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San
Francisco, un regista filma per un anno i salti nel vuoto
- "Voglio fare un documentario sulla crisi dell' animo
umano"
I suicidi diventano un film
L'Autorità del ponte: "Siamo stati ingannati"
SAN
FRANCISCO - La morte in diretta. Filmata dalle telecamere e
pronta ad essere vista e rivista. E' palpabile l' imbarazzo
dell' Autorità che gestisce il Golden Gate a San Francisco.
Piazzate sul ponte simbolo della città, alcune telecamere
hanno ripreso, per tutto il 2004, 19 suicidi e altri tentativi
andati a vuoto. E adesso, il regista Eric Steel annuncia
l' intenzione di trasformare le riprese in un film "sulla
crisi dell' animo umano". Un progetto che sconcerta
l' Autorità del ponte che pensava di aver dato il via
libera ad un documentario sulle bellezze della struttura.
La storia comincia un anno fa. Eric Steel e la sua troupe si
presentano davanti all'Autorità. "Vorremmo fare
un film sul ponte. Sarà il primo di una serie di documentari
sui grandi monumenti, tipo la statua della Libertà e
l'arco di St.Louis" spiega Steel. L'Autorità del
ponte dà il via libera e le telecamere entrano in funzione.
Ad un anno di distanza la doccia fredda. Steel manda una mail
dove spiega le sue intenzioni. Parla dei suicidi ripresi e annuncia
il suo progetto: "Voglio fare un documentario sulla crisi
dell'animo umano e far vedere gli angoli più nascosti
della mente e parlare del suicidio nelle sue diverse forme".
La reazione dell'Autorità del ponte è furente:
"E' una cosa da brividi, quell'uomo è stato ambiguo,
non ci ha svelato le sue reali intenzioni".
Come
se non bastasse, le parole di Steel sembrano gettare alcune
ombre sui livelli di sicurezza del ponte. "Non so se
ve ne siete accorti - dice Steel - ma in alcuni casi siamo
stato io e la mia troupe a lanciare l'allarme sui tentati
suicidi". Con buona pace della sorveglianza. Steel, dopo
aver intervistato i familiari di alcuni suicidi e i loro medici,
chiede il permesso di parlare con i lavoratori del ponte e
con gli addetti alla sorveglianza. Una richiesta che, fino
ad ora, l'Autorità del ponte, ha messo nel congelatore:
"Stiamo valutando, ma visti i precedenti, ci chiediamo
in che altro modo potrebbe mistificare la situazione. Che
altro vuol filmare? I livelli di sicurezza? Le zone nascoste
del ponte?" dice il portavoce. Che insinua un altro rischio.
Quello che il documentario possa fare da calamita e attirare,
verso il ponte, molti altri aspiranti suicidi.
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Algeria, Marocco, Etiopia e Kenya (1). |
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America Latina (22)
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Messico
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Argentina (8),
Brasile (4),
Cile (2),
Ecuador e Colombia (1),
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Paesi
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