LA
KODAK CHIUDE UN' EPOCA: ADDIO ALLE FOTO IN BIANCO E NERO
NEW
YORK, 17.06.05 - Eastman Kodak chiude un' epoca e annuncia
che entro fine anno sospendera' la produzione della carta per
le foto in bianco e nero.
E'
facile intuire quale sarebbe stato il commento di un maestro
della fotografia quale Henri Cartier-Bresson, scomparso
la scorsa estate, ma e' altrettanto facile capire quale sara'
la reazione degli appassionati di tutto il mondo di fronte alla
decisione della multinazionale Usa, leader mondiale nel comparto
fotografico. Troppo forte la concorrenza tecnologica e la diffusione
delle nuove macchine digitali, ma e' soprattutto l' esigenza
di far quadrare i conti a spingere la societa' di Rochester,
nello Stato di New York, a terminare dopo oltre un secolo la
produzione della carta per la stampa del bianco e nero, mentre
continuera' a realizzare le pellicole e gli additivi chimici
per lo sviluppo sempre del bianco e nero.
Kodak
ha registrato nel primo trimestre una perdita di 142 milioni
di dollari a causa di una robusta flessione dei ricavi dalle
vendite di film e dalle attivita' di altri business chimici
minori, scontando anche l' effetto della crescita del costo
del lavoro. Ecco quindi la necessita' di una sforbiciata ai
settori ritenuti obsoleti con la chiusura degli stabilimenti
brasiliani e con un impatto, quanto al taglio dell' occupazione,
non ancora comunicato. Secondo la Kodak, la domanda di fotografie
in bianco e nero, sulla base delle statistiche a disposizione,
segna attualmente una contrazione annua del 25%. Nei piani della
societa', pero', il personale dovrebbe diminuire nell' arco
temporale dei tre anni tra le 12 e le 15mila unita' entro il
2007, per attestarsi alle 50mila finali.
Il
gruppo statunitense ha un nuovo amministratore delegato
da poche settimane, subentrato a Dan Carp: si tratta di Antonio
Perez, il manager che e' stato l' anima del forte sviluppo
della Hewlett-Packard, il colosso dei computer e delle stampanti,
nel settore delle immagini e della stampa digitale.
Kodak
ha finora puntato sui film e le pellicole tradizionali che da
un lato hanno fatto la sua fortuna e permesso di creare la prima
multinazionale al mondo della fotografia, ma che ora costituiscono
un limite. Il riposizionamento, in altri termini, e' l' unico
modo per poter rilanciare le attivita', puntando sul tecnologie
applicate nella versione delle immagini digitali.
Allo
stato, altri due colossi del settore, come la britannica
Ilford Imaging e la tedesca Agfa Photo continuano
peraltro a produrre carta fotografica per il bianco e nero:
entrambe, pero', sono finite in bancarotta.
Ilford
e' uscita dalle secche del default nel 2005, dopo il fallimento
del 2004, grazie a un' operazione di management buy- out, Agfa
ha dovuto portare i libri in tribunale appena lo scorso mese.
Kodak e' l' unica sopravvissuta delle tre grandi sorelle della
foto, ma e' costretta a chiudere un' epoca.
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