CATTEDRALE PRIMADA DE AMERICA
Santo Domingo, 25 aprile 2004
Eccellenza
Reverendissima Mons. Timothy Broglio, Nunzio del Santo
Padre,
Autorità Consolari accreditate in Repubblica
Dominicana,
Rappresentanti delle Associazioni in Republica Dominicana,
Rappresentanti Religiosi,
Autorità civili e militari in generale,
Fedeli amiche ed amici.
L'occasione odierna di ritrovar riunita attorno queste
splendide colonne della Cattedrale Primada de America,
una comunità italiana cosí numerosa,
ci fa ritornare indietro nel tempo e nelle tradizioni
popolari quando le famiglie, alla domenica, si preparavano
di buon ora per recarsi alla vicina chiesa del paese,
richiamati dall'armonico suono delle campane, il cui
rintocco significava un invito ed una esortazione
ad avvicinarsi alla propria parrocchia per
riunirsi nell'importante incontro religioso che significava
anche l'incontro settimanale con il proprio parroco,
con il gruppo o il circolo religioso che frequentava
la parrocchia, e con gli stessi parrocchiani
per intercambiare idee ed opinioni della vita sociale
e, alle volte, anche per discutere di qualche affare
commerciale.
Oggi,
purtroppo, queste belle abitudini, come tante delle
tradizioni popolari, per effetto della sempre piú
modernizzazione sociale si stanno perdendo, e, nel
nostro caso, per la lontananza dalla madre Patria.
Pur mantenendo ognuno di noi l'abitudine cristiana
di recarsi in chiesa per santificare la festa in maniera
personale o familiare, vogliamo quest'oggi, noi tutti,
ce lo consenta Eccellenza, simboleggiare una domenica
tradizionale in un paesino qualunque dove vorremmo
essere in questo preciso momento:
Il
paesino: questa splendida isola che ci ospita
da tanti anni per chi vi si é recato da poco,
o per chi, come molti dei presenti, vi è nato.
La
parrocchia: questa splendida cattedrale che ha
visto ospitare, nella prima metá del 1500,
un Vescovo italiano, Alessandro Geraldini.
Il
Parroco e il gruppo religioso: la dimostrazione
piú emblematica ci viene data da Lei, Eccellenza
Reverendissima, che ad un solo cenno d´invito
per questo incontro religioso con la comunitá
italiana ha risposto affermativamente onorandoci con
la Sua presenza e, ci conceda, Eccellenza ricordare,
che assieme a Lei sempre attento alle problematiche
della nostra comunitá e quelle del paese, vorremmo
includere anche il gruppo delle religiose italiane
di clausura del Monastero di Ravenna che a La Vega
prima, e poi a Moncion arrivarono circa trent'anni
fa per pregare e lavorare nelle situazioni piú
difficili che un paese in via di sviluppo possa presentare.
Non dimentichiamo anche le sorelle della Congregazione
di Don Bosco, le quali assieme a tutti coloro che
collaborano nelle opere Salesiane, si prodigano per
l'educazione e l'assistenza alle famiglie piú
bisognose del paese.
Dai Salesiani al gruppo della Missione Diocesana del
Guaricano, nella zona nord della Capitale con il lavoro
encomiabile di tre sacerdoti, Lorenzo, Paolo e Franco
e un gruppo di suore di Nostra Signora del Rifugio
del Monte Calvario di Genova e molti volontari i quali
dal 1992 ad oggi hanno potuto realizzare opere d´importanza
sociale indescrivibile in quel settore cosí
marginale della cittá di Santo Domingo come:
scuole elementari e medie, scuole professionali, dispensario
medico, due parrocchie e molte cappelle.
Tanti
sono i religiosi italiani che in Repubblica Dominicana
operano nel sociale e nell´evangelizzazione,
ma tanti sono pure i laici che con l'aiuto di Dio
ed illuminati da un grande spirito di umanitá
e da un´esemplare fede stanno portando avanti
iniziative di lodevole coraggio; fra le tante, l'opera
del giovane Roberto Danese, a Sabana Grande de Boya,
che tutti noi conosciamo, ed il meno noto ma altrettanto
importante per il suo valore umano, l'Hogar Padre
Daniele, della Fondazione Giovanni Frasson, che da
appena un anno ospita una decina di bambini che per
ragioni del destino non hanno mai avuto la fortuna
di assistenze personali, mediche e scolastiche e che
invece ora, grazie alle amorose cure della signora
Margherita Paccagnella e di tutto lo staff che collabora
con lei, questi giovani angioletti possono ritrovare
un sorriso e l'affetto che a loro é venuto
a mancare nel passato.
Per
concludere, i parrocchiani: noi tutti qui presenti
che per la prima volta, dopo le recenti elezioni del
Comitato degli Italiani all'Estero ci ritroviamo,
per ottenere dall'Altissimo, attraverso la Santa Benedizione
Apostolica di Sua Eccellenza, il migliore auspicio
per una proficua collaborazione fra coloro che si
adopereranno per il buon funzionamento di questa importante
istituzione governativa.
Desideriamo
ringraziare in maniera unanime, tutti coloro che hanno
partecipato, in forma diretta o indiretta a queste
elezioni. Prima fra tutti, l'Ambasciata di Italia,
nella persona del suo funzionario responsabile il
Dr. Di Filippo ed i suoi collaboratori, i rappresentanti
del Comitato e del Seggio Elettorale, tutti i Candidati
delle differenti liste ed i nuovi Membri eletti.
Un ringraziamento particolare è rivolto anche
al Padre Pellerano Santelises, molto conosciuto fra
la comunità italiana il quale, con la sua consueta
disponibilità, ci ha ospitato nella sua parrocchia,
in svariate occasioni, per poterci riunire e dare
quel senso di collegiatività cristiana che
è necessario per questi tipi d´iniziative.
Eccellenza
Reverendissima, nel ringraziarLa nuovamente per la
Sua presenza voglia cortesemente ricevere dalle mani
di questi bambini italiani due bandiere tricolori,
la prima come omaggio a Lei per il suo grande spirito
patriottico dimostrato in tantissime occasioni, la
seconda, che Lei cortesemente ci benedirà,
verrà conservata nella nuova sede dei Comites,
a simbolo della necessaria guida Divina e per la collettivitá
qui riunita, che in maniera emblematica, rappresenta
tutto l'elettorato italiano in Repubblica Dominicana.
Desideriamo
infine anticipare ai presenti che grazie al Suo prezioso
consiglio, Eccellenza, sono in atto delle trattative
per la celebrazione di una Santa Messa in lingua italiana,
con il responsabile della Parrocchia della SS. Trinidad,
che quest'oggi viene rappresentata da questo meraviglioso
coro e che ringraziamo per la loro spontanea partecipazione.
….Chissà
se le nostre vecchie tradizioni non riusciremo, in
questo modo, a farle rivivere come una volta.
Lettura:
Sig.ra Anna Sabato
Testo: Aldo Burzatta
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