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DOPO LA GIOIA, LA RESA DEI CONTI

In un precedente editoriale scrivevo:

IRAQ - Tu chiamale se vuoi, emozioni.

Tutto inizió con l' agenzia di stampa Reuters 4 che per dava la noticia dei quattro ostaggi italiani, nei particolari, riferisce che dei quattro due piangevano e anche che erano ben armati.

Le fonti italiane sono all' oscuro dell' esistenza di questi italiani, in Iraq. Si cerca o si prende tempo. Dopo alcuni giorni, emergono quattro nomi, con ricchi di dettagli.

Salvatore Stefio, Umberto Cupertino, Fabrizio Quattrocchi e Maurizio Agliana. Si dice siano solo vigilantes, di una compagnia americana.
Mi domandavo come e' possibile che gli americani abbiano necesita' di "vigilantes" italiani, dove sono i Rambo americani ?

E quindi cosa facevano realmente gli italiani ?, e al servizio di chi ?, perché nel messaggio di morte, vengono definiti "osservatori", assasinarono Quattrocchi ?, perché lui, dicevo sempre c' e' una spiegazione a tutto, in effetti lui teneva un tesserino, delle Forze di Liberazione, ecco perche' lui ?

Non credo che gli italiani cercavano EMOZIONI, come non credo al mensile di 10 milioni, per rischiare la pelle. Sicuramente stavano svolgendo un lavoro nel quale credevano, pronti a sacrificare la vita, all' oscuro delle propie famiglie.

Esortavo il silenzio stampa, per non dare troppa importanza ai tre ostaggi agli occhi dei sequestratori, mantenere una linea dura cercando di trattare, e cosí avvenne da parte delle autorita'.

Concludevo con, forse lo sapremo a giorni. La veritá stá solo in Iraq e indagando nelle amicizie e nel passato dei sequestrati.

Dunque dopo quasi due mesi nelle mani dei rapitori il caso si é risolto felicemente, ora dovranno pero' fare i conti con la giustizia e raccontare nei minimi particolari quei 56 giorni, faccia a faccia con i Pm romani Ionta, Saviotti e Amelio titolari dell' inchiesta sul sequestro e l' omicidio di Fabrizio Quattrocchi.

Dovranno chiarire le circostanze della loro presenza in Iraq, del sequestro, della prigionia e del blitz che li ha liberati.

LA LEGGE E' LEGGE. ORA SI MUOVE LA GIUSTIZIA.

Tutto era bloccato, giustamente dal governo (sulla scorta degli articoli 727 del codice di procedura penale e 313 del codice penale), per non rischiare la vita degli ostaggi, pero' ora ci sara' il via a procedere, del ministro della Giustizia, Roberto Castelli, per aprire i fascicoli nelle procure di Roma, Brescia e Genova che devono chiarire i fatti sul rapimento dei tre italiani in Iraq e sull' uccisione di Fabrizio Quattrocchi. Si tratta di acquisire prove all' estero e di una autorizzazione alle indagini sull' ipotesi che i quattro italiani stessero svolgendo in Iraq attivita' mercenaria.

Nulla osta, quindi, alla richiesta della procura di Roma per l' acquisizione del video sull' uccisione di Quattrocchi all' emittente araba Al Jazira, in Qatar.

Via libera anche alla richiesta fatta in origine dalla procura di Brescia (ma ora confluita nell' inchiesta romana) di ottenere negli Stati Uniti informazioni relative a una richiesta di mediazione per la liberazione degli ostaggi intercettata dalla polizia postale su Internet, su un server americano.

La terza inchiesta riguarda invece l' attivita' dei quattro italiani rapiti in Iraq: la procura di Genova ha ipotizzato che potessero essere mercenari, arruolati o armati senza autorizzazione al servizio di uno stato estero. Per procedere con questa ipotesi di reato (art. 288 del codice penale), serve necessariamente l' autorizzazione del ministro della giustizia.

Come vedete, la mia esperienza, non mi ingannava, avevo pieta' per l' accaduto, ma ero freddo per dire che c' era puzza di bruciato, troverranno dove c'ara il fuoco. (9.6.2004)

Giovanni Garibaldi
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