Questo
era il titolo di una canzone degli anni 70, se ricordo bene
di Lucio Battisti fu un
grande successo.
Come avrete notato fino ad ora non avevo riportato noticia dei
4 italiani seguestrati in Iraq, perche' qualcosa non mi era
chiaro, potevo scrivere, e commentare pero' solo contando su
poche incerte notizie sicure, le vere notizie sono solo in
Iraq, dove volano le pallottole.
Ora
che é stato guistiziato un italiano, é doveroso
riflettere, apparentemente era uno dei tanti italiani sconosciuti
alle nostre autorita', chissa' quanti ce ne sono nelle stesse
condizioni, con il rischio poi che i parenti lancino accuse
di menefreghismo da parte del Governo.
Tutto inizió con l' agenzia di stampa Reuters 4
che per prima da la noticia degli ostaggi italiani, il cronista
dell' agenzia americana riferisce di aver visto dei quattro
due piangere. Riferisce anche che erano ben armati.
Le
fonti italiane fatto l' appello non riscontrano italiani mancanti
o coinvolti in seguestro, le nostre autorita' comunque cercano
una risposta.
Dopo alcuni giorni, emergono quattro nomi, con ricchi di dettagli.
Salvatore
Stefio, 34 anni, originario di Catenanuova (Enna); a lui
farebbe capo la societa' italiana di sicurezza Presidium che
opera anche in Iraq.
Umberto Cupertino, 35 anni, di Sammichele di Bari, vive
nella cittadina pugliese con la madre ed e' una guardia privata.
Fabrizio Quattrocchi, originario di Catania, vive a Genova
con la famiglia e collabora con l' agenzia di investigazioni
e sicurezza Ibsa. Nell' esercito italiano ha servito in fanteria.
Maurizio Agliana, 37 anni, di Prato, una lunga esperienza
nel volontariato, e' una guardia giurata nella citta' toscana
ed e' da tempo impegnato in servizi all' estero.
Si
dice siano solo vigilantes, 3 al servizio di una societa
americana Dts Llc, mentre Stefio lavorerebbe per un'
altra societa' operante sempre nel settore della sicurezza,
la Presidium, di cui e' presidente.
Mi domando, perché solo dopo alcuni giorni emergono le
notizie, cercando di smentire l' agencia di stampa affermando
che sono due casi separati ?
Inoltre come é possibile che gli americani abbiano necesita'
di nostri "vigilantes", dove sono i Rambo americani
?
Questo mi lascia da pensare, e seguo a domandarmi, cosa facevano
realmente gli italiani?, e al servizio di chi?, perché
nel messaggio di morte, vengono definiti "osservatori"
che prove avranno gli assassini?
Io penso che, i seguestratori, non possono essere solo fanatici
senza testa e scrupoli, avranno riscontrato anche se pur minime
prove, e non credo che possano odiare l' Italia quanto l' America.
Perche' iniziare da Quattrocchi ?, sempre c'e' una spiegazione
a tutto. Forse lo sapremo a giorni. La veritá come dicevo
stá solo in Iraq.
Non credo che gli italiani cercavano EMOZIONI, come non
credo al mensile di 10 milioni, per rischiare la pelle.
Sicuramente stavano svolgendo un lavoro nel quale credevano,
pronti a sacrificare la vita, all' oscuro delle propie famiglie.
In
un paese dove ti ammazzano sia che gli porti il pane e l' acqua,
o solo per una machina fotografica a maggior ragione rischi
che ti ammazzino se ti vedono girare armato. Tra due fuochi,
pensateci é dura anche trovare un vestito comodo e simpatico,
e soprattutto poco attraente alle due parti.
A questo punto non si puó piú chiamare MISSIONE
DI PACE quando stanno morendo piú persone di quando era
una Missione di Guerra.
Son dell' avviso che, se tutto questo caos lo fa un gruppetto
scalmanato che vuol prendere il potere, quindi facciano
come fanno i dottori che alcune volte purtroppo, sacrificano
un arto, per salvare il corpo.
Se
continua la caccia all' americano, all' italiano, allo spagnolo,
all' inglese, ecc. sarebbe oportuno per una prossima volta,
dotare tutti i militari di un unico "passaporto di guerra"
senza nazionalitá, per lo meno per creare alcun dubbio
e limitare l' odio raziale.
A
questo punto non posso che essere d' accordo di fare tutto il
possibile per salvare i 3 italiani, senza perdere il rispetto
e il prestigio che l' Italia millenaria si é conquistata
nel mondo.
Sia
un esempio per chi deve prendere decisioni pesanti ed importanti
le ultime parole di Quattrocchi: "Adesso vi faccio vedere
come muore un italiano", prima di essere ucciso dai
guerriglieri iracheni; un ragazzo, un italiano, che è
morto da coraggioso, direi da eroe.
Se
in Iraq vale la legge di Dio, "Occhio per occhio, dente
per dente", ebbene applichiamola, che facciamo vogliamo
restare senza denti.