Il
primo giorno che e' successa la disgrazia di Jimani' volevo scrivere
e gridare: TUTTI COLPEVOLI.
Mi sono trattenuto dicendomi, che diritto hai di giudicare, criticare,
solo per aver fatto Corsi su Corsi di procedure prima e dopo i
DISASTRI, per aver avuto la esperienza VAIONT e FRIULI, per aver
fatto parte della DIFESA CIVILE, per aver fatto 15 ANNI il militare
sulle nostri SEMPLICI VALLI.
Ora dopo giorni, iniziano i commenti, le velate accuse, si parla
di negligenze. In effetti ci sono, bisogna parlarne a voce alta,
per corregere gli errori, che ci sono stati.
Quali sono ?
Vediamo solo i principali, anche se ormai non serve, a salvare
vite umane, forse potrebbe evitarne altre se qualcuno potesse
fargli entrare nella testa che lo straniero NON CRITICA,
fa solo delle comparazioni o esprime una opinione frutto di una
ANALISI e SINTESI LOGICA, e non accetta tutto quello che accade
con la semplice frase SE DIO QUIERE.
Analizziamo i fatti.
1. Escludo a priori che il fiume é cresciuto repentinamente,
erano tre giorni che pioveva e quindi é impossibile che
da secco passi a minaccioso in poche ore. C' é
stata una negligenza degli abitanti, che hanno pensato piu' a
proteggersi i cappelli, che vigilare l' andamento delle acque.
Senza pensare che esiste a Jimaní Polizia e Difesa Civile.
2. Avvenuto il disastro immediatamente avrebbero dovuto
intervenire con i i volontari anche le Forze Armate, che con cucine
rotabili e tende da campo avrebbero dovuto dare la prima assistenza
ai supestiti.
3. Bisognava immediatamente fare un censimento con i supestiti:
chi erano i propi cari morti e chi erano i loro vicini di casa,
creare una mappa, per poi comparare con il patron elettorale o
dati anagrafici, per evitare che persone estranee al disastro
se ne aprofittassero, come sta avenendo.
4. Avrebbero dovuto disporre di sacchi per i morti, fotografarli
con una camera digitale, numerarli e metterli ordinatamente in
fila, per poterli eventualmente consegnarli ai propi cari una
volta riconosciuti, e non gettati in fosse comuni, come cani.
E non sarebbe stato nemmeno da Genii persare ad un furgone frigorifero,
raccogliere campioni del corpo, per successivamente analizzarli
e determinare mediante DNA la parentela.
5. Necessitava immediatamente segnare, una linea OFF LIMITE,
per tutti, preparare i centri di raccolta e distribuzione offerte,
e concentrare i dannificati in modo che non aumentino, giorno
dopo giorno.
6. Sarebbe stato utile anche sorvolare il confine e vedere
cosa era successo in Haití, invece si é taciuto
tutto, sicuramente per un beneficio nazionale.
7. Gli incaricati dell' organizzazione avrebbero dovuto
passare piu' tempo sui luoghi del disastro che in radio e televisioni,
giustificandosi. Abbiamo scielto IL MALE MINORE.
Queste sono solo alcune rapide considerazioni, anche se ogni punto
dovrebbe essere ampliato, purtroppo la INCOMPETENZA é stata
enorme, un paese come la Repubblica Dominicana che annualmente
é soggetto alla Stagione Ciclonica, dovrebbe essere organizzato,
con materiali, viveri, strumenti per almeno un PRONTO INTERVENTO
di alcuni giorni, sperando poi nella GENEROSITA' della Gente e
degli altri Paesi.
Tutti dovrebbero essere impegnati in CORSI NEL VERO SENSO DELLA
PAROLA e non in CHARLE, MASTER, MITING nei favolosi e rinomati
centri di Bávaro.
Ripeto, io sono certo che si potevano limitare le perdite umane.
JIMANI', TUTTI COLPEVOLI
Dimenticavo
un punto importante:
TUTTI, PURTROPPO SI DIMENTICHERANNO MOLTO PRESTO DI JIMANI' E
CONOSCEREMO UN ALTRO PAESE.
Giovanni Garibaldi
Lettere
al Direttore
e-mail:[email protected]
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