“”....Si
parla, addirittura, di “cybermondo”, come di un
altro Pianeta invisibile che sovrasta o avvolge quello reale.
È possibile che noi ci comportiamo seguendo le non
ben individuate leggi del “cybermondo”, e non ce
ne rendiamo conto: esiste una sorta di “intelligenza
collettiva”, un sentimento “collettivo" che
domina lo scenario della nostra civiltà e pare che
non siamo in grado ancora di “controllare “ la evoluzione
di noi stessi...”.
(
SANTO DOMINGO). Nel 1969, l’ uomo sbarcava sulla Luna,
l’umanità realizzava un incredibile sogno. Sempre
nel 1969, nasceva il primo mattone di quello che oggi viene
chiamato Internet. Sorprendente coincidenze di date,
due momenti che certamente hanno dato alla Umanià una
visione nuova delle prospettive del progresso. Nato come progetto
militare per collegare computer distanti nel mondo e per scambiare
informazioni, oggi Internet è il sistema di interconnessione
di rete più grande del pianeta, meglio noto,
semplificando, come web. Si parla, addirittura, di “cybermondo”,
come di un altro pianeta invisibile che sovrasta o avvolge
quello reale. È possibile che noi ci comportiamo seguendo
le non ben individuate leggi del “cybermondo”, e
non ce ne rendiamo conto: esiste una sorta di “intelligenza
collettiva”, un sentimento “collettivo “ che
domina lo scenario della nostra civiltà e pare che
non siamo in grado ancora di “controllare “ la evoluzione
di noi stessi.
Da
quando, intorno alla metà degli anni ' 90, Internet
si diffondeva anche nelle case degli italiani, e quindi diventava
uno strumento "domestico", ha cambiato il modo di
concepire le distanze: il web ha davvero reso il pianeta
più piccolo.
E'
come un nuovo mondo, inesplorato: la autentica nuova frontiera
del progreso e della evoluzione della intelligenza umana.
Ha creato nuovi posti di lavoro, nuove figure professionali,
ha influito sull' economia, ha imposto una formazione professionale
per che vi si avvicina, una sorta di alfabetizzazione informatica
per la società. Così facendo ha radicalmente
trasformato la nostra vita, ha prodotto un movimento a catena
che ha stimolato l' intero settore informatico, quello elettronico,
quello delle telecomunicazioni, creando un grosso mercato
mondiale. E il panorama odierno è quello simile alla
corsa all' oro: una ricerca frenetica, probabilmente inarrestabile,
dell' ultima scoperta, dell' invenzione più utile;
nuovi lampi di genio stimolano altre ricerche, nuovi investimenti
e così via.
Ogni
luogo del mondo è visitabile, ogni notizia è
catturabile e approfondibile. Internet ha permesso di conoscere
realtà diverse dalla propria, civiltà lontane,
usi e costumi diversi. In questo senso ha allargato gli
orizzonti della conoscenza, e per capire l' effetto di
questa influenza basti pensare alla condotta di stati (come
la Cina o la maggior parte dei paesi dell' Islam) che vietano
l' uso libero di Internet perchè lo ritengono un
ostacolo alla direzione politica e sociale da loro imposta,
una minaccia al loro controllo dell' individuo e dell' intero
sistema. Pero’ i terroristi sono espertissimi nell’
uso di questa pericolosa “bomba digitale “.
Quindi
Internet non è stato visto solo come un mezzo che ha
migliorato la comunicazione, anche perché bisogna considerare
che ha presentato aspetti negativi: paragonando Internet
al libero arbitrio, lo si può usare per fare il bene,
ma anche per commettere azioni negative di per sè,
volte a danneggiare l'uomo e la società. E' diventato
finestra di contenuti osceni; è diventato casa di pedofili
che scambiano orrende foto di bambini innocenti; è
diventato il campo da guerra degli hacker che vogliono tarpare
informazioni, danneggiare società commerciali o semplicemente
ribellarsi contro il sistema in forma illegale; è diventato
fonte di plagio; è diventato cibo per virus informatici,
tanto che si è resa necessaria l' esigenza di difendersi
massicciamente da questi attacchi. In generale quindi si è
resa necessaria una regolamentazione, un minimo di controllo,
non repressivo, che permettesse di difendere la privacy e
la messa on line di contenuti forti, osceni, sanguinari e
illegali.
Quindi
Internet, oggi più che mai (pensiamo anche ai video
degli ostaggi decapitati in Iraq ), è come una medaglia
a due facce. Nonostante ciò rimango ottimista e credo
che i vantaggi siano maggiori degli svantaggi: molti miei
amici italiani e francesi e russi,
scoprono la bellezza dei Caraibi tramite internet,
e mi inviano email invitandomi ad accompagnarli, una volta
giunti a Santo Domingo, perchè sono divorziati e soli.....e
vogliono sposarsi!!!. Beati loro, che credono ancora nel matrimonio.
Per questo spero che il ciber-mondo rimanga uno dei mattoni
basilari per costruire il nostro futuro, e anzi, ritengo che
il pericolo maggiore dell' uso di Internet è rappresentato
dallo stress che può derivare dal suo eccessivo uso,
la dipendenza da esso, perchè ormai abbraccia molti
aspetti della nostra vita: intrattenimento, informazione,
divertimento, profitto.
Il
tutto, però, a portata di un clic. Anche delicati incontri
o comunicazioni di INTELIGENCE, SI PARLA DI “CYBER–AGENTI-COPERTI
", E QUINDI DI SPIE O CONTROSPIE DA CYBERMONDO, DI ANALISTI
DEL WEB. Nasce anche la possibiltà di trovare l’
anima gemella; si contano già a centinaia i matrimoni
o le unione libere e stabili, nate da un incontro in chat.
Quindi: dobbiamo imparare ad avere una nuova percezione del
“TEMPO E DELLO SPAZIO”, di “UN NUOVO RAPPORTO
CON IL PROCESSO DI FORMAZIONE DEI SENTIMENTI “. Sta cambiando,
in forma globale, il processo di formazione del giudizio politico:
si va a “sensazioni” a volte prive di autentiche
e consapevoli convizioni esprimibili con ragionamenti politici,
sta per nascere la PIAZZA DIGITALE, SONO INFORMAZIONE LIDER
POLITICI DIGITALI. Importante e’ comunicare, in
tempo reale, dando vita al villaggio globale; non importa
dove si e` fisicamente, ma importa quello che si pensa e come
si e’ in grado di comunicarlo, PER EMOZIONARE E QUINDI
CONVINCERE. I messaggi dei terroristi via Internet, condizionano
emotivamente intere Nazioni: la guerra sta assumendo una nuova
forma, e forse siamo non preparati per affrontare modalità
di battaglia nel “cybercampo”; non sappiamo governare
gli effetti di questi attacchi emozionali alla intelligenza
collettiva. Le Accademie militari dei decenni passati non
hanno preparato i futuri ufficiali, ipotizzando scenari quasi
da fantascienza: Internet non c’era, o non era stato
capito fino in fondo il tremendo e potente potenziale che
si annidava dentro il web.
La
questione: i terroristi, forti di una visione del mondo poco
conformista, tutto questo lo hanno capito molto bene, lascio
a voi le opportune riflessioni. La rete è un grande spazio
di libertà e come tale va salvaguardato, e proprio per
questo non può essere una zona franca per reati
che vanno perseguiti con fermezza.