GUIDO
BACCOLI
COORDINATORE NAZIONALE
C.T.I.M. PER LA REPUBLICA DOMINICANA
COMMENTA
Santo
Domingo 2/3/2005.
Mi
spiace constatare quanto sia poco costruttivo il dibattito che
si sta sviluppando sul giornale informatico ‘’Il Corriere
d’Italia’’ tra la cosiddetta minoranza e maggioranza.
Non
si fa una bella figura dibattendo temi tanto importanti del
COMITES nelle pagine di un quotidiano.
In
questo e tante altre cose coincido perfettamente con il Delegato
Nazionale del C.T.I.M. e componente del COMITES Sig Paolo Dussich,
nella risposta al Dr. Filosa, astenendosi di fare commenti e
dichiarazione e riservandosi di farlo, in qualità di
componente del Comites nella dovuta sede dell’ assemblea
a convocarsi.
Mi
trovo anche d’ accordo sulle dichiarazione del Sig.Aldo
Burzatta, che il Comites è stato eletto non per ideologie
politiche di uno o l’ altro partito, ma perché i
votanti si aspettavano delle risposte contundenti ai problemi
che li affliggono, salvaguardando i nostri diritti di cittadini
di fronte alle istituzioni italiane e dominicane. Si tratta
quindi di varie e gravi problematiche come difficoltà
dal punto di vista della burocrazia consolare, dell’ assistenza
medica e pensionistica, del desiderio di partecipare alle differenti
attività culturali, dell’ ansia di apprendere ed
approfondire la lingua italiana, oltre altro.
Allo
stimato Presidente Azzurro Dr. Filosa, che oltre che stimarlo
per le sue capacità, reputo un amico, nel chiedere positive
risposte da parte degli amici del C.T.I.M. il quale, secondo
la sua versione, si aspettava un cenno per una disponibilità
di camminare assieme e operare una svolta, rispondo che vorrei
far rispettosamente notare e ribadire il concetto che le funzioni
del COMITES non sono le stesse del Governo, nel quale effettivamente
c’ è un’ alleanza politica che noi non rigettiamo
ne rinneghiamo, ma quelle sopra riportato di Aldo Burzatta:
risposte chiare ed efficienti per le problematiche degli italiani
all’ estero.
Con
la nuova dirigenza e organizzazione il C.T.I.M. fa la sua, seppur
modesta, parte sforzandosi di dimostrare volontà, spirito
di sacrificio e dedicazione, cercando di risolvere anche se
non totalmente, le esigenze e i gravi problemi che affliggono
i nostri concittadini e organizzandosi per raggiungere questo
obiettivo.
Il
concetto del Comites non può essere visto sotto una luce
e profilo fatto di maggioranza e minoranza, ma di dodici tra
donne e uomini, eletti a questo scopo. Per cui disponibilissimi
alla collaborazione, ma le decisioni di chi deve guidare questi
uomini e la collaborazione positiva e non di opposizione politica,
deve essere discussa ed eventualmente decisa dai dodici eletti
democraticamente senza politiche o alleanze di partito, ma con
la determinazione possibilmente dei dodici di mettersi al lavoro
invece di scontrasi in sedi che personalmente non ritengo opportune,
come quella di un giornale informatico.
La
volontà e il lavoro efficiente di anche solo due persone
possono fare molto e senza avere l’ orgoglio politico di
tipo partitistico è sufficiente che le rimanenti dieci
li seguano a ruota. Non vedrei un comando o conduzione di un Presidente,
ma una squadra che gioca affiatata per raggiungere gli obiettivi
del benessere dei connazionali in R.D. Un Presidente può
essere valido o no, ma se la squadra gioca per raggiungere gli
stessi scopi, il Presidente è una figura simbolica burocratica
e se tutti fanno lo stesso gioco, se proprio non va si cambia.
Quello che io vedo è che quello che non va è la
squadra del Comites e non ci si può rifugiare dando tutte
le colpe solo al Presidente. Vi inviterei, quindi, cordialmente
e con molto affetto per tutti, di risolvete i contrasti nelle
sedi opportune evitando che gli italiani, oltre che non vedere
per il momento nessun beneficio, debbano anche rimanere delusi
e, scusatemi la libertà di parola, schifati nel leggere
i contrasti interni di carattere partitistico su un mezzo di pubblico
dominio.
GUIDO BACCOLI
Editoriale, breve commento, ll
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