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Maremoto: ecco i numeri S.O.S.
MAREMOTO IN ASIA MERIDIONALE, SI TEMONO 70MILA MORTI
ROMA -29.12.2004 Tre giorni dopo il catastrofico terremoto che ha squassato con le sue tsunami le coste del sud est asiatico, l'oceano e la terra continuano a restituire morti. A migliaia. Via via che le squadre di soccorso avanzano nella melma di quelli che furono villaggi di pescatori o lussuosi complessi alberghieri, la situazione che appare davanti ai loro occhi e' ''apocalittica'', come ha riferito dal nord dell'isola turistica di Pukhet un giornalista francese.

E i governi dell'area temono apertamente che il bilancio finale sara' di oltre i settantamila morti, forse anche di piu'.

Intanto dal ministro Roberto Calderoli arriva una buona notizia per quanto riguarda le vittime italiane: 'Tre dei 13 italiani che erano stati dati per morti - ha detto - sono stati ritrovati vivi'. Questi i nomi delle 8 vittime identificate: in Thailandia sono morti Piermario Della Valle, di Varese; Luigi Tribbioli; Mario De Angeli di Milano; il minorenne Alex Ceotto, di padre italiano e madre thailandese, entrambi feriti; Lisa D'Avola, italo-brasiliana, e il figlio minorenne Gianluca. In Sri Lanka sono morti Raffaella Piva, di Udine, e un uomo di cui si conosce solo il nome di battesimo, Ermanno.

Prosegue senza sosta il ponte aereo avviato dal governo italiano per riportare in patria i connazionali rimasti bloccati nelle spiagge della catastrofe e poche ore fa la Protezione civile e' riuscita a mettere in salvo una trentina di italiani dati per dispersi a Hikkudiwa, nello Sri Lanka.

IN SRI LANKA FOSSE COMUNI CON TURISTI IN SUD ISOLA
Ci sarebbero anche i cadaveri di occidentali nelle fosse comuni che si stanno approntando nel Sud dell' isola per evitare che le migliaia di cadaveri provochino epidemie. La notizia e' stata riferita da diversi testimoni locali, che in queste ore stanno lavorando per preparare le fosse comuni e seppellire i morti. ''Qui a Paralya - ha detto uno di questi - ce n'e' una con 60 persone, di cui due occidentali''. Un'ipotesi che potrebbe trovare conferma nelle prossime ore. Il problema, spiega infatti il responsabile del team della Protezione civile in Sri Lanka, Agostino Miozzo, ''e' che vi sono migliaia di corpi recuperati e le autorita' locali non hanno la possibilita' di trasferirli e trattarli in quanto non esistono ne' celle frigorifere ne' cosi' tante bare''. Per questo, c'e' il rischio di ''gravi problemi di sicurezza ambientale'' e quindi diventa necessario seppellire al piu' presto i cadaveri, senza fare differenza tra locali e occidentali.

IN INDONESIA MILITARI TROVANO 3.400 CADAVERI NELLO STESSO PAESE
Militari indonesiani e soccorritori hanno trovato almeno 3.400 morti a Meulaboh, una citta' della provincia indonesiana di Aceh che sono infine riusciti a raggiungere. Lo ha detto il ministro per la sicurezza Widodo Adi Sutjipto ai gironalisti. La citta' si trova a 150 km dall'epicentro del sisma che ha scatenato domenica il maremoto.

SRI LANKA, QUASI 22.000 MORTI
Il bilancio ufficiale del maremoto di domenica scorsa nello Sri Lanka e' di 21.715 morti. Lo hanno reso noto oggi (mercoledi') le autorita' dell'isola.

INDIA, OLTRE 12.000 MORTI
Il bilancio del maremoto di domenica scorsa in India e' salito oggi (mercoledi') a 12.419 morti, 4.642 dei quali nello Stato meridionale del Tamil Nadu. Lo ha reso noto la polizia.

THAILANDIA, OLTRE 1.500 MORTI E 9.000 FERITI
Il numero dei morti confermati in Thailandia per il maremoto di domenica scorsa e' salito oggi (mercoledi') a 1.538, mentre i feriti sono circa 9.000. Lo ha annunciato il ministero dell'Interno. Non sono state fornite nuove cifre per i dispersi. L'ultimo bilancio, ieri, ne annoverava 1.200. Delle sei province del sud investite dal maremoto, quella di Phang Nga resta la piu' duramente colpita, con 952 vittime. Phuket registra 230 morti, Krabi 198, Ranong 146, Satun sette e Trang cinque. Secondo le autorita' di Bangkok, il bilancio definitivo della catastrofe in Thailandia superera', probabilmente di molto, le 2.000 vittime.

INDONESIA, 40.000 MORTI
E' di 40 mila morti il bilancio della tragedia di domenica scorsa in Indonesia fatto oggi dal vice presidente Jusuf Kalla. ''Le nostre stime oggi sono di 30.000-40.000 morti'' ha riferito Kalla spiegando che un altissimo numero di vittime si e' verificato a Banda Aceh. Nel corso di un' altra conferenza stampa il vicepresidente ha detto che la Thailandia ha bisogno di 150 milioni di dollari per far fronte all'emergenza, in cibo, abiti e attrezzature mediche.

Dozzine sono i morti in Malaysia, Myanmar, nelle Maldive; 38 in Somalia, a seimila chilometri ad ovest dell'epicentro. Almeno dieci persone sono annegate in Tanzania.


LA ROTAZIONE TERRESTRE LA POSSIBILE CAUSA
MOSCA - Un cambiamento nella velocita' di rotazione della Terra potrebbe essere all'origine del maremoto che ha devastato i paesi affacciati sull' Oceano Indiano. Lo sostiene un esperto russo, Aleksandr Ponomariov, vicedirettore dell' Istituto di Fisica Terrestre a Mosca. ''Pensiamo che il cambiamento di quella velocita' sia una possibile causa dei piu' recenti cataclismi tettonici'', ha dichiarato Ponomariov.

''Il terremoto al largo dell' isola di Sumatra - puntualizza - si e' rivelato uno dei cinque piu' pericolosi degli ultimi 120 anni, da quando cioe' e' incominciato un monitoraggio sistematico dell'attivita' sismica''.
''La rottura della crosta terrerstre e' di quasi 600 chilometri'', precisa il fisico che non prevede sul breve periodo altri potenti terremoti nella zona appena colpita dove dovrebbero registrarsi soltanto scosse di assestamento


Il maremoto ha spostato l’asse terrestre

Il catastrofico sisma del 26 dicembre è stato talmente violento da modificare in modo considerevole l'inclinazione dell'asse di rotazione terrestre. E' quanto afferma in una nota l'Agenzia Spaziale Italiana, dopo la verifica dei dati effettuata dai ricercatori del Centro di Geodesia Spaziale dell'Asi di Matera, che stanno elaborando in tempo reale i dati prodotti dalla rete mondiale di telemetria laser satellitare, della quale l'osservatorio lucano è uno dei capisaldi fondamentali.

"I risultati preliminari indicano uno spostamento dell'asse di rotazione terrestre pari a circa 2 millesimi di secondo d'arco (l'angolo sotteso da una moneta da 1 Euro ad una distanza di 2000 km), corrispondente ad uno spostamento lineare di 5-6 centimetri", dice l'Agenzia Spaziale Italiana.

Tale spostamento, prosegue la nota, è avvenuto proprio lungo la direzione dell'epicentro del terremoto: da una prima analisi non si vede alcun effetto lungo la direzione del meridiano di Greenwich.

L'analisi dei dati sta continuando a ritmo serrato, dice ancora l'Asi, "in collaborazione con il professor Roberto Sabadini dell'Università di Milano, per verificare l'effetto prodotto dal sisma su altri parametri terrestri, come la posizione del centro di massa e la forma del campo di gravità".

ASIA, TRAGEDIA SENZA FINE

ROMA - Una tragedia di proporzioni immani, difficile da raccontare anche per chi si trova sul posto. Così tutti i mezzi di comunicazione descrivono quanto incontrato dalle squadre di soccorritori che, di ora in ora, scoprono nuovi orrori che si vanno ad aggiungere a quelli già riportati da chi opera nelle zone devastate dal maremoto in Asia. Particolarmente critica la situazione nelle isole Andamane e Nicobare, arcipelaghi sotto la sovranità indiana meta di turismo d’élite ma anche dei vacanzieri più avventurosi. Proprio qui è probabilmente concentrato il maggior numero di vittime occidentali: la popolazione di vari atolli già raggiunti da unità della marina è stata quasi completamente sterminata, le comunicazioni sono interrotte, mancano cibo, acqua, medicine ed energia elettrica. Le isole, inoltre, sono state colpite in mattinata da una forte scossa di terremoto vicina al settimo grado Richter. Il governo di Delhi parla di 7mila cadaveri già ritrovati e di almeno 30mila dispersi su una popolazione stimata in 130mila unità. Secondo l’ambasciata italiana in India nelle isole ci sarebbero stati una decina di nostri connazionali, di cui non si conosce la sorte. In Sri Lanka sono stati trovati i miseri resti del treno con a bordo 1500 persone spazzato via dallo tsunami di domenica: l’esercito locale cerca di recuperare il più velocemente possibile i cadaveri per il timore di epidemie. In Thailandia le onde anomale hanno fatto strage di vacanzieri nella località di Khao Lak, 70 km a nord di Puhket. Fino ad ora sono stati trovati i corpi di 35 persone in una struttura turistica francese, ma di altri 280 ospiti e di quasi tutto il personale si sono perse le tracce. Si teme che i morti nei vari resort possano esser più di 800: qui – ma non ci sono conferme ufficiali – sarebbero stati trovati anche i cadaveri di due cittadini italiani. Nell’ex paradiso delle vacanze, infine, si contano a decine le persone rimaste intrappolate senza via di scampo in un grande centro commerciale vicino alla costa. Il bilancio complessivo, dato da Ong e governi locali, è pesantissimo: oltre 53 mila vittime, con proiezioni fra le 70 e le 100mila unità.

DIFFICOLTA’ NEI SOCCORSI

ROMA - Funziona con difficoltà la macchina dei soccorsi alle popolazioni colpite da questo dramma senza riscontri storici. Molte migliaia di volontari sono già arrivate in zona da UE, Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia e Sud America: sono rappresentate tutte le realtà che operano nel settore dell’assistenza e del volontariato, laiche e religiose, oltre che le agenzie governative. Si fa grande affidamento sugli esperti che lavorano con loro, viste le carenze strutturali dei paesi devastati dal maremoto. Intanto però un caso scuote la catena sella solidarietà: il governo di Sri Lanka ha respinto un’equipe di 150 militari israeliani specializzati in interventi d’emergenza per motivi religiosi. Il governo di Gerusalemme ha deciso di fornire comunque cibo, medicine, tende ed altro materiale di soccorso all’isola, dirottando il personale verso la Thailandia.

Terremoto. La Croce Rossa Internazionale teme il diffondersi di epidemie. Unicef: urgenti acqua, medicinali e ripari

Roma, 28 dicembre 2004

La Croce rossa internazionale teme che il numero delle vittime possa aumentare nel caso di diffusione di epidemie di malaria e colera. Centinaia di migliaia di persone hanno perso tutto e la mancanza di acqua potabile e di strutture mediche adeguate fa temere per il prossimo futuro dei sopravvissuti.

In Sri Lanka, l'arrivo di 2.000 medici e infermieri dall'India e degli aiuti dalla comunità internazionale tenta di arginare il pericolo di epidemie che potrebbero diffondersi a causa delle migliaia di corpi ancora senza sepoltura. I famigliari delle vittime usano utensili da cucina o semplicemente le mani per scavare le fosse per i propri cari. Il ministero della Sanità ha annunciato l'invio di altri 500 medici per la cura dei feriti e per garantire cure immediate in caso di malattie come diarrea. E si moltiplicano gli appelli per cercare nuovi medici disposti a collaborare: "Stiamo invitando le persone a collaborare come volontari", ha detto la segretaria di un'associzione medica, Anuruddha Padeniya.

Intanto dieci elicotteri e 25.000 soldati sono da ieri al lavoro lungo le aree costiere dello Sri Lanka, per consegnare viveri e contrastare i saccheggi. Nelle zone meno accessibili, gli elicotteri hanno lanciato medicine e viveri.

In Indonesia, le autorità dell'isola di Sumatra stanno cercando di recuperare e dare sepoltura ai corpi che giaccono ancora lungo le strade, soprattutto nella provincia di Aceh, la più colpita dal sisma. Un funzionario della Croce rossa, Irman Rachmat, ha denunciato la mancanza di personale: "Non abbiamo abbastanza personale per dare sepoltura alle vittime. Siamo preoccupati che

tutti questi corpi lungo le strade possano portare epidemie".

Intanto sono giunti le prime scorte di medicinali e aiuti di emergenza, mentre gli abitanti hanno cominciato a saccheggiare i negozi.

La situazione più drammatica è nella città di Meulaboh, sulla costa occidentale di Aceh, dove un rappresentante locale ha lanciato un appello per un intervento immediato dei soccorsi. I villaggi lungo la costa occidentale di Aceh sono stati spazzati e i soccorritori non hanno ancora raggiunto l'area. "Le persone si sono date al saccheggio (a Meulaboh) - ha detto Rachmat - ma non per malvagità, ma perché sono affamati".

In India, le autorità stanno rifornendo di acqua potabile e cibo più di 40.000 persone che hanno trovato rifugio nei campi di accoglienza allestiti sulla costa meridionale del Paese.

L'aeronautica e la guardia costiera hanno consegnato cibo e generatori nelle aree

I turisti che risiedevano nei complessi di Khao Lak sorpresi dalla furia dell' acqua. "Una scena apocalittica" Thailandia, gli hotel della morte 800 cadaveri nei bungalow

PARIGI - I soccorritori thailandesi hanno scoperto 800 cadaveri a Khao Lak a nord di Phuket, zona piena di alberghi e strutture turistiche. In un albergo Sofitel della catena francese Accor che ospitava 415 clienti, sono stati trovati 35 morti e mancano all' appello 280 persone. Lo ha riferito un giornalista di Europe 1 presente nel luogo. Nel lussuoso complesso turistico soggiornavano sopratutto turisti occidentali e per lo più francesi.

"Quella che si è presentata davanti a noi stamane è stata una scena apocalittica", ha riferito a Europe 1 il giornalista francese Michel Dufour. "L' esercito sta portando fuori ancora cadaveri dalle stanze, completamente travolte dall' acqua". Si tratta di turisti e membri del personale.

Una portavoce dell' Accor non ha voluto fare alcun commento alle notizie di Europe 1, e si è limitata a dire che l' albergo ospitava 415 ospiti e 250 persone dello staff.

Molti cadaveri sono stati anche ritrovati sulla spiaggia: un funzionario regionale ha riferito di 770 morti tra stranieri e thailandesi.

Khao Lak, una località turistica situata a circa 70km a nord dell'aeroporto di Phuket, è al centro di un parco naturale ed è una spiaggia molto amata da chi fa immersioni.

MAREMOTO: FINI, NON ANCORA AUTORIZZATO RIENTRO SALME DA THAILANDIA

Roma, 28 dic. - - 'Non abbiamo ancora le autorizzazioni per il rientro delle undici salme italiane dalla Thailandia': lo ha detto il ministro degli Esteri Gianfranco Fini in una conferenza stampa alla Farnesina. 'Non ho dubbi che arriveranno', ha aggiunto Fini, sottolineando che, di fronte all' entita' della catastrofe, l' Unione Europea ha chiesto alle autorita' di tutti i Paesi interessati di 'rispettare i cadaveri'. Il riferimento e' a quanto sta gia' avvenendo in Stati come lo Sri Lanka, dove si e' cominciato a bruciare i corpi delle migliaia di vittime del maremoto.

Il capo della protezione civile: "Le vittime potrebbero
essere 100 mila. E il loro numero crescerà per giorni"
Bertolaso: "E' la catastrofe più grave della storia"
In corso le operazioni di recupero degli italiani

ROMA - Quella dell'Estremo Oriente è "la catastrofe più grave della nostra storia, dal punto di vista umanitario e geologico". Ne è convinto il direttore della Protezione civile, Guido Bertolaso: "Sono centinaia di milioni gli individui interessati dallo tzunami. Si tratta di paesi assolutamente impreparati a gestire vicende di questa portata: forse di più Malesia e Thailandia, ma certo non Sumatra, la Birmania, larga parte dell'India e lo Sri Lanka. Alla fine, secondo me, ci saranno oltre 100 mila vittime". Bertolaso ha sottolineato anche il rischio di epidemie, a causa dei numerosi cadaveri insepolti.

Quanto al contributo della nostra Protezione civile, il direttore ha riferito di aver mobilitato tre team per i soccorsi: uno alle Maldive, uno in Sri Lanka, e un altro che sta andando a Pukhet. Soccorsi non saranno destinati soltanto ai nostri connazionali in difficoltà (circa cinque-seimila, secondo le sue stime). "Oltre ad assistere agli italiani - ha spiegato infatti Bertolaso - il personale fa anche una prima valutazione di quella che è la possibile iniziativa di emergenza. Voglio ricordare che noi siamo stati incaricati dall'Unione Europea di coordinare gli interventi soprattutto per quel che riguarda la Thailandia".

In ogni caso, ha proseguito, "le operazioni per l'assistenza e il recupero degli italiani nelle zone colpite dal sisma sono concentrate in 3 zone. Questa mattina a Malè, Maldive, è atterrato un aereo della Protezione civile italiana con a bordo 4 tecnici.

All'aeroporto di Colombo nello Sri Lanka sono stati inviati altri 8 tecnici, mentre questa mattina alle ore 11,30 è partito dall'aeroporto militare di Pratica di Mare un velivolo diretto a Phuket in Thailandia con a bordo 6 tecnici, 4 medici, 3 infermieri più un ospedale da campo".

Dal canto suo, il commissario straordinario della Croce Rossa Maurizio Scelli ha garantito che le strutture dell'organizzazione "sono operative e pronte a qualsiasi attivazione, anche a partecipare ad una missione umanitaria internazionale di soccorso. Per un'eventualità di questo genere potremmo mettere a frutto anche l'esperienza internazionale maturata in Iraq e in altre missioni all'estero".

Nella notte Scelli si è recato a Fiumicino per accogliere i primi turisti rientrati in Italia. Nessuna emergenza. Tre persone medicate a bordo di uno dei voli, atterrato a Fiumicino: una signora con diverse escoriazioni, due passeggeri con suturazioni di lievi tagli ad una gamba ed un piede. "I viaggiatori stanno comunque bene - ha assicurato Scelli, salito a bordo dell'aereo atterrato a Fiumicino - abbiamo cercato di dare un po' di calore, dandogli così il nostro bentornati in Italia".

MAREMOTO: CENTINAIA DI TURISTI EUROPEI DISPERSI, 600 SVEDESI

Parigi, 27 dic. - Centinaia di turisti stranieri in vacanza nei paradisi esotici delle spiagge del Golfo del Bengala sono morti o dispersi nel maremoto di ieri. Il gruppo piu' consistente di europei che ancora mancano all'appello e' svedese: gli operatori turistici di Stoccolma infatti ancora non sono riusciti a mettersi in contatto con 600 connazionali in vacanza in Thailandia. Di seguito la situazione Paese per Paese: ITALIA: undici vittime, decine di feriti, un centinaio di turisti che ancora mancano all'appello AUSTRIA: tre vittime nell'isola thailandese di Phuket e un quarto disperso BELGIO: due vittime (tra i quali un bimbo) a Phuket e circa 30 dispersi; secondo il ministero degli Esteri, mancano ancora all'appello alcune centinaia di turisti in vacanza in Thailandia GRAN BRETAGNA: quattro vittime accertate (una in Thailandia, una nello Sri Lanka, 2 alle Maldive). Voci non confermate di altre vittime in diversi Paesi (al momento del disastro, nella vastissima aerea investita dal cataclisma c'erano oltre 10.000 britannici) FRANCIA: tre vittime accertate (tra le quali, una bimba di 4 anni portata via dalla furia delle onde nello Sri Lanka; un dipendente di un Club Med in Thailandia). Gli operatori turistici stanno rintracciando le decine di clienti nella regione (circa 5.000 i francesi presenti nell'area) GERMANIA: quattro turisti dispersi nello Sri Lanka; probabilmente altre vittime anche tra i vacanzieri in Thailandia meridionale OLANDA: 19 dispersi, turisti in vacanza tra Phi Phi Island e l'isola di Phuket NORVEGESI: dieci vittime, secondo la radio norvegese, mentre il ministero degli esteri ha confermato la morte solo di 5 persone POLONIA: quattro turisti dispersi in Thailandia (nella regione c'erano circa 2.000 polacchi) PORTOGALLO: una bimba di otto mesi portata via dalle braccia della madre in Thailandia; mancano all'appello ancora diversi turisti RUSSIA: quattro turisti in vacanza in Thailandia; secondo la Rata (l'associazione nazionale dei tour operator), a Phuket c'erano circa 800 russi; mentre altri 250 erano nello Sri Lanka SPAGNA: diversi turisti ricoverati nell'isola thailandese di Phuket, ma nessuna vittima accertata SVEZIA: mancano all'appello 600 turisti svedesi.

Secondo fonti a Copenaghen, nel disastro sono morti sei scandinavi (2 svedesi, due danesi, 2 norvegesi). Nell'area c'erano circa 200.000 svedesi al momento del cataclisma SVIZZERA: Sessanta feriti TURCHIA: nessun morto o disperso; secondo fonti giornalistiche, sono sopravvissuti 2 noti calciatori che erano in vacanza alle Maldive (Emre Asik, del Besiktas e Suat Kaya del Galatasaray) gia' rientrati in patria.

CATASTROFE IN ASIA, MORTI 11 ITALIANI

ROMA - Si fa di ora in ora più catastrofico il bilancio dello spaventoso maremoto che ha colpito il sud est asiatico. Secondo i governi dei paesi colpiti (India, Sri Lanlaka, Maldive, Myanmar, Thailandia, Malesia e Indonesia) le vittime accertate sono almeno 22mila. Anche l’Italia piange i propri morti. 11 nostri concittadini, turisti e lavoratori del settore alberghiero, risultano deceduti secondo quanto riferisce la Farnesina: sei a Phuket, tre nell’isola di Phi Phi (le località turistiche più conosciute della Thailandia) e due a Sri Lanka. Otto di loro, fra cui un ragazzo minorenne, sono già stati identificati ed il decesso è stato comunicato ufficialmente alle famiglie. Ci sono però un centinaio di altri italiani di cui si sono perse le tracce nell’enormità della tragedia. Intanto, fra mille difficoltà, prosegue il ponte aereo per ricondurre in Italia le persone bloccate nelle aree devastate da onde anomale alte anche 8/10 metri. Secondo il ministero degli Esteri ed i tour operator coinvolti nell’operazione ci vorranno almeno 72 ore per completare il rimpatrio. La principale difficoltà risiede comunque nel contattare le persone interessate, in quanto i sistemi ordinari di comunicazione sono pressoché inutilizzabili e le linee telefoniche perennemente intasate.

ORA SI TEMONO LE EPIDEMIE

NEW YORK - La macchina dei soccorsi per i paesi del sud est asiatico si è messa in moto, pur fra la mille difficoltà correlate all’immensità della zona colpita, ai problemi logistici e al numero spaventoso delle persone da assistere. Onu ed Oms hanno già lanciato l’allarme per le epidemie dovute all’acqua inquinata da cadaveri e carcasse di animali, le cui conseguenze a lungo termine - in aree già a rischio come l’India meridionale - potrebbero essere ancora peggiori del maremoto. Proprio in questa zona sono già segnalati casi di tifo e infezioni respiratorie molto difficili da contenere in mancanza di strutture e farmaci adeguati. Anche l’Unicef ha lanciato un proprio allarme per le condizioni dei bambini: almeno un terzo delle vittime e dei profughi sono minorenni, che potrebbero dare luogo ad uno stato di emergenza sociale senza precedenti. Tutte le maggiori organizzazioni umanitarie nazionali ed internazionali hanno attivato raccolte di fondi e rifornimenti per fronteggiare l’emergenza.

APOCALISSI NEL MONDO DELLE VACANZE
TERREMOTI E MAREMOTI SCONVOLGONO L'ASIA MERIDIONALE



ROMA - 26.12.2004 Una serie di onde gigantesche, provocate da un terremoto di 8,9 gradi della scala Richter con epicentro al largo di Sumatra, si sono abbattute stamane sulle coste del sud est asiatico, spazzando via paradisi turistici, citta', villaggi di pescatori, e provocando distruzione e morte dalla Thailandia allo Sri Lanka, dall'India all'Indonesia, alle Maldive. Ben oltre quattromila sono le vittime gia' accertate, decine di migliaia i feriti, un numero imprecisato di dispersi, incalcolabili i danni provocati dal maremoto nell'Oceano Indiano.
Ore di ansia e di angoscia per i circa cinquemila italiani, sopratutto vacanzieri, che si trovano, a quanto si apprende, nelle aree turistiche della regione, sopratutto a Pukhet e nelle altre isole della Thailandia del Sud e nelle Maldive. Le notizie arrivate per ora, seppur tra le mille difficolta', sono pero' rassicuranti : l'Astoi, l'Associazione di tour operator, in continuo contatto con la Farnesina, ha fatto sapere che non risultano al momento ne' dispersi ne' deceduti tra i connazionali. Ci sarebbero invece persone ferite in modo non grave. ''Si tratterebbe di tagli, escoriazioni, ma nulla che possa mettere a repentaglio la vita di queste persone'', si tranquillizza. L'unita' di crisi del Ministero degli Esteri e' al lavoro da stamane e le ambasciate dei paesi colpiti sono impegnate ad organizzare i soccorsi e i piani di evacuazione in collaborazione con i governi locali e gli altri paesi dell'Unione Europea. Il Paese piu' colpito dalle onde killer appare al momento lo Sri Lanka, dove si registra un bilancio provvisorio di oltre 2100 morti. Roland Buerk, un giornalista della Bbc, che si trovava in vacanza nella localita' turistica di Unawatuna, ha raccontato scene di orrore. ''Siamo stati trascinati dall'acqua per centinaia di metri, cercando di ripararci dalle moto, dai frigoriferi e dalla auto che fluttuavano insieme a noi. Ci sono voci che un' altra onda potrebbe arrivare e la gente sta cercando di arrampicarsi sulle colline''. Simili le testimonianze giunte anche dalle altre rive dell'Oceano Indiano. In India i morti contati finora sono oltre mille, sopratutto nello stato meridionale del Tamil Nadu e nell'Andhra Pradesh. Almeno 692 persone sono morte nel nord dell'isola indonesiana di Sumatra. In Thailandia, il muro di acqua dello tsumani (l'onda gigantesca da terremoto) ha provocato un centinaio di morti e oltre 1100 feriti sopratutto negli arcipelaghi turistici del sud. Colpite le spiagge bianche di Phuket, gli atolli incontaminati dove convergono subacquei da tutto il mondo. Spazzata l'isola di Khao Tapu, immortalata in un film di James Bond. Due turisti sono morti nella famosa Emerald Cave, una grotta sottomarina, poco al largo di largo di Kuang Tungku, meta internazionale di sub. Un'altra quarantina di loro sarebbero ancora intrappolati dentro, mentre alcune decine sono riuscite a portarsi in salvo. In Malaysia i morti sono 17 e vari i dispersi. Anche qui, ad essere travolte, due isole turistiche: Penang (nordovest),e Langkawi. Nell'arcipelago delle Maldive, altra meta molto popolare dei vacanzieri italiani, non si registrano vittime, con l'eccezione di un inglese morto per lo spavento. I danni sono pero' ingenti e anche l'aeroporto internazionale non e' utilizzabile. ''Nell'intera Male e in tutte le isole siamo con l'acqua al ginocchio dopo che immense onde hanno sommerso l'arcipelago'', ha riferito un testimone Mohammed Iatheef, nel sito Internet della Bbc.

ASSOTRAVEL, CIRCA 1.500 ITALIANI ALLE MALDIVE
Sono circa 1.500 gli italiani negli atolli delle Maldive per trascorrere una settimana di vacanza e altri 1.500 se ne sarebbero dovuti aggiungere tra oggi e i prossimi giorni. La stima e' di Andrea Giannetti, presidente di Assotravel. ''Molte delle partenze - ha spiegato - sono avvenute ieri sera e sarebbero dovute avvenire tra oggi e domani. Complessivamente, infatti, i posti a disposizione per i tour-operator italiani si aggirano intorno ai 3.000''. Secondo i calcoli di Assotravel altri 500-600 potrebbero essere i turisti presenti in Thailandia, 2.000-3.000 mila nello Sri Lanka, 500 in Indonesia. ''In questo periodo - ha detto Francesco Granese, direttore di Assotravel - i gruppi si alternano continuamente nelle partenze e nei ritorni, che avvengono generalmente il sabato o il lunedi'. Cercheremo di organizzare dei charter che riportino in Italia al piu' presto i nostri connazionali, ma la situazione e' ancora molto confusa''.


BERTOLASO, AL MOMENTO NO VITTIME TRA ITALIANI
Al momento non risultano vittime tra i turisti italiani presenti nelle zone colpite dal maremoto. Lo ha detto il capo della protezione civile Guido Bertolaso che sta coordinando con la Farnesina gli interventi di soccorso dopo il maremoto che ha colpito il sud-est asiatico. ''Abbiamo notizie abbastanza rassicuranti sugli italiani - ha detto - abbiamo parlato con i tour operator e al momento non ci sono vittime, anche se non possiamo sapere di piccoli gruppi''. La protezione civile, ha aggiunto Bertolaso, sta gia' studiando gli interventi per garantire il rientro degli italiani, ''nel modo piu' rapido e veloce possibile''. La marina militare, ha poi spiegato Bertolaso, ha comunicato che non ci sono problemi neanche per le navi mercantili battenti bandiera italiana che incrociano nella zona. Tutte le navi con bandiera italiana - ha concluso - sono in sicurezza''.


APPELLO BERTOLASO A ITALIANI, NON PARTITE
Un invito a non partire per le zone colpite dal maremoto che ha interessato il sud-est asiatico e' stato rivolto dal capo della protezione civile Guido Bertolaso a tutti gli italiani che in queste ore si sarebbero dovute mettere in viaggio per la Thailandia, le Maldive, Sri Lanka e gli altri paesi colpiti. ''E' importante non partire - ha detto - se non si ha la certezza che il posto dove si deve andare non e' stato toccato dal fenomeno. E' necessario inoltre informarsi con i tour operator delle strutture alberghiere e delle strutture ricettive in genere''. La protezione civile e' inoltre in stretto contatto con l'Enac per tenere sotto controllo i voli previsti oggi per le zone colpite in partenza dagli aeroporti internazionali di Malpensa e Fiumicino. La Farnesina ha istituito un numero verde al quale le famiglie dei nostri connazionali presenti nella zona potranno rivolgersi per avere notizie.


TERREMOTI: NUMERO RIFERIMENTO ALLA FARNESINA
La Farnesina ha reso noto il numero di referimento per informazioni sugli italiani presenti nelle aree colpite dal vasto terremoto e dalle successive ondate di maremoto nel sud-est asiatico. I familiari di italiani che si trovano in questo momento nelle aree interessate per aver informazione sullo sviluppo della situazione possono contattare lo 06-36225.


I PAESI COLPITI E LE VITTIME
Questi finora i Paesi che risultano colpiti dal sisma e il numero delle vittime al momento segnalato:
- Sri Lanka: 1.500
- Thailandia: 120
- India: oltre 1600
- Indonesia: 700
- Maldive: non si hanno dati certi
- Malaysia: 17


TERREMOTI: PAPA, COMUNITA' INTERNAZIONALE SI MOBILITI SOLIDARIETA' PONTEFICE PER VITTIME DISASTRO IN ASIA (ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 26 DIC - La ''comunita' internazionale si adoperi per portare sollievo alle popolazioni colpite''. Lo chiede il Papa di fronte al terremoto che ha sconvolto l'Asia, la cui notizia, osserva papa Wojtyla, ha ''rattristato la festa del Natale''. ''La festa del Natale - ha detto il Papa affacciatosi alla finestra del suo studio per la preghiera dell'Angelus - e' stata rattristata dalle notizie che giungono dal Sud-Est dell'Asia per li forte terremoto che ha colpito l'Indonesia con conseguenze in altri Paesi, come lo Sri Lanka, l'India, il Bangladesh, il Myanmar, la Thailandia, la Malesia e le Maldive''. ''Preghiamo - ha aggiunto - per le vittime di questa immane tragedia ed assicuriamo la nostra solidarieta' per quanti soffrono, mentre auspichiamo che la comunita' internazionale si adoperi per portare sollievo alle popolazioni colpite''.(ANSA). CHR 26-DIC-04 12:03



Maremoto: ecco i numeri utili

Fini: "Contattate le ambasciate"

Il ministro degli Esteri Gianfranco Fini e la Farnesina, lanciano un appello ai turisti italiani in viaggio nelle zone colpite dal terremoto e dal maremoto, a contattare immediatamente le più vicine autorità diplomatiche italiane. I numeri sono:

India, New Delhi, ambasciata 009111 26114355 e-mail: [email protected]

Indonesia, Jakarta ambasciata 006221 31937445 oppure 31923490 e-mail: [email protected]

Maldive, Malè, console onorario 00960775428 oppure 00960786773 e-mail: [email protected]

Malesia, Kuala Lumpur ambasciata 00603 42565122 oppure 42565228 e-mail: [email protected]

Myanmar, Yangon ambasciata 00951 527100/1 email: [email protected]

Sri Lanka, Colombo, ambasciata 0094112588388 oppure 0094112508419 e-mail: ambasciata. [email protected]

Thailandia, Bangkok , ambasciata 006622854090 oppure 006622854091/2/3 e-mail: [email protected]

Il governo thailandese ha messo a disposizione numeri per la ricerca di amici e parenti:
Emergency Rescue Center dall'Italia 00 66 76 214492, per chi chiama dalla Thailandia (01) 643 2755
Ministero affari Esteri aperta 24 ore su 24 con informazioni in inglese 66 (0) 2 643 5262 o 66 (0) 2 643 5000 ext. 5003 o 5502
ATTA (Association of Thai Travel Agents): Lista di persone scomparse 0066 76 232 985

Inoltre per ricevere informazioni dall'Italia i numeri della Farnesina sono:
06.36225/06.491115/06.36915553

La lista dei ricoverati in tutti gli ospedali thailandesi

N.B. Alcuni siti potrebbero essere inaccessibili per l'alto numero di contatti

Krabi Hospital

Bangkok Phuket Hospital

Phuket-inter-hospital

Vachira Hospital

Patong Hospital

Thalang Hospital

Phanga Hospital


I numeri di telefono degli ospedali dello Sri Lanka


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