MESSICO - CGIE: NOTIZIE


MARINA PIAZZI
RICONFERMATA RAPRESENTANTE DEL CGIE 2004-2009
MESSICO, AMERICA CENTRALE E CARAIBI
Citta' del Messico - 27.06.2004 . Alle ore 12:00 nell' Auditorio della Societá Dante Alighieri, di Citta' del Messico, l' Assemblea elettiva rappresentata da 50 delegati appartenenti a, Messico, Costa Rica, Guatemala e Repubblica Dominicana hanno riconfermato per i prossimi 5 anni, Marina Piazzi, 38 voti, rappresentante di Messico, America Centrale e Caraibi nel Consiglio Generale degli Italiani all' Estero, (CGIE). Al Candidato Angelo Viro, della Repubblica Dominicana, 11 voti. Schede bianche, una.

Marina Piazzi

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Consiglio Generale degli Italiani all' Estero, (CGIE).
  Profilo personale di Marina Piazzi
  Relazione elezione CGIE 2004


Profilo personale di Marina Piazzi

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Nata a Bologna nel 1954, coniugata, con un figlio, risiede in Messico dal 1976. Ha insegnato Italiano come lingua straniera presso l' Istituto Italiano di Cultura in Cittá del Messico e successivamente nel Dipartimento d' Italiano del CIE Enep Acatlán dell' Universitá Nazionale Autonoma del Messico, dove ha inoltre elaborato materiale didattico, tenuto corsi sperimentali e svolto mansioni di coordinamento pedagogico.

Dal 1989 si dedica a seguire i differenti aspetti della presenza italiana in Messico. E' stata coordinatrice esecutiva del Coemit-Comites; socio fondatore e presidente dell' Associazione degli Emiliano Romagnoli in Messico; membro della Consulta dell' Emigrazione della stessa regione; Segretario Generale dell' Associazione Ital-Uil e responsabile fino al 1996 dell' Ufficio Ital del Messico; dallo stesso anno é consigliere dell' Associazione Italiana di Assistenza.

Nell' ottobre del 1998 è stata eletta Consigliere nel CGIE per l' area di Messico, America Centrale e Caraibi e ha scelto di integrarsi alla II Commissione tematica: "Sicurezza e tutela sociale", di cui ha fatto parte sino alla fine del mandato.

Nel maggio del 2000 é stata eletta dalla Commissione Continentale dell' America Latina del CGIE, come propria rappresentante nel Comitato Organizzatore della I Conferenza degli Italiani nel Mondo, che si é svolta nel dicembre dello stesso anno a Roma. Alla Preconferenza dell' area latinoamericana ha formato parte del comitato di redazione del documento finale.

Nel dicembre 2002 é stata eletta membro del Comitato di Presidenza del CGIE per l' America Latina e successivamente le é stata conferita, unitamente agli altri membri eletti del CGIE, l' onorificienza di Grande Ufficiale dell' Ordine della Stella della Solidarietá Italiana.

Nell' aprile del 2004 é stata eletta Presidente del Comites del Messico, carica cui rinuncerá in caso di essere rieletta nel CGIE.

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Città del Messico, 27 giugno 2004
ELEZIONI CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL'ESTERO
MESSICO, AMERICA CENTRALE E CARAIBI

Relazione programmatica della candidata Marina Piazzi


Cari amici e colleghi,

sono stata eletta nel CGIE nell'ottobre del 1998 da un'assemblea composta dai rappresentanti di due Comites: quello elettivo del Messico e quello nominato del Costa Rica e da alcuni rappresentanti delle associazioni di Costa Rica, di El Salvador e del Guatemala.

La Repubblica Domenicana non era rappresentata allora (ci dissero che era stata invitata, ma che non erano stati indicati i delegati dall'Ambasciata) e non è presente ora El Salvador perché il regolamento stilato dal Ministero degli Affari Esteri, in aperta contraddizione con la legge vigente, per queste elezioni limita la rappresentanza ai Paesi che hanno un Comites eletto o nominato.

Individuai, allora, due obiettivi immediati che non ho perso di vista nel tempo, e che considero tuttora alla base di qualsiasi attività all'interno del CGIE:

- identificare i bisogni e le proposte dei Paesi dell'area di riferimento;
- rendere l'area stessa visibile in un contesto in cui sembravano allora esistere solo le realtá piú macroscopiche, leggi Argentina, Brasile, Venezuela e Uruguay.

Il riferimento naturale, oltre che istituzionale, del CGIE sono i Comites ed è con i Comites del Messico, del Costa Rica e del Guatemala, che mi sono mantenuta maggiormente in contatto, anche se, una volta individuati i referenti negli altri Paesi, tra cui la Repubblica Domenicana, mi sono sempre rivolta anche ad essi, inviando loro le indicazioni sulle attività, sulle proposte e sulle richieste del CGIE, e facendomi portatrice, quando richiesto, delle loro istanze, con interventi in assemblea plenaria, nelle commissioni e attraverso documenti scritti.
E' stato questo il caso degli oriundi italiani di El Salvador, sulla cui realtà ho esposto anche nella I Conferenza degli Italiani nel Mondo, e di quelli di Panama, che si sono costituiti in associazione civile per affrontare i temi legati al riacquisto della cittadinanza italiana, in mancanza della possibilità di costituire un Comites, nominato o eletto che fosse.

Alle riunioni continentali e alla Prima Conferenza hanno, poi, partecipato su mia indicazione di volta in volta i delegati dei Paesi dell' area, scelti in base alle tematiche trattate e alle loro competenze.

Gli ambiti di intervento del CGIE sono chiaramente indicati dalla legge istitutiva. E' evidente che accanto ad alcuni che possono avere una valenza prevalentemente burocratica e formale, ve ne sono altri con una forte carica politica, e di questo hanno potuto rendersi conto coloro che hanno seguito i nostri lavori sia presenziando alle riunioni, sia leggendone in seguito i resoconti.

La mole di lavoro e la varietà delle tematiche affrontate è stata notevole.

A volte ha prodotto frustrazioni dolorose, come la mancata valorizzazione dei "Piani Paese" e dell'auspicata modifica sostanziale della Legge 153 in materia di diffusione della lingua e cultura italiana all'estero, o ancora l'iter incompiuto per l'assegnazione di un assegno di solidarietà agli emigrati ultrasessantacinquenni in stato di bisogno.

La stessa mole, altre volte, è servita ad aprire un dibattito creativo che non si è ancora concluso, come nel caso della Conferenza permanente Stato, Regioni, Provincie Autonome e CGIE, o in quello del percorso per la Conferenza dei Giovani e delle Nuove generazioni, piú volte rinviata.

Tuttavia, in altri casi, ha portato a risultati soddisfacenti e a lungo attesi, come l'approvazione della legge che permette agli italiani residenti all'estero di esprimere per corrispondenza il proprio voto e di essere a loro volta votati all'interno di una specifica circoscrizione estera, e la produzione di alcune misure per il reinserimento nel tessuto sociale italiano degli emigrati e dei loro discendenti, nonché di provvedimenti di carattere prevideziale ed assistenziale per i meno abbienti.

I temi sui quali si sviluppa l'attività del CGIE e sui quali sarà necessario continuare ad impegnarsi sono:

- diritto di partecipazione alla vita politica del Paese;
- diritto di cittadinanza (nuova legge per il riacquisto indeterminato);
- promozione e diffusione della cultura italiana;
- informazione ed informazione di ritorno;
- problematiche della donna in emigrazione (due proposte di legge analoghe giacenti in Parlamento, di cui siamo state artefici anche noi donne del CGIE);
- valorizzazione e coinvolgimento delle nuove generazioni;
- rapporti con le comunitá d'affari e scientifiche degli italiani all'estero;
- diritti dei lavoratori italiani all'estero e delle loro famiglie;
- problematiche legate all'integrazione;
- formazione e riqualificazione professionale e scolastica;
- emigrazione di ritorno e reinserimento sul territorio;
- rafforzamento e rinnovamento del ruolo del CGIE nel nuovo panorama politico-istituzionale, determinato dal voto all'estero e dalla svolta federalista della nostra Repubblica.

I diversi temi sono stati di volta in volta affrontati, prima ancora che in Assemblea, in sede di commissioni continentali e tematiche. In entrambi i contesti (la mia commissione tematica di appartenenza era quella di Sicurezza e Tutela Sociale) mi sono battuta per evitare che la scarsità numerica della popolazione italiana in questa area, in rapporto ad altre realtà quantitativamente piú significative in America latina e nel mondo, finisse per determinare l'importanza delle problematiche esposte o il valore delle proposte.

Alla logica dei numeri ho sempre opposto quella della pari dignità delle persone in un contesto che forse per eccesso di semplificazione, aveva addirittura cancellato i nostri Paesi dalla carta geografica delle Americhe, senza considerare che l'isolamento è un'ulteriore forma di discriminazione dalla quale noi dobbiamo difenderci.

La mia elezione nel Comitato di Presidenza del CGIE, nel 2002, credo abbia premiato questo sforzo di visibilità, un primo passo per affermare la nostra esistenza e farci ascoltare.

Considero che il compito dei Consiglieri non sia elaborare programmi personali, bensí individuare le strategie e le alleanze per portare a termine quei programmi e quelle proposte che scaturiscono dalle comunità rappresentate o che interessano piú genericamente tutti i connazionali all' estero.

In questo è consistito il mio lavoro, e l'ho svolto intervenendo su ciascuno dei temi affrontati in sede di Commissioni e di Comitato di Presidenza, e tale continuerà ad essere la mia linea di condotta nel caso in cui io fossi rieletta.

Sono convinta che la mia idoneità a questa candidatura derivi anche, se non soprattutto, dallo sforzo fatto negli anni per lavorare secondo questi principi.

Ho già avuto occasione di sottolineare, infatti, che non ho mai favorito nessuno, né in base alle mie convinzioni politiche, né in base alle affinità personali, come possono testimoniare molti dei presenti, ma che ho sempre agito con l'unico obiettivo di portare avanti con spirito di servizio gli interessi delle comunità che ho rappresentato.

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