SENZA
PAPA CHI COMANDA IN VATICANO ?
CITTA'
DEL VATICANO - La legislazione voluta da Giovanni Paolo II
per il periodo della 'Sede vacante', la 'Universi
dominici gregis', stabilisce che alla morte del papa,
tutti i capi dei dicasteri della Curia decadono
dalle loro cariche, ad eccezione del cardinale Camerlengo
di Santa romana Chiesa, lo spagnolo Eduardo Martinez
Somalo, del penitenziere maggiore, card. James F. Stafford,
e del vicario per la citta' di Roma, card. Camillo Ruini.
Restano in carica anche il sostituto della segreteria di Stato,
mons. Leonardo Sandri, e il 'ministro degli esteri',
mons. Giovanni Lajolo.
Il
Camerlengo e' colui che in qualche modo garantira' il periodo
di 'Sede vacante', Sandri e Lajolo continueranno a mandare
avanti affari interni ed esterni della Santa sede. Solo l'
ordinaria amministrazione. Perche' persino un sinodo o anche
un concilio, se fossero stati in corso sarebbero subito sospesi.
Perche'
nessuno assume i poteri del papa. La prescrizione del Codice
di diritto canonico (n.335), che durante la 'Sede vacante',
''non si modifichi nulla del governo della Chiesa universale;
si osservino invece le leggi speciali emanate per tali circostanze'',
comporta che coloro che sono rimasti in carica possono occuparsi
solo di ordinaria amministrazione.
Cio'
deriva dal fatto che lo stesso Codice (n.331), parlando del
''Romano Pontefice'' afferma: ''Il Vescovo della Chiesa di
Roma, in cui permane l 'ufficio concesso dal Signore singolarmente
a Pietro, primo degli Apostoli, e che deve essere trasmesso
ai suoi successori, e' capo del Collegio dei Vescovi, Vicario
di Cristo e Pastore qui in terra della Chiesa universale;
egli percio', in forza del suo ufficio, ha potesta' ordinaria
suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa, potesta'
che puo' sempre esercitare liberamente''.
Un
potere assoluto, insomma, che viene da Dio e che puo' essere
del successore di Pietro e di nessun altro. Tutte le norme
sulla 'Sede vacante', ossia per il periodo tra la morte di
un papa e l' elezione del successore, sono cosi' stabilite
per gli affari correnti e per lo svolgimento del Conclave,
l' organismo che scegliera' il nuovo papa. Il prescelto, immediatamente
dopo l' accettazione, avra' gia' la pienezza di tutti i poteri
del Vescovo di Roma, che in quanto tale e' il papa.
Fino
a quel momento in Vaticano si fara' solo ordinaria amministrazione
(a parte la straordinarieta' dell' elezione del papa), seguendo
quanto stabilito sia dal Codex juris canonici che dalle norme
speciali emanate in vista di tale momento: nel caso concreto
dalla 'Universi Dominici gregis' (Dell' intero gregge del
Signore), la Costituzione apostolica con la quale nel 1996
Giovanni Paolo II ha fissato le regole da seguire durante
la 'Sede vacante'. E' il suo ultimo atto ad avere valore assoluto.
Ogni papa, infatti, se vuole puo' cambiare qualsiasi disposizione
presa da qualunque dei suoi predecessori.
Secondo
quanto prescritto, dunque, la morte del Papa sara' stata accertata
ufficialmente dal settantottenne cardinale camerlengo Martinez
Somalo, che durante la Sede vacante e' in qualche modo la
massima carica del Vaticano. Sara' lui che compira' l' accertamento
della morte del Papa. Oggi un atto formale, dopo la dichiarazione
del medico; una volta lo si faceva battendogli per tre volte
sulla fronte un martelletto d' argento e chiamandolo per nome.
Egli porra' poi i sigilli allo studio ed alla camera da letto
di Giovanni Paolo II e dara' comunicazione del decesso al
cardinale vicario di Roma, al quale ufficialmente spettera'
''renderla nota al popolo''.
Subito
dopo lo stesso camerlengo prendera' possesso dei palazzi apostolici
del Vaticano, del Laterano e della residenza di Castel Gandolfo
e provvedera' a far ''annullare'' l' anello del Pescatore
(quello che porta il papa) ed il sigillo che si appongono
sui documenti papali. E' a lui che spetta curare, con il consenso
dei cardinali, ''tutto cio' che le circostanze consiglieranno
per la difesa dei diritti della Sede Apostolica e per una
retta amministrazione di questa''. Lo fara' con l' aiuto dei
tre cardinali assistenti, estratti a sorte uno per ciascun
Ordine (vescovi, preti e diaconi), tra i cardinali elettori
gia' venuti a Roma, premesso, ''una volta per le questioni
meno importanti, e tutte le volte per quelle piu' gravi, il
voto del collegio dei cardinali''.
Le
decisioni le prendera', a maggioranza, il collegio cardinalizio,
riunito in due congregazioni, una Generale e l' altra Particolare.
Ad esse e' affidato il governo della Chiesa'' per ''gli affari
ordinari o quelli indilazionabili'', mai comunque su questioni
spettanti al papa. La Congregazione generale comprende l'
intero Collegio cardinalizio. Alle Congregazioni generali
devono partecipare tutti i cardinali ''non legittimamente
impediti, non appena sono informati della vacanza della Sede
Apostolica''.
La
Congregazione particolare e' costituita dal Cardinale camerlengo
e dai tre cardinali assistenti. Il loro ufficio cessa al compiersi
del terzo giorno, ed al loro posto, sempre per sorteggio,
ne succedono altri con il medesimo termine di scadenza. Nelle
Congregazioni particolari si tratteranno solamente ''le questioni
di minore importanza''.
Primo
impegno della Congregazione generale, sara' di predisporre
''tutto il necessario per le esequie del defunto Pontefice,
che dovranno essere celebrate per nove giorni consecutivi'':
sono i novendiali. L' inizio di esse deve essere fissato
in modo che ''la tumulazione abbia luogo, salvo ragioni
speciali, fra il quarto e il sesto giorno dopo la morte''.
Essi stabiliranno dunque anche cio' che riguarda la sepoltura
del Papa, ''a meno che questi, da vivo, non abbia manifestato
la sua volonta' a tale riguardo''. Disposizioni di tal genere
sono normalmente contenute nel testamento del papa.
Fino
ai funerali, infine, coloro che abitano l' appartamento pontificio
(i segretari e le suore che accudiscono la casa del papa) potranno
continuare a restarci. Ma non nelle sue stanze private. Le riaprira'
il successivo papa.