatti in previsione una missione in America Latina
nel corso della quale incontrerà "la nostra gente
in Brasile, Venezuela e Argentina per conoscere la realtà
che essa vive e capire i problemi delle comunità italiane
all' estero". E il Sottosegretario all' Ambiente garantisce
che il suo partito presenterà candidati nella Circoscrizione
Estero "che sappiano dimostrarsi all' altezza del compito
di farsi portavoce delle istanze vere della gente, lontani,
quindi, dai giochi della politica che si alimenta delle ambizioni
dei singoli e non invece degli interessi generali".
|