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La crisi della democrazia dell' America Latina nella
Repubblica Dominicana.
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di
Stefania GARIBALDI
Santo Domingo - Martedi' 26 ottobre 2004 presso
l' auditorium della Facolta' di Economia e Scienze
Sociali della UASD di Santo Domingo si e' tenuta una
conferenza in onore di Juan Bosch, al fine
di riportare all' attenzione pubblica la sua opera
piu' graffiante, un trattato di carattere socio-politico
dal titolo "Crisi della democrazia dell'America
Latina nella Repubblica Dominicana". Questo
trattato fu edito per la prima volta nel 1964, ma
la sua circolazione non fu permessa all' interno dell'
isola dominicana, solo poche copie circolarono segretamente.
A 40 anni di distanzia e in concomitanza con la commemorazione
della morte di Juan Bosch, i maggiori esponenti politici
dominicani hanno voluto rendere onore a una figura
fondamentale per la nascita e lo sviluppo di una coscienza
democratica agli albori della Repubblica. In collaborazione
con la Fondazione Juan Bosch, che attualmente si occupa
di promuovere la cultura e l' analisi sociale dell'
America Latina, la UASD ha promosso questa conferenza
per accellerare e sostenere quest'epoca di forte lotta
per lo sviluppo della Repubblica stessa. Tra i vari
relatori: le piu' alte cariche accademiche dell' Universita',
tra cui il Magnifico Rettore Porfilio Garcia Fernandez;
i rappresentanti della Fondazione Juan Bosch, tra
cui il nipote dello stesso Bosch, Mattias;
molti esponenti del governo, tra cui il Ministro della
Scienza e della Tecnologia, Lidia Amada Melo;
l' Ambasciatore della Repubblica Dominicana in Messico,
Pablo Merinis. Alla Conferenza era prevista
anche la presenza del Presidente Leonel Fernandez,
che purtroppo per motivi di urgenza politica non e'
potuto intervenire, mandando in sua vece Felix Gutierrez.
Dopo una breve introduzione da parte del Rettore,
la Conferenza e' entrata nel vivo con il Gutierrez,
che ha potuto regalare agli ascoltatori una testimonianza
diretta della sua relazione con lo stesso Bosch, relazione
durata per piu' di 20 anni e iniziata proprio alla
UASD grazie alla cattedra in storia, che lo stesso
Gutierrez deteneva. Il trattarato di Bosch fu un libro
che rivoluziono' la vita politica dominicana, ma tuttora
il suo carattere critico nei confronti di un sistema
democratico fin troppo teorizzato e poco attualizzato
profuma di attualita'. Ed e' proprio di questo che
Gutierrez ha voluto parlare e senza troppi giri di
parole ha manifestato l' intenzione dell' attuale
governo di lottare per una verita', per una trasparenza
politica fondamentale per permettere il superamente
di questa fase di recessione che sta attanagliando
non solo la Repubblica Dominicana, ma tutta l' America
Latina. Come gia' Bosch fu lungimirante nel prevedere
le vicissitudini che hanno rallentato lo sviluppo
degli stati dell' America Latina, non si vuole ora
cedere a compromessi che non farebbero altro che far
stagnare il processo di stabilizzazione socio-economica
intrapreso negli ultimi decenni. Inoltre Gutierrez
non ha lesinato parole in merito alla politica degli
Stati Uniti, spesso troppo interventista nelle questioni
interne ai paesi Latini. Tra i vari interventi che
si sono susseguiti nell'arco di quasi quattro ore,
e' stato particolarmente dettagliato e illuminante
quello dell' Ambasciatore Merinis, che oltre ad aver
ripercorso la storia della Repubblica Dominicana dalla
caduta della tirannia di Truillo ad oggi, contestualizzandola
in una piu' ampia storia del continente, ha canalizzato
l' attenzione dell' intero auditorium ponendo una
semplice domanda: la sola presenza di elezioni democratiche,
fa di un paese una democrazia?
Questa domanda e', alla luce degli ultimi avvenimenti
internazionali, piu' attuale che mai e invita tutti
noi ad una riflessione che va oltre alla semplice
semantica, e che scatena una reazione a catena di
domande che troppo spesso dimentichiamo di porci.
Questo era, ed e', il messagio di un grande statista
come Juan Bosch che non ha mai smesso di guardare
in faccia alla realta' della sua epoca per porsi domande
e per trovare a queste delle risposte che permettessero
di realizzare un costante sviluppo della sua terra.
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