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BUONE E SERENE FESTE A TUTTA
LA REPUBBLICA DOMINICANA
NATALE, mistero tra guerra e pace......... aspettando un COMITES FUNZIONANTE!!!

«Come nei primi tempi del cristianesimo i martiri stupirono il mondo per il loro coraggio, così oggi la Chiesa dovrebbe fare ammutolire i potenti della terra per la fierezza con cui, noncurante della persecuzione, annuncia senza sfumature il vangelo della pace e la prassi della nonviolenza».

( Santo Domingo. dicembre 2004). E' Natale. Ritorna come celebrazione uno dei più grandi misteri della fede e come una festa ricca d’ispirazione religiosa e di profondi significati umani. Celebriamo la nascita di Dio, fattosi uomo: Gesù. Festa dunque della vita, manifestazione di una luce che brilla OGGI nel segno della stella tra atti terroristici continui, guerra e speranza di pace. A noi, oggi, il Natale rivolge un forte messaggio: ci rende tormentati pellegrini ai luoghi della Terra Santa, e spiritualmente vicini ai popoli dei Paesi del Medio Oriente, dell’ Asia e dell’ Africa, dove il messaggio di pace non trova accoglienza. Sembra che il mondo politico e le istituzioni internazionali non riescano a risolvere il problema dei palestinesi che si trascina da decenni, e siano incapaci di porre rimedio agli atti di terrorismo e alle radici della guerra che costituiscono una delle grandi sfide dell’ attuale momento storico.

Giovanni Paolo II nel messaggio inviato all’ incontro delle religioni, organizzato nello scorso settembre dalla diocesi di Milano e dalla Comunità di Sant’ Egidio, scriveva: «Il mondo sta forse abbandonando la speranza di raggiungere la pace? Si ha a volte l’ impressione di una progressiva assuefazione all’ uso della violenza e allo spargimento di sangue innocente. C’ è bisogno del coraggio di globalizzare la solidarietà e la pace. La guerra è da considerarsi sempre una sconfitta della ragione e dell’umanità». Tra le tante relazioni tenute al convegno, mi ha colpito un’ affermazione di Ahmad Al Tayyib, rettore dell’ Università Al Azhar del Cairo, la più importante dell’ Egitto, che ha affermato come «la vera minaccia all’ umanità non viene solo dal terrorismo, ma dalla situazione di caos in cui si trova il mondo». Quindi anche un Natale di caos??!!.

Le condizioni di ingiustizia, le sciagure provocate dagli odi che contrappongono etnie di razza e di religioni diverse, i fenomeni persistenti di fame e di malattie endemiche che attanagliano intere popolazioni in territori sottosviluppati, sono radici che alimentano la violenza e compromettono ogni tentativo di pace duratura. Di fronte ai dati significativi sulle povertà - come il miliardo e 100 milioni di contadini che devono sopravvivere con meno di un dollaro al giorno - il mondo attende da Paesi e Istituzioni che detengono il potere politico e commerciale mondiale, dei progetti di solidarietà e non, invece, atteggiamenti di chiusura e difesa protezionistica: e allora il Natale ci appare, nonostante i nostri buoni propositi, come un rito privo di volontà di cambiamento reale, una manifestazione di impotenza di fronte alla verità della Storia; un Natale dipinto di ipocrisia, un Natale amaro, quasi falso, privo di sincera speranza o una speranza " parolaia " perchè non si intravede l' inizio di un nuovo modo di rapportarsi con lo svolgimento delle complesse vicende umane, e quindi avviare concretamente il cambiamento. Mha!!, forse e' stato sempre cosi', e così sarà nei secoli: il sottile gioco a rimpiattino con la ipocrisia e la enunciazione di grandi valori e principi. Pace alle nostre anime!!. Però ..... però non bisogna rinunciare a credere che si possa aprire la strada del cambiamento, all' insegna di una pace e solidarietà autentica tra i popoli. Mai dire mai.... anche se si ha l' amaro in bocca.

È Natale. Quale futuro è possibile progettare TUTTI NOI insieme per incidere modestamnete sulla Storia del Pianeta, sulle piccole o grandi vicende dei Comites di Santo Domingo e del resto del mondo??: e' un sogno immaginare un COMITES VERO, REALE INTERPRETE DEI BISOGNI DELLA COLONIA ITALIANA: che sappia essere forte con i forti, e debole con i bisognosi??!!. Vedremo. Quali iniziative politiche e sociali possiamo proporre constatando l’ attuale fase di declino del mondo occidentale e l’ emergere di nuovi Paesi-continente - come la Cina, l’ India o il mondo arabo - con le loro risorse economiche, tecnologiche e con le loro culture? Uno degli inviti più forti della parola del Natale è di comprendere i segni dei tempi. Eppure ci sono segni di speranza e di salvezza, nonostante gli episodi terroristici che ci inquietano. Ma potremo comprendere questi segni ed esserne portatori se avremo il coraggio di «globalizzare la solidarietà e la pace», facendoci eco della volontà della non violenza. Ciò significa, come sottolineano i vescovi italiani nel documento Educare alla pace: «aiutare la politica ad affermare la sua autonomia da ogni ideologia della guerra, dal fondamentalismo del "mercato armato", dalla logica distruttiva sempre unilaterale delle armi». Don Tonino Bello, un profeta della pace, scriveva: «Come nei primi tempi del cristianesimo i martiri stupirono il mondo per il loro coraggio, così oggi la Chiesa dovrebbe fare ammutolire i potenti della terra per la fierezza con cui, noncurante della persecuzione, annuncia senza sfumature il vangelo della pace e la prassi della nonviolenza». Solo così le comunità che guardano al Vaticano diventano protagoniste ed eco dell’annuncio di pace che proviene dal Natale: isolando i pedofoli e i pederasti, i conformisti e gli opportunisti che popolano alcuni altari del mondo cristiano, e che lesionano gravemente la sana volontà di cristianizzare la società!!!!. Mai più mele marce all' ombra della Chiesa di Roma, perchè sono messi in gioco valori millennari: non parlarne è un vero e proprio peccato; nascondendo la testa sotto la arena, come gli struzzi, non diffondiamo e rivendichiamo la Verità. La volontà di verifica e di pulizia, non solo formale ma anche sostanziale.

Dopo la Notte Santa, le feste si susseguono fino all’ Epifania: ma non possiamo lasciare posto solo alla mediocrità, a tutto ciò che è espressione di superficialità e consumismo. Se padre David Maria Turoldo fosse ancora tra noi, ci ripeterebbe l’ esortazione che soprattutto oggi c’ è bisogno di preghiera «come atto liberatorio e salvifico, come garanzia di umanità, come realizzazione della vera dimensione umana». Ma l' uomo moderno, molti di noi, non sanno piu' pregare: come mai?!:

In questo contesto, rivolgo a tutti i lettori del " CORRIERE D' ITALIA", al popolo Domenicano e agli Italiani che vivono in Repubblica Dominicana, alla Ambasciata d' Italia, all' Ambasciatore dott. Giorgio Sfara..... .stimata SUA ECCELLENZA, alla dottoressa D' orlandi, allo infaticabile dott Pino De Filippo, al dott. Rosi, alla signora Pirro , al "brontolo" Paolucci, al Col. Pellegrini, all' onesto Carabiniere Franco, e a tutti i dipendenti - contrattisti, al mite Giovanni Garibaldi stimato fondatore di questo periodico on-line, a tutti gli amici del COMITES DI SANTO DOMINGO e a mio figlio Ricky e sua sposa Jessika, a Pierpaolo, Alba e Priscilla e alle loro madri, agli " Amorazzi" che vanno e vengono nella mia vita da single ......... l’ augurio più sincero affinché le celebrazioni natalizie rappresentino per voi e per i vostri familiari, per noi tutti, una crescita umana e spirituale, e l’ occasione per sperimentare i segni dell’ umanità e della solidarietà nella visione di un Natale di riflessione autentica e non rituale, non una cerimonia, non solo una " grande mangiata" O UNA SOLENNE MESSA IN UNA CHIESA ELEGANTE, ma un deciso salto dentro la nostra intimità per capirci e riscoprirci e comprendere anche, tramite il continuo e onesto dialogo, il nostro prossimo.

......." "Non c' è una via per la pace, la pace è la via. Coltivando pace e felicità in noi stessi, iniziamo a costruire la pace nel mondo. Coltivando il sorriso in noi stessi, respirando consapevolmente, lavoriamo alla pace nel mondo.
Se non ci concediamo pace, come possiamo condividerla con gli altri? Se non iniziamo a coltivare la nostra pace, da dove iniziare? Sedere, sorridere, guardare le cose per vederle nella loro realtà: queste sono le basi dell' impegno per la pace.....
"""
(Thich Nhat Hanh)

Di nuovo, sereno Natale a tutti voi.......e felice 2005!!.


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