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CURIOSITA' |
Petrarca
sara' riesumato per ricostruire il suo volto.31.10.2003
Un
cardiologo rivela: Gesú
morí per un infarto.
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Petrarca
sara' riesumato per ricostruire il suo volto
PADOVA - A distanza di 130 anni dall'ultima riesumazione, un'equipe
di esperti tornera' ad aprire l'arca in marmo che custodisce
i resti di Francesco Petrarca. L'obiettivo e' tentare di ricostruire
la fisionomia del poeta e, se possibile, dargli un volto. Succedera'
il 18 novembre prossimo, ad Arqua', sui Colli Euganei (Padova),
dove le spoglie di Petrarca riposano da sette secoli (mori'
nel 1374). A coordinare il team di esperti sara' l'anatomopatologo
Vito Terribile Wiel.
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UN
CARDIOLOGO RIVELA: GESU' MORI' PER UN
INFARTO
Analizzate da uno specialista milanese le cause che provocarono
il decesso
di Marcel Blanch |
La
morte di Gesù resta ancora un mistero sotto il profilo
medico, perché le cause del decesso non sono state ancora
completamente chiarite. Se non ci sono dubbi sul significato
religioso e filosofico della crocifissione e della resurrezione,
senza dubbio mancano risposte scientifiche certe sulla agonia
del figlio di Dio che a Pasqua i cattolici vivono con devota
commozione.
Ad
approfondire il delicato argomento in questi giorni di Quaresima
è un cardiologo milanese, Francesco Fiorista, fervente
cattolico e autore anche di libri sui vangeli, che analizza
le varie supposizioni mediche circa la fine del Cristo. Le
ipotesi fino ad oggi più accreditate restano quelle
che il mondo scientifico ha raccolto a partire dal lontano
1871: ipotesi che affermano, come ha dichiarato il presidente
della Royal Medical Society di Edimburgo, che la causa principale
della morte di Gesù sia stata un infarto miocardico.
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Ma
i dubbi non mancano. Il supplizio della crocifissione si svolse
in maniera decisamente anomala, in quanto tale tortura durò
un giorno solamente, anzi, stando alla testimonianza di S. Luca,
appena tre ore e ciò risulta in contrasto con la tradizione
dell'epoca che invece aveva l'intento di infliggere una morte
lenta e dolorosa. Fatto questo che sorprese lo stesso Pilato,
che lo aveva condannato e che ne aveva potuto ammirare il coraggio
e la resistenza alle varie sevizie subite durante la notte precedente
alla crocifissione davanti a Caifa e al Sinedrio.
Non
ci si deve dimenticare infatti le sofferenze a cui il Figlio
di Dio fu sottoposto: la flagellazione, i vari colpi subiti
alla testa con copiose perdite di sangue, la fronte completamente
lacerata dalla corona di spine; e per finire le ferite ai
polsi e ai piedi prodotte dai chiodi. A tutto questo si deve
aggiungere, come ricorda il professore Fiorista, il digiuno
e uno stato avanzato di disidratazione che sicuramente lo
resero ancora più debole.
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Per
non parlare della lunga esposizione al freddo della notte del
corpo nudo, del principio di infezione delle innumerevoli ferite
subite durante il calvario e una possibile febbre da trauma.
Tutte circostanze che sicuramente diminuirono la sua resistenza
fisica.
È
difficile quindi determinare la causa principale della sua
morte così rapida sulla croce. Sono state fatte varie
ipotesi. Secondo un medico americano una delle concause principali
fu il sudore ematico: nel giardino di Getsemani, sentendo
vicino il momento della morte, Cristo accusò uno stato
di profonda angoscia psicologica tanto che, scrive Luca nel
suo Vangelo, "il suo sudore divenne simile al sangue".
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Altri
ipotizzano invece di un decesso per asfissia, favorita dalla
comparsa di una progressiva e irreversibile contrattura muscolare
generalizzata. E' stata anche ventilata la possibilità
di una morte riflessa da deglutizione con secondario arresto
cardiaco. Ipotesi che si basa sul fatto che i legionari gli
diedero, in quella posizione abnorme, da bere una bevanda composta
da acqua, aceto e uovo.
È
molto difficile dare una risposta certa a questo quesiti,
tenendo conto anche del fatto che le interpretazioni dei vangeli
sono molte e variegate e che le rappresentazioni pittoriche
della crocifissione non raffigurano fedelmente la sua agonia.
Basti pensare che alcuni pittori rappresentano il Cristo con
le mani inchiodate, mentre sappiamo che furono i polsi ad
essere trafitti. E non solo: anche i piedi vengono solitamente
disegnati sovrapposti e inchiodati su un piccolo legno di
sostegno; altro grave errore perché i piedi di Gesù
furono trafitti separatamente.
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