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No
ai Parlamentari italiani in Canada?
Costernato
il Presidente del Comites di Toronto Franco Gaspari, per il
"cocco" tirato dalla Deputata Caroline Di Cocco.
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Toronto - Costernato il Presidente del Comites di Toronto Franco
Gaspari per la presa di posizione della Deputata al Parlamento
dell' Ontario per Sarnia-Lambton, Caroline Di Cocco, che non solo
si dice contraria all' elezione, in Canada, di Parlamentari italiani
alla Camera e al Senato di Roma in rappresentanza di quella Circoscrizione
Estero, ma addirittura invita numerosi colleghi di partito
e lo stesso Premier dell' Ontario Dalton McGuinty a fare opera
contraria di lobby.
La posizione di Caroline Di Cocco - "che tra l'altro è
anche Cavaliere della Repubblica Italiana" specifica
Gaspari - si legge con chiarezza in una comunicazione inviata,
a mezzo posta elettronica, dalla stessa deputata ai colleghi.
Oggetto: Parlamentari italiani eletti in Canada - Un grosso
problema. "Cari Colleghi - scrive la Di Cocco,
voglio segnalarvi la materia in oggetto che, secondo la mia
opinione, riveste un certo carattere di urgenza. Riguarda il
fatto di avere un parlamentare italiano eletto qui in Canada.
Ciò è alquanto diverso dal dire [a] un Consolato
di [voler] votare per il Paese della cui cittadinanza si è
in possesso. L'ultima volta che ho verificato [ho potuto constatare
che] non siamo una colonia italiana".
E' chiaro che la preoccupazione della Deputata è che
la sovranità canadese possa essere violata da un Paese
straniero. "Ho allegato delle informazioni preliminari
sulla materia che ho ricevuto dalla Biblioteca del Parlamento
Provinciale. Qualcuno ha una qualsiasi idea su come possiamo esercitare
pressioni a livello federale per impedire che ciò avvenga?
Hanno già dato alla RAI il permesso di trasmettere 24
ore, anche dopo che la CRTC ha respinto la loro richiesta.
Sinceramente, Caroline". La documentazione a cui la
Parlamentare fa riferimento, esprime sostanzialmente gli stessi
timori.
"E' inutile sottolineare che si tratta di accuse gravissime
che rivelano una superficialità di giudizio che, francamente,
non avremmo mai attribuito all' On. Cav. Caroline Di Cocco. L'On.
Cav. Caroline Di Cocco ha tutto il diritto di pensarla come vuole,
ma deve anche ricordarsi di essere una figura istituzionale, e
come tale non dimenticare che i diritti acquisiti dai suoi stessi
compatrioti dovrebbero essere protetti su entrambe le sponde.
Chi non vuole esercitarli è libero di farlo: non esiste
alcun obbligo, e lo diciamo per chi, eventualmente, la pensasse
come l'On. Cav. Caroline Di Cocco".
Quanto alla "colonia italiana", il Governo di Roma
non ha mai pensato di prendere possesso di Parliament Hill,
"né di interferire negli affari interni canadesi.
E ciò né apertamente, né in maniera surrettizia.
Al contrario: se qualcuno sta macchiandosi di interferenze, questi
è proprio l' On. Cav. Caroline Di Cocco, con il suo invito
a fare della lobby a livello federale. Mi domando se è
così che l'On. Cav. Caroline Di Cocco intende tutelare
gli interessi dei suoi elettori italiani di Sarnia, i quali,
attraverso i propri rappresentanti eletti in loco, avranno una
possibilità di far giungere la propria voce in Italia invece
di doversi affidare solo a iniziative paternalistiche".
Forse, suppone Gaspari, Caroline Di Cocco non si rende conto
di quanto gli italiani che vivono all' estero siano legati, almeno
nella stragrande maggioranza, al Paese di origine, "esattamente
quanto lo sono a quello di adozione. Forse non ha valutato quanti
interessi e quante famiglie gli italo-canadesi abbiano lasciato
in Italia". La materia investe l' assistenza, le pensioni,
il diritto allo studio, le provvidenze a favore di chi rientra,
il diritto all' informazione: "Sono tutti aspetti
che rientrano nel quadro di un lungo processo civile. Se l' Italia
ha maturato un senso di civiltà tale da mantenere certi
legami con i suoi figli all' estero e altri Paesi non si comportano
allo stesso modo con i propri emigrati, la colpa non è
certo dell' Italia, per cui non si vede perché Roma dovrebbe
adottare provvedimenti al ribasso".
Del resto, Caroline Di Cocco dovrebbe sapere che i suoi timori
non sono stati sollevati in nessun altro Paese del mondo,
"e questo semplicemente perché le collettività
italiane non vi hanno dato alcun adito. Infine, a proposito di
diritto all' informazione, vorrei dedicare poche righe in merito
alla questione Rai International: forse l' On. Cav. Caroline
Di Cocco non si è accorta che in Canada riceviamo integralmente
canali stranieri dall' Inghilterra, dalla Francia, dalla Polonia,
dalla Germania, dagli Stati Uniti (nessun segnale di interferenza
da sud del confine?), e che Rai International viene ricevuta in
tutto il mondo, civile e incivile, escluso il Canada ".
Non si capisce perché, quindi, Rai International dovrebbe
vedersi negato l' ingresso, "un ingresso voluto dalla
stragrande maggioranza degli italocanadesi i quali, giova ricordare,
in appena 90 giorni depositarono 103.598 firme a sostegno. Per
caso, l' On. Cav. Caroline Di Cocco intende esercitare le sue
funzioni di rappresentanza andando contro la volontà dei
suoi stessi elettori? ".
Leggi
anche LETTERA
APERTA DI GINO BUCCHINO (CGIE CANADA) ALL' ON. CAROLINA DI COCCO
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ITALIANI
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