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Google progetta la piu' grande biblioteca Web al mondo

NEW YORK - L' avventura di Google, il piu' giovane e visitato motore di ricerca del pianeta, promette ancora sorprese con un progetto ambizioso: mettere online milioni di volumi per costituire una libreria pubblica virtuale, sterminata grazie al potenziale di 8 miliardi di pagine web. Cinque delle piu' prestigiose biblioteche internazionali - Harvard, Stanford, Oxford, Michigan e New York Library hanno gia' affidato con entusiasmo un primo lotto di testi, circa un milione, alla versione digitale che Google portera' a termine scannerizzando un potenziale quotidiano di 5.000 libri.

L' iniziativa deve fare i conti con le perplessita' di editori e autori statunitensi che temono una sistematica violazione dei diritti di copyright, in base ai quali qualsiasi duplicazione o diffusione di materiale e' proibita senza l'autorizzazione del titolare di tali diritti. Le difficolta' erano state gia' messe in conto, ma Google, che ha vagamente annunciato l'operazione lo scorso dicembre, intende proseguire forte di un obiettivo finale che e' quello di diventare il piu' formidabile e diretto accesso mondiale alla conoscenza. Tutte le parti coinvolte sono al lavoro nel tentativo di raggiungere un equo compromesso, ma l'iniziativa e' fortemente indicativa di quelle che sono le strategie del motore di ricerca nato dalla intuizione degli ex-ragazzi 'terribili' del web, Larry Page e Sergey Brin, ormai miliardari.

Quotato appena lo scorso agosto a 85 dollari, il titolo Google ha moltiplicato il proprio valore al Nasdaq fino agli attuali 266 dollari e c' e' chi scommette - report di analisti alla mano - che presto tocchera' nuovi massimi, raggiungendo e superando quota 300 dollari. Tutto grazie alle continue iniziative in cantiere che hanno permesso di recuperare il ritardo nei confronti dei principali concorrenti, Yahoo! e Microsoft in testa, che ora sembrano sempre piu' in affanno. Ad esempio, ed e' cosa di pochi giorni fa, Google ha fatto i primi passi per diventare un portale vero e proprio, presentando il progetto Fusion, definito per ora un 'tool' di personalizzazione, ma che si candida a pieno titolo nella guerra tra i signori del web per il controllo della pagina piu' ambita della rete, quella iniziale, dove tutto e' nelle immediate disponibilita'.

Tutto questo attivismo, con l' atteso aumento del giro d' affari, e' alla base dell' accelerazione che il motore di ricerca segna in Borsa tanto da rendere ora ipotizzabile - e il mercato lo ritiene uno sviluppo molto vicino - un ingresso del titolo nell' indice Standard & Poor's 500. Uno sviluppo finora ostacolato dalla insufficiente consistenza del flottante che per le societa' interessate a entrare nell' indice deve essere almeno pari al 50% del numero complessivo delle azioni. Nel caso di Google, ora gli scambi interessano una quota dei due terzi del capitale. Le elevate quotazioni non devono tuttavia spaventare: sulla base dei fondamentali, il titolo risulta trattato con un notevole sconto rispetto ai principali concorrenti.

Il rapporto tra prezzi e utili, infatti, valorizza Google poco meno di 50 volte le previsioni di crescita degli utili del 2005 e poco meno di 39 volte quelle per il 2006. Yahoo!, al contrario, e' ben piu' costosa, con rapporti pari, rispettivamente, a 64 e 50 volte per il 2005 e il 2006. Naturale, su queste basi, che le previsioni di crescita degli utili di Google siano riviste dagli analisti costantemente al rialzo: appena tre mesi fa le stime del 2005 erano di circa 3,9 dollari per azione, salite ora del 30% a quota 5,1 dollari. Per passare, quanto al 2006, da 5,1 a circa 6,5 dollari.

NEL "MONASTERO" DI GOOGLE NUOVA BIBLIOTECA DI BABELE

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