LA
CRISI COMITES: SI AGGRAVA
IL SEN. VISCA "SI RISERVA DI DARE LE DIMISSIONI"
FILOSA (Presidente Azzurri nel Mondo e componente COMITES):
Ha detto, tra l' altro, in una riunione di quadri e simpatizzanti
Azzurri...... "Le VENTILATE dimissioni del Sen.
Visca aggravano la composizione della crisi del COMITES
DI SANTO DOMINGO. Ho capito che fino a questo momento non
si vede l' ombra di un briciolo di responsabilità per
dare una risposta alle attese della comunità italiana
qui residente. Vi sono appuntamenti importanti, come la Fiera
del Libro , che dal 21 aprile aprirà i battenti ed l'
Ambasciatore dott. SFARA sta dando le sue migliori energie
per mettere in giusta luce l' Italia e dare adeguato risalto
alla millenaria Cultura italiana. E a tale proposito il COMITES,
non fa niente!!!!. Non vi e' stata una sola riunione dedicata
all' argomento, per elaborare proposte ed aiutare il Dott. SFARA
nel gravoso compito di organizzare con successo una manifestazione
tra le piu' importanti degli ultimi anni nelle relazioni Italia-Repubblica
Domenicana...... Veramente una vergogna!!!.... Dott. SFARA,
LI PERDONI, NON SANNO QUELLO CHE FANNO!!!
.... Voglio sperare che il Sen. Visca ripensi sulle proprie
decisioni, perchè sarebbe grave che il COMITES perdesse
una voce così ricca di esperienza e volontà di
elaborazione. Voglio sperare, ANCORA, che al piu' presto si
mettano in moto iniziative per superare la crisi del COMITES
E RIDARE UNA GUIDA alla capacità di iniziative
che la legge demanda a questo organismo eletto dai cittadini
qui residenti e si rispettino i 40 anni di lotta del Ministro
TREMAGLIA e la lungimiranza del Governo del Presidente
BERLUSCONI ......."
Giovanni Garibaldi
DI SEGUITO LA LETTERA DEL SEN. VISCA (9.02.2005)
HA INDIRIZZATO CON RESPONSABILITÀ AL DOTT. GIORGIO SFARA,
AMBASCIATORE D' ITALIA IN SANTO DOMINGO.
Ill.ma
SE. Dott. Giorgio Sfara
Ambasciatore
d`Italia RD .
e
p.c.:
a tutti i membri del Comites
Mi permetto scriverLe dopo un lungo silenzio per segnalarLe
i fatti avvenuti negli ultime due asseblee dei Comites.
Prima di entrare in argomento sento la necessita` di esprimerLe
questi sinceri sentimenti:
“In
occasione della formazione delle liste nella campagna elettorale
in un momento di lavoro stressante ed euforia, mi sono lasciato
trasportare ad una esibizione clamorosa, sono molto rammaricato
perche` il mio gesto e le poco rispettose parole hanno manifestato
sentimenti di una immagine che non mi appartiene. Queste incomprensioni
di cui sono sinceramente addolorato le ho portate dentro di
me con molto peso e tristezza per molto tempo, mi richiamo alla
sua illustre persona e alla sua illuminata intelligenza e tolleranza
affinché`possa comprendere e superare. A questi suoi
sentimenti mi affido nella speranza di non restare deluso.”
Cio`
premesso, mi permetto di toccare l`argomento che ispira questa
mia lettera e precisamente sul tema del Comites, giustamente
potrebbe rispondermi che sono problemi di un Ente autonomo e
come tale devono camminare con le proprie gambe e con la propria
testa. Ha perfettamente ragione!!!! Pero`, non sottopongo alla
Sua attenzione situazioni inerenti le procedure per l`applicazione
della legge o sulla organizzazione, le segnalo una crisi molto
seria che si e` determinata nell`ultima assemblea del 4 febbraio
c.a.
Nella penultima assemblea il Sig. Dotti aveva comunicato che
finalmente era guarito da una seria malattia e si era liberato
da pressanti impegni di lavoro, si scusava della poca attivita`
svolta dal Comites, dichiarando ufficialmente il fallimento
della sua gestione in questo primo anno, e aveva fatto presente
che avrebbe rassegnato immediatamente le dimissioni se non avesse
piu` avuto la maggioranza.
Nell`ultima
assemblea mentre si discuteva l`approvazione dello statuto del
Comites, all`art.4 il Sig. Dotti assumeva inaspettatamentee
con sorpresa una posizione contraria allo statuto da lui stesso
presentato e chiedeva di votare contro. Esterrefatti, dopo una
animata discussione, ai voti e` risultato che il comitato si
trovava in parita` cioe` 6 membri contro 6 mebri. Il presidente
entrando in contraddizione con se stesso ha cercato di far valere
la logica del voto doppio dimostrando di voler esercitare una
forzatura per la quale e` vero che la legge glielo consente,
pero` tacitamente, il legislatore, fa intravede che questo provvedimento
e` da adottare in particolari controversie e non come metodologia
per mantenere in piedi una maggioranza. Ne da` conferma il 2
comma dell`art. 9 della legge che permette al presidente di
usare il voto doppio e dare validità` al deliberato quando
e` presente la maggioranza dell`organo meta` piu uno, cioe`
7membri.
Cio` che ci ha sorpreso, e`che il Dotti invece di prendere atto
di uno stato di crisi che si era creato e di conseguenza cercare
di trovare gli spazi necessari per ricomporla, ha assunto con
atteggiamento arrogante la chiara volontà di andare avanti
con cocciutaggine senza ascoltare o dialogare con coloro che
operano nel Comites e che lo hanno votato come Presidente. Questo
atteggiamento dimostra la poca sensibilità`e capacita`
amministrativa, determinando sempre piu` confusione e malcontento
all`interno del Comitato, facendo intendere una volontà`
di ricercare lo scontro e non il dialogo, creando sicuramente
grave danno alla colonia italiana che aveva creduto e pensato
che con Il Comites si sarebbero finalmente risolti alcuni importanti
problemi.
Sono
sicuro che S.E. ill.ma esaminera,` come sempre ha fatto per
tutti i problemi portati alla sua attenzione, questa grave situazione.
Devo sinceramente dirLe che sono profondamente deluso e amareggiato,
anche perche` continue ed insistenti sono le lamentele della
comunita` italiana e mi sento impotente di dare una risposta
a causa della incapacità` del Comites di funzionare,
perche` manca una guida, capace, stabile e con una visione chiara
a favore della collettivita` italiana. Le comunico che di fronte
a questo fallimento del Comites da me certamente non voluto
e quindi subito, mi riservo di rassegnare le mie dimissioni
per lealta` nei confronti di chi mi ha riposto la fiducia con
il proprio voto.
Con
infinita stima distintamente
On.le
Giuseppe Visca
09.02.2005 |