Medicina & Salute
VIRUS SARS: OMS; Picco in Canada,
Singapore, Hong Kong, Vietnam
VIRUS SARS: l'epidemia dilaga.
TELEFONINO: é una questione di pelle.
SESSO: é previsto in giugno
l' arrivo del Viagra femminile.
VIRUS SARS
ROMA - 28/04/2003 (ANSA) L'epidemia
della polmonite atipica ha raggiunto il picco in Canada, Singapore,
Hong Kong e Vietnam. E' invece ancora in salita in Cina. Lo ha reso
noto l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms). Secondo l'Oms
la Sasr ha quindi raggiunto la fase di massima espansione ed e'
destinata gradualmente a ridursi in quattro delle sette aree piu'
colpite e nelle quali si e' verificata la trasmissione interna della
malattia. Gli altri tre Paesi in cui si sono avuti casi di contagio
interno, ma nei quali l'epidemia non ha raggiunto il picco sono
Cina, Stati Uniti e Gran Bretagna.
SARS: ALTRI 8 MORTI E 203 NUOVI CASI IN CINA
PECHINO - Altri otto morti per la Sars si sono avuti in Cina,
ha comunicato il Ministero della Sanita' del Paese. I nuovi casi
di contagio sono 203, di cui 95 registrati a Pechino. Il numero
totale dei casi in Cina e' ora salito a 3.117, mentre i decessi
passano da 131 a 139. Il totale dei casi nella capitale, secondo
il comunicato diffuso dal ministero, e' di 1.199 cioe' 96 in piu'
rispetto a ieri.
Cinque nuovi decessi e 14 casi supplementari di contagio si sono
avuti a Hong Kong. Lo hanno riferito le autorita' dell'ex colonia
britannica. In tutto i casi di morte a Hong Kong raggiungono quota
138.
SARS: IN ITALIA UN PIANO CON DUE FILTRI, MEDICI E AEROPORTI
Controlli agli aeroporti per chi viene dall'estero ed in Italia
un sistema di prevenzione e allerta che ruota attorno ai medici
di famiglia: sono questi i due principali filtri previsti nel piano
che la task force sulla Sars del ministero sta elaborando. A spiegarlo
e' stato il coordinatore del gruppo di esperti Pietro Crovari.
Nella riunione sono stati affrontati una serie di argomenti ritenuti
fondamentali: i filtri aeroportuali, la segnalazione di eventuali
casi indigeni (di persone cioe' che si possano essere infettate
in Italia), dei casi venuti a contatto con questi malati, sui test
diagnostici e gli aspetti clinici e terapeutici. Gli esperti condividono
l'impostazione fino ad ora applicata nei controlli agli aeroporti.
Ma il passo successivo, qualora la Sars dovesse arrivare in Italia,
e' quello di coinvolgere i medici di famiglia definiti da Crovari
''un pilastro fondamentale''. Tutte le informazioni che nel frattempo
verranno raccolte ed elaborate potranno essere utilizzate dagli
operatori e dalle istituzioni attraverso la rete web. Il piano di
emergenza, che sviluppera' le linee d'azione sulle quali si muoveranno
tutti gli organismi in caso di arrivo dell'epidemia, sara' messo
in pratica dalla Protezione civile, ha aggiunto Crovari, che fara'
da braccio operativo della task force, cosi' come le Regioni e le
Asl. Fino ad ora, ha aggiunto Crovari, ''siamo stati un Paese abile
e fortunato, con pochi casi di Sars probabile, nessun caso secondario
(cioe' di contagio avvenuto in Italia) come invece e' avvenuto in
altri paesi, speriamo di mantenere questa situazione''. Gli esperti,
divisi in sottogruppi, elaboreranno ora dei documenti di approfondimento
per arrivare il prossimo 14 maggio alla riunione con il ministro
della Salute Sirchia e con le Regioni con un piano gia' definito.
Questi i punti sui quali si sta lavorando:
AZIONI RAPIDE - Il primo obiettivo e' quello di individuare
nei tempi piu' brevi i casi sospetti e circoscriverli facendo ''un
muro intorno''.
AEROPORTI - E' considerato il primo filtro ma sono allo studio,
oltre alle misure gia' applicate, altre forme di controllo di protezione
per il personale degli aerei, degli aeroporti, formulando in modo
piu' dettagliato le norme di pulizia degli aeromobili. I medici
della Protezione civile sono gia' al lavoro agli aeroporti di Fiumicino
e Malpensa ma, ha annunciato Crovari, nuovi controlli ci saranno
anche in altre aerostazioni in previsione dell'arrivo dei charter
estivi.
MEDICI DI FAMIGLIA - Fino ad ora non sono stati coinvolti
dalla task force che pero', ha precisato Crovari, intende fare tesoro
della loro capacita' di controllare la situazione sul territorio.
''Sono un pilastro fondamentale e presto verranno coinvolte nelle
riunioni dell'organismo.
INTERVENTO EUROPEO - Gli esperti sono convinti che l'Italia
potra' arginare la malattia solo se anche gli altri Paesi europei
collaboreranno. Il ministro della Salute gia' nei giorni scorsi
aveva sottolineato questo aspetto ed oggi, ha riferito Crovari,
la task force ha sottolineato l'importanza di un'azione coordinata.
TEST DIAGNOSTICI - In una pausa dei lavori della Commissione
Crovari ha tenuto a precisare che al momento, nonostante in molti
centri si stia lavorando per questo, non esiste alcun test diagnostico
in grado di verificare se un paziente e' affetto da Sars.
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VIRUS SARS: L'EPIDEMIA DILAGA,
QUASI 4000 MALATI NEL MONDO
ROMA - 22/04/2003 (ANSA) - Sfiora i 4.000
casi nel mondo, l'ultimo bilancio sulla diffusione della Sars fornito
dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms).
Il totale dei casi probabili e' salito a 3.947, 80 in piu' rispetto
a ieri, e quasi tutti localizzati tra Cina e Hong Kong (rispettivamente
2.001 e 1.434). Le morti sono salite a 229, 12 in piu'. Si segnalano
anche 7 casi in piu' in Canada, il paese non asiatico piu' colpito
dalla Sars.
Sono sempre 27 le aree colpite nel mondo dal virus della polmonite
atipica ed e' sempre fermo a tre il bilancio dei casi sospetti in
Italia.
CINA: PIU' DI DUEMILA CONTAGIATI - Sono 2.158, secondo un
nuovo conteggio diffuso dal ministero della sanita', i malati confermati
di Sars in Cina. I morti sono stati, fino alla notte scorsa 97,
secondo un comunicato del ministero diffuso dall'agenzia d'informazione
Xinhua. I casi ''sospetti'' di infezione per Sars sono 918.
HONG KONG: ALTRI 5 MORTI - A Hong Kong il virus Sars ha
provocato cinque nuovi morti, portando il totale dei decessi a 99.
I casi complessivi sono saliti a 1.434, ha detto il governo locale.
Secondo un comunicato del governo della regione amministrativa speciale
cinese, i morti erano di eta' tra i 66 ed gli 88 anni. Di loro quattro
avevano una storia di malattie croniche ed una, una donna, aveva
83 anni. La morte di decine di pazienti di Sars relativamente giovani
- tra i 30 ed i 50 anni - e sani fino al momento di contrarre il
virus misterioso, ha allarmato i medici del territorio. Tra le altre
e' stata fatta l'ipotesi che il virus abbia subito una prima mutazione,
diventando ancor piu' pericoloso.
CANADA: SALE IL NUMERO DI CASI, 14 LE VITTIME - Il Canada conta
316 casi di polmonite atipica, con 14 morti, secondo un bilancio diffuso
dal ministero della sanita'. La grande maggioranza dei casi e' circoscritta
alla provincia dell'Ontario, dove l'epidemia ha finora colpito 259
persone, di cui 129 sono state ricoverate in ospedale. Le autorita'
sanitarie canadesi hanno detto di non essere in grado di giungere
alle stesse conclusioni dell'Organizzazione mondiale della sanita'
(Oms) sull'origine della malattia. ''L'Oms ha concluso che la Sars
e' causata dal coronavirus. Noi non siamo in grado di giungere a questa
conclusione'', ha sottolineato il ministero in una nota. Sebbene nulla
indichi che il virus si trasmetta con il sangue, il ministero ha ordinato
dal 10 aprile che non si raccolga sangue da persone che hanno viaggiato
nelle regioni colpite dal virus al di fuori del Canada. Su richiesta
della regione dell'Ontario, il ministero ha inviato 10.000 mascherine
a Toronto ''a titolo di misura provvisoria d'urgenza''. Anche negli
ospedali sono state rafforzate le misure di sicurezza.
GARACI (ISS): ESCLUSA SARS PER CASO AMALFI -L'Istituto Superiore
di Sanita' (ISS) tende ad escludere l'ipotesi che sia riferibile
alla Sars la morte dell'imprenditore di Amalfi avvenuta nei giorni
scorsi a causa di una polmonite. Intervenendo nella trasmissione
Radio Anch'io il presidente dell'ISS, Enrico Garaci, ha detto che
nel caso dell'imprenditore di Amalfi ''sembrerebbe esclusa la diagnosi
di Sars poiche' quanto osservato nel paziente non rientra nella
definizione di caso probabile o sospetto data dall'Organizzazione
Mondiale della Sanita'''. ''Di conseguenza in Italia - ha concluso
- i casi sospetti di Sars restano tre, nessuno dei quali al momento
confermato da' diagnosi di certezza''.
SORVEGLIANZA IN UE E' OK MA SI TEME TEST INVERNO - Mentre
in Asia e in Canada i casi di Sars continuano ad aumentare, in Europa
occidentale la situazione e' sostanzialmente stabile. ''Il cordone
sanitario sta funzionando ed i casi sono circoscritti: questi elementi
ci danno sicurezza'', ha detto il virologo Fabrizio Pregliasco,
dell'universita' di Milano.
Tuttavia, ha aggiunto, la risposta definitiva arrivera' soltanto
con il prossimo inverno, quando cominceranno a circolare i casi
della normale influenza, i cui sintomi sono simili a quelli della
Sars. ''Sara' il test oggettivo di tenuta del sistema'', ha osservato.
E' questa una delle tante domanda ancora aperte sulla Sars. Eccone
solo alcune:
- IL TEST DEL PROSSIMO INVERNO: Mentre in questo periodo
l'ondata di influenza e' gia' alle nostre spalle ed e' quindi molto
facile individuare casi sospetti della polmonite atipica, con l'arrivo
dell'inverno e della prossima influenza ci si trovera' di fronte
al rischio di non poter distinguere la Sars dalla normale influenza.
Inoltre, ha aggiunto il virologo, ''le stesse condizioni di rischio
che facilitano la diffusione dell'influenza potranno aiutare anche
il virus della Sars''. Ambienti caldo-umidi e luoghi chiusi e affollati,
da cinema e teatri ad autobus e metropolitane, sono in grado di
aumentare notevolmente la circolazione del virus dell'influenza,
cosi' come quella del virus della Sars.
- L'AGENTE RESPONSABILE: Le ultime affermazioni del ministero
canadese della Sanita' hanno minato l'unica certezza sulla Sars,
e cioe' che a provocare la malattia sia un corona virus. Per le
autorita' sanitarie canadesi la presenza di questo virus e' stata
pero' verificata solo nel 50% dei pazienti finora esaminati. Tornano
quindi sul tappeto le ipotesi del paramyxovirus, del metapneumovirus,
o dell'azione combinata di due virus oppure di un virus e un batterio
come la clamidia. ''Su questo punto - ha osservato - resta una grande
indeterminatezza''.
- LA CONTAGIOSITA': ''Un elemento positivo - ha rilevato
Pregliasco - e' che i dati relativi alla Sars indicano una contagiosita'
non elevata della malattia, con una mortalita' non alta''. Il rischio,
ha aggiunto, e' che in futuro il virus possa adattarsi meglio all'organismo
umano e variare ulteriormente, aumentando cosi' il grado di contagiosita'.
''Anche la storia del virus dell'Aids e' cominciata cosi' - ha osservato
- ma, mentre allora l'Aids sembrava circoscritto a certi fattori
di rischio, adesso il grande allarme sulla Sars gioca a nostro favore''.
- LE MODALITA' DI CONTAGIO: E' certo che il virus della
Sars si trasmette soltanto a distanze molto ravvicinate, entro un
metro. Ma e' anche vero che e' un virus resistente, capace di sopravvivere
nell'ambiente anche per 24 ore (basti pensare che il normale virus
dell'influenza riesce a sopravvivere solo per pochi minuti). La
persistenza nell'ambiente del virus della Sars (paragonabile a quella
dei virus dell'epatite B e della poliomielite) fa pensare quindi
anche ad una diffusione per contatto.
LINK
OMS
- Organizzazione Mondiale della Sanita'
Aggiornamenti
sulla polmonite atipica
Istituto
Superiore di Sanita'
Ministero
della Salute
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TELEFONINO: E’
UNA QUESTIONE DI PELLE
Dopo la ''telefonite'' adesso anche le rughe
di Antonella Prenna (Quitalia.it)
L’inseparabile compagno dell’uomo del duemila continua
ad essere nell’occhio del ciclone. Sono sempre più
frequenti le notizie di problemi derivanti da un uso eccessivo
o sbagliato del telefono cellulare.
Si è cercato invano di ovviare con l’auricolare
eventuali disturbi alla spina |
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dorsale e ad alcune delicate articolazioni della spalla stessa,
causate da una posizione scorretta del telefono cellulare bloccato
fra l’orecchio e la spalla senza l’aiuto della mano.
E’ anche risaputo che spesso gli incidenti automobilistici
sulle strade italiane sono dovuti all’uso improprio del telefonino,
e ancora che questo “elettrodomestico” porti sintomi quali
mal di stomaco, aumento delle pulsazioni, spossatezza ed emicrania.
Nonostante tutti questi campanelli d’allarme si prevede che
nel 2000 gli utenti diventeranno un miliardo, per Natale ci saranno
28 milioni di “cellularizzati” e entro il 2004 in Italia
si raggiungerà la quota di 50 milioni.
Questa volta però, l’”imputato” è
sotto inchiesta per i danni causati alla pelle del corpo umano.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Nottingham,
in Gran Bretagna, ha condotto uno studio sugli effetti delle radiazioni
dei cellulari sui vermi ottenendo come risultato l’accorciamento
della vita di questi insetti.
Da questa indagine è emerso che i meccanismi di difesa dell’organismo
non sono in grado di porre riparo agli attacchi subiti dalle cellule
ogni volta che queste vengono raggiunte dalle emissioni a bassa
radiazione del telefonino: il corpo non fa in tempo ad inviare le
proteine alle aree colpite, la pelle non può essere “curata”
e anzi tende a raggrinzirsi.
Ogni tentativo di mantenimento e riguardo della propria pelle è
quindi vano se si trascorre molto tempo al cellulare. A nulla servono
cosmetici e creme dell’ultima generazione. O le cure naturali
che invitano al sonno affermando che il dormire costituisce la migliore
iniezione di energia, la più efficace cura di bellezza per
la nostra epidermide. La pelle infatti in questa fase “riposa”
dalle aggressione di smog, dagli sbalzi di temperatura, dal bombardamento
costante di luce.
Se si considera che per avere una pelle sana occorrono 400 mg di
vitamina E e 3000 di vitamina C al giorno, cosa commentare riguardo
al fatto che questo trattamento potrebbe svanire con una semplice
telefonata…
Dopo tutti gli studi, gli esperimenti, le scoperte e le dimostrazioni
in materia è possibile che ci sia ancora chi sostiene che
la popolazione italiana può stare tranquilla perché
i limiti attuali sono sicuri?
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SESSO: "Donna Créme"
el Viagra femminile.
L'arrivo in Italia è previsto per Giugno, con tanto di party
riservati a Vip, top manager ed esponenti del jet set nelle località
di vacanza più esclusive. Le più disinvolte e curiose
l'hanno già sperimentata - con esiti e giudizi molto variabili
- durante qualche viaggio in Francia o in Belgio.
Stiamo parlando di "Donna Crème", la prima risposta
solo femminile al Viagra. L'unguento (che si dice capace di scatenare
orgasmi multipli e più intensi) è contenuto in piccole
bustine monouso rosa dal design abbastanza anonimo. All'interno
un preparato della consistenza di un latte detergente a base di
retinolo, alfatocopheril ed estratti di aloe vera, menta, citronella
e cymbopogon nardus brevettato dal biochimico belga André
Stas.
A differenza del Viagra - che agisce per via sistemica - Donna Crème
va applicato localmente ma è comunque un farmaco. Anche se
non se ne conoscono eventuali controindicazioni, a parte ovvie allergie
ai
componenenti, verrà venduta in farmacia ed andrà utilizzta
seguendo precise istruzioni. Come detto in precedenza, le esperienze
riportate da chi l'ha provata sono abbastanza diverse, ma questo
puo' rientrare nella tipica
"soggettivita' " della sessualità femminile. Piu'
dettagliato il giudizio del noto sessuologo Maurizio Bossi: il segreto
del prodotto sarebbe quello di aver
tolto il "solito" gel a base acquosa dall'armadietto dei
medicinali e di avergli dato un appeal erotico ed ammiccante attraverso
un'adeguata campagna di marketing.
In ogni caso le caratteristiche fisiche del del Donna Crème
sono particolarmente indicate a donne mature o in fase post menopausa,
che effettivamente possono trarne un notevole giovamento.
Il successo comunque è assicurato: in Francia molte farmacie
hanno scoperto il business dei galenici similari, profumati con
aromi ancora piu' intensi e bizzarri.
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