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Allarme
SCIPPO per i grandi VINI ITALIANI
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ROMA
- Via libera alla vendita del Brunello delle cantine argentine,
dell' Amarone del Sud Africa, del Morellino neozelandese, del
Vinsanto australiano, del Recioto cileno e del Gutturnio Made
in Usa. A lanciare l' allarme e' la Coldiretti in riferimento
alla proposta di regolamento della Commissione Europea che e'
gia' stata sottoposta al comitato tecnico di gestione e che potrebbe
essere approvata nei prossimi giorni, nonostante il voto contrario
dell' Italia.
Si tratta - precisa la Coldiretti - di una proposta di modifica
del Regolamento N.753/02 sulle modalita' di designazione, denominazione,
presentazione e protezione dei vini che sarebbe dovuto entrare
definitivamente in vigore il primo febbraio 2004 e che riservava
all' Italia la protezione nell'uso di 17 'menzioni' tradizionali
nelle etichette dei vini, quali ad esempio Amarone, Brunello,
Est! Est! Est!.
Con
il nuovo regolamento nessuna menzione sara' piu' riservata in
termini assoluti all' Italia e ai Paesi dell' Ue e potra' essere,
invece, utilizzata anche per vini ottenuti in Paesi extracomunitari,
purche' si attengano a determinati criteri. Una scelta giustificata
dalla volonta' di favorire l' accordo sul commercio internazionale
ma che - spiega la Coldiretti - rischia di rompere il legame
tra i prodotti e il territorio che rappresenta il vero valore
aggiunto della vitivinicoltura italiana ed europea.
Il passo
della Commissione e' - rileva la Coldiretti - un regalo alla 'vino-pirateria'
internazionale che gia' colpisce pesantemente le produzioni italiane
di vino a denominazione di origine, determinando danni miliardari
alle nostre esportazioni che, nel 2003, hanno segnato una pesante
battuta d' arresto con un quantitativo, su base annua, in calo
del 17%, e una flessione del 2% in termini di incassi. Solo negli
Stati Uniti - secondo un' indagine di Nomisma - il mercato dei
vini di imitazione del made in Italy e' quasi uguale a quello
delle nostre esportazioni, con una bottiglia su due falsa.
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